Capello: "Il calcio italiano non ha molti giocatori di talento, la Nazionale ha poca qualità"

Calcio
L'ex ct dell'Inghilterra Fabio Capello, foto Getty

Fabio Capello ha parlato del momento del calcio italiano, sottolineando come manchino i talenti che possano far grande la Nazionale, condizionata da poca qualità

Il countdown sta per terminare, il Mondiale di Russia 2018 si avvicina portando con sé un carico importante di adrenalina e… aspettative. Tra le Nazionali che si preparano a dare l’assalto alla Coppa del Mondo però non ci sarà l’Italia, eliminata dalla Svezia dopo il doppio confronto giocato lo scorso novembre. Un’assenza che pesa tantissimo anche per Fabio Capello, che di Mondiali ne ha vissuti due in panchina prima con l'Inghilterra nel 2010 e poi con la Russia quattro anni dopo. "E' stato così triste vedere la squadra italiana non riuscire a qualificarsi – le parole di Capello rilasciate nel corso di un'intervista concessa a Fifa.com - siamo stati protagonisti di questo palcoscenico mondiale e abbiamo vinto questa competizione quattro volte. Ma in questo momento il calcio italiano non ha molti giocatori di talento e la qualità della squadra non è molto alta. E' ora di iniziare a lavorare da zero per capire dove abbiamo sbagliato e, soprattutto, per cercare di produrre qualcosa di diverso, basato sulle caratteristiche dei calciatori italiani, senza copiare le caratteristiche degli altri".

I rimpianti da calciatore

Nonostante ne abbia vissuti due da protagonista con le Nazionali di Inghilterra e Russia e uno da calciatore nel 1974 con la maglia azzurra, Capello svela un cruccio rimastogli dopo tanto tempo. L’ex ct inglese, che con la maglia della Nazionale italiana ha collezionato 32 presenze condite da 8 gol, tra cui quello storico a Wembley, non riesce a mandare giù un’esclusione arrivata ormai quasi 44 anni fa: "Sono rimasto molto deluso di aver perso quell'edizione della Coppa del Mondo disputata in Argentina nel 1974 - le parole di Capello - Avevo giocato tutte le partite di qualificazione, ma poi sono stato lasciato fuori squadra. Rimane un peccato per me, ancora oggi".

Il prossimo ct

Ancelotti impossibile, Conte e Ranieri quasi impossibile, Di Biagio poco probabile. Escludendo questi allenatori, resta fuori un solo nome per il futuro della Nazionale azzurra. Le strade dell’Italia e di Roberto Mancini sembrano inevitabilmente destinate a incontrarsi. Dovrebbe essere lui il prossimo ct azzurro, a condizione che l’ex allenatore dell’Inter riesca a liberarsi dal contratto che lo lega allo Zenit San Pietroburgo. Il presidente russo non ha intenzione di lasciar andare Roberto Mancini così facilmente. Anzi, è pronto a ribadire che esistono clausole nel suo contratto tali che l’allenatore dello Zenit non può liberarsi per andare nella Nazionale azzurra o in altri club.