LA FOTOGALLERY. In attesa del big match allo Stadium, appuntamento che precede il 56° compleanno del Pibe de Oro, riviviamo le sfide disputate da Dieguito negli anni '80. Tra colpi leggendari e duelli epocali con Platini scrisse pagine indimenticabili contro la Juve
Sullo sfondo il 56.esimo compleanno, ma che festa sarebbe con una vittoria del Napoli allo Stadium. Weekend di passione per Diego Armando Maradona, spettatore più che interessato del big match contro la Juventus: quante sfide memorabili contro i bianconeri negli anni ’80 (Foto da Internet) -
Guida Tv: così Juventus-Napoli in diretta su Sky
Ai ferri corti con il Barcellona, sedotto dal Napoli del presidente Ferlaino e del direttore sportivo Juliano: l’estate 1984 segna lo storico passaggio di Maradona in azzurro non prima di un’estenuante trattativa e di un contratto depositato in Lega in extremis. Poi l’arrivo in città di Diego e l’inizio della leggenda -
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Il Napoli è reduce da un anonimo 12° posto in campionato e chiuderà in ottava posizione l’ultima stagione in panchina di Rino Marchesi. Il battesimo in Serie A del fuoriclasse argentino non tradisce le attese: 14 reti in 30 presenze, rendimento che lo innalza subito a leader degli azzurri e idolo dei tifosi -
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La stagione 1984/85 prevede ovviamente il doppio confronto con la Juventus di Trapattoni, corazzata in grado di vincere 3 degli ultimi 4 scudetti (oltre ai trionfi in Europa). Maradona non lascia il segno al contrario di Michel Platini, bandiera bianconera e iconico numero ‘10’ del calcio italiano negli anni ’80 -
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Il dualismo tra campionissimi premia invece Diego nel campionato seguente: la Juventus è reduce da 8 vittorie di fila e sfida al San Paolo gli azzurri di Ottavio Bianchi. Lo 0-0 regge fino al 72’, minuto della punizione indiretta in area bianconera che riscrive la storia. È il 3 novembre 1985 (Foto da Internet) -
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Nonostante l’incredulità di Pecci convinto ad accomodargli la sfera, Maradona discute per un minuto con l’arbitro Redini sulla distanza della barriera e non si cura del terreno reso pesante dalla pioggia. La parabola è incredibile, scavalca la barriera e si deposita alle spalle di Tacconi. L’1-0 accende la festa del San Paolo, ma dopo l’1-1 del match di ritorno la Juve festeggerà il 22.esimo titolo. Il Napoli chiude al terzo posto -
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Erano le prove generali del trionfo nel torneo seguente, d’altronde lo spiegava lo stesso Maradona: “Solo chi vive qui può sapere cosa sente la gente durante la settimana, se lo meritano”. Stavolta il dualismo con la Juventus e con Platini premia due volte Diego: 3-1 a Torino (non accadeva da 29 anni) e 2-1 al San Paolo -
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Maradona confeziona 10 reti in Serie A e diventa sempre più centrale nel Napoli di Bianchi e dei vari Carnevale, Giordano e Bagni. Gli azzurri festeggiano la loro terza Coppa Italia ma soprattutto il primo storico Scudetto davanti alla Juve: è il 10 maggio 1987 e Diego, già campione del mondo con l’Argentina, è ormai un’icona azzurra. Intanto il “nemico” Platini annuncia il ritiro a 32 anni -
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Spezzato il dominio in Italia della Juventus grazie al talento infinito di Maradona, il Napoli non riuscirà a ripetersi da campione d’Italia nella stagione 1987/88. Non bastano le 15 reti da capocannoniere di Diego (una decisiva su rigore nel 2-1 al San Paolo contro la Juve, vittoriosa poi 3-1 a Torino) per contrastare l’avvento del Milan di Sacchi. Determinante il tracollo azzurro nell’ultimo mese con 4 stop in 5 gare -
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Sarà secondo posto anche nel torneo seguente dietro all’altra milanese, l’Inter di Trapattoni. Ma non distraiamoci dal confronto Maradona-Juve di scena ben 4 volte tra Serie A e Coppa Uefa: un successo per parte in Italia (5-3 azzurro e 4-2 bianconero) e una rimonta pazzesca in Europa. Nei quarti di finale la Juve s’impone 2-0 a Torino, il Napoli ribalta tutto nel 3-0 inaugurato da Diego. Poi il trionfo con lo Stoccarda -
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La stagione 1989/90 è quella del secondo Scudetto azzurro con Bigon e un Maradona mai così prolifico in Serie A (16 gol). Proprio Diego sarà decisivo nella doppia sfida contro la Juve guidata da Zoff: suo l’assist per Crippa nell’1-1 a Torino, sua la doppietta che schianta i bianconeri per 3-1 al San Paolo -
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Solo Van Basten e Baggio, rispettivamente a quota 19 e 17 gol, precedono El Pibe de Oro nella corsa al titolo di capocannoniere, ma quel Napoli può contare pure sulle reti di Careca e Carnevale nel migliore attacco del torneo. E pensare che Diego era stato vicino al Marsiglia: il Milan crollò a Verona propiziando il secondo titolo italiano degli azzurri di Bigon -
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In estate Maradona si arrende nella finale Mondiale contro la Germania Ovest, trionfa a settembre nella Supercoppa italiana contro la Juventus (travolta 5-1) e inaugura l’ultima stagione a Napoli tra poche luci e molte ombre. Solo 6 gol, tutti su rigore, fino a quel controllo antidoping del 17 marzo 1991 che certifica la positività alla cocaina -
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S’interrompeva così la parentesi italiana di Maradona, tuttora idolatrato in città grazie alle pagine più gloriose nella storia del Napoli. Non dimentichiamo tuttavia la rivalità con la Juventus che, per voce dell’Avvocato Agnelli, vedeva in Diego l’unico sogno non realizzato: già segnalato ai bianconeri nell’estate del 1978, il campione argentino verrà accostato nuovamente alla Juve -
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“Prima che andassi al Barcellona la Juventus mi contattò attraverso Omar Sivori – ha raccontato Maradona -, ma in quel momento ero troppo giovane e non volevo allontanarmi dall’Argentina”. Poi i problemi alla Fiat e la presenza di Platini a Torino stroncarono definitivamente l’eventuale passaggio in bianconero -
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È quindi la storia di una profonda rivalità e di un trasferimento mai concretizzato quella che accompagna Maradona e la Juventus, avversaria di tante battaglie nell’indimenticabile epopea al Napoli. Il prossimo incrocio allo Stadium, che precede il 56.esimo compleanno di Diego, sarà una nuova occasione per tuffarsi nel passato -
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