LA GIOVANE ITALIA. Attaccante toscano classe '95, era nel giro dell'Empoli allenato dall'attuale tecnico del Napoli. Oggi il suo cartellino è dell'Udinese, ma con la Pistoiese in Lega Pro sta cercando il rilancio: "Un inizio difficile, ora possiamo puntare al settimo posto. Anche garzie ai miei gol
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A Cecina, 40 chilometri scarsi da Livorno, qualche invidioso c’è. Emanuele Rovini del resto la sua carriera da calciatore professionista la sta percorrendo alla grande ed è normale che non tutti nel suo paese provino quell’orgoglio che pure sarebbe normale sentire. Sciocchezze rispetto al richiamo che resta fortissimo per la sua “casa base”, dove ogni fine settimana torna per ricaricare le pile dopo le partite con la Pistoiese. “Qui ho la mia famiglia e amici veri – racconta l’attaccante del 1995 -. Sono importanti, un punto di riferimento, mi fanno sentire il loro sostegno. Poi sì, magari c’è chi critica ed è diffidente. Ma che importa?”. Nulla se c’è appunto qualcuno su cui poter contare sempre , nel bene e nel male. Quando le cose non girano granché, come accaduto nella passata stagione trascorsa tra Empoli e Spal, ma anche quando, come ora, stanno arrivando gli attesi gol. “Non è stato facile. Non è mai facile vivere un momento del genere. Però a Pistoia ho trovato un progetto che mi ha coinvolto da subito, una società e un allenatore che mi hanno voluto. Poi, a differenza del passato, ho cominciato a lavorare con loro dal ritiro estivo. Situazione che può fare la differenza, e se all’inizio ho faticato un po’ per una condizione non perfetta , adesso posso dire di stare davvero bene”.
Rovini a dire il vero stava benone anche in Serie A ad Empoli, ma poi la società ha fatto scelte differenti: “Sono stati molto sinceri con me – spiega -. Lo è stato in particolare l’allenatore, Sarri. Nessun rancore nei suoi confronti, semmai tanta gratitudine per le parole spese più volte nei miei confronti. ‘Sei un giocatore che può arrivare a giocare in A, credici’, una sua frase che non dimentico. E’ lo stimolo per triplicare le energie quando mi alleno e quando scendo in campo. Considero Sarri una persona coraggiosa, per la scelta di lasciare un posto sicuro in banca e cominciare un’avventura molto meno certa, ma soprattutto un allenatore fantastico. Sentivo che sarebbe arrivato a giocarsi qualcosa d’importante come lo Scudetto”.
Qualcosa d’importate, di molto importante, c’è in ballo anche a Pistoia, dove un campionato complicato lo è diventato meno con il recente successo contro L’Aquila (3-1) e il recentissimo pareggio in casa del Siena (1-1). Per Rovini due reti in questi 180 minuti e più di una certezza: “Possiamo puntare al 7°-8° posto. C’è entusiasmo e stiamo riconquistando i tifosi. La dirigenza ha progetti importanti, a noi tocca metterlo nelle condizioni di poterli realizzare”.
Rovini è arrivato in prestito dall’Udinese, club che continua a monitorarlo: “So che ripongono fiducia e speranze in me. Io posso solo garantire il massimo impegno”. Bravo nel dribblare e tanta velocità le caratteristiche che sta mettendo in mostra a Pistoia. Qui il cielo è più arancione che azzurro, ma comunque perfetto per ripartire dopo il buio.