
Evento raro ma non impossibile, succede anche questo nel calcio: se un portiere è chiamato ad evitare i gol, perché non può travestirsi da bomber d'eccezione? Rigoristi o specialisti da fermo, ma anche protagonisti in area avversaria tra colpi di testa e prodezze clamorose: Brignoli è l'ultimo numero 1 a segno in Serie A, ripercorriamo tutti i suoi colleghi in rete in carriera fino alla top 10 dei goleador coi guantoni

Evento raro ma non impossibile, succede anche questo nel calcio: se un portiere è chiamato ad evitare i gol, perché non può travestirsi da bomber d'eccezione? Rigoristi o specialisti da fermo, ma anche protagonisti in area avversaria tra colpi di testa e prodezze clamorose: Brignoli è l'ultimo numero 1 a segno in Serie A, ripercorriamo tutti i suoi colleghi in rete in carriera fino alla top 10 dei goleador coi guantoni

ALBERTO BRIGNOLI. Inevitabile iniziare dal 27enne bergamasco, l’ultimo portiere a segno nella massima serie italiana: è il 3 dicembre 2017 quando, dopo 14 sconfitte in altrettante gare, Brignoli consegna il primo storico punto al Benevento ai danni del Milan. Suo di testa il definitivo 2-2 al 95’: Gattuso stregato, delirio al Vigorito

MASSIMO TAIBI. Il pesce d’aprile del 2001 fu tutto del portiere palermitano, autore dell’1-1 nel finale di Reggina-Udinese. Reduce dalle esperienze con Milan e Manchester United, Taibi punì di testa il collega Turci per la gioia del Granillo. Un copione identico a Brignoli, ma non furono i primi portieri a segno su azione in Serie A

MICHELANGELO RAMPULLA. Il pioniere italiano tra i portieri bomber, intesi coloro che hanno segnato su azione e non da palla inattiva, resta un altro siciliano come l’ex Juventus: è il 23 febbraio 1992 a Bergamo quando Rampulla insacca di testa l’1-1 tra l’Atalanta e la sua Cremonese

MARCO AMELIA. Se Rampulla fu il primo goleador su azione in Serie A con la maglia numero 1, il primo collega italiano a lasciare il segno in Europa fu l’attuale allenatore della Lupa Roma. Il 2 novembre 2006, a Belgrado, il Livorno perde 1-0 contro il Partizan in Coppa Uefa: ci pensa Amelia a realizzare di testa l’1-1 al minuto 87

ANTONIO RIGAMONTI. Ritornando alla Serie A negli anni Settanta, chi si prese il lusso di segnare tre volte su calcio di rigore fu lo scatenato portiere del Como allenato da Marchioro. Rigamonti punì i colleghi di Verona, Bologna e Milan nel 1976, lui che era il rigorista designato e andò a segno in altrettante occasioni in Serie B

LUCIDIO SENTIMENTI. Altrimenti noto come Sentimenti IV, "Cochi" rappresenta il massimo portiere goleador nella storia della Serie A. Ben 5 le sue reti su rigore segnate tra il 1942 e il 1953 con le maglie di Modena, Juventus e Lazio. Curiosamente la prima trasformazione risale al 17 maggio 1942 in Napoli-Modena, quando tra i pali avversari c’era il fratello Arnaldo reduce da 9 penalty parati consecutivamente. Secondo le cronache il consanguineo di 6 anni più grande non la prese benissimo

MIRKO PIGLIACELLI. Tornando all’attualità ma all’estero, il 25enne portiere romano si è riscoperto un rigorista infallibile in Romania: titolare nel Craiova di Mangia, Pigliacelli realizza il provvisorio 1-1 contro la Steaua poi vittoriosa 3-2 lo scorso 24 febbraio. Altrettanto recentemente hanno invece trovato il gol da distanza siderale Amer Shafi Mahmoud Sabbah (Giordania) e Juan Carlos (Lugo)

OSCARINE MASULUKE. Tra i portieri goleador c’è pure chi si è ritrovato candidato al Puskas Award 2017 tra le reti più belle dell’anno: è il caso del sudafricano a segno con una spettacolare rovesciata per l’1-1 del suo Baroka FC contro gli Orlando Pirates. Giunto 2° nello speciale riconoscimento targato FIFA, Masuluke è stato allontanato dal suo club un anno fa per essersi fatto trovare ubriaco sul bus della squadra

MARTIN HANSEN. L’11 agosto 2015 è invece la data che ha celebrato il portiere danese all’epoca tra i pali dell’ADO Den Haag: nella prima giornata della Eredivisie contro il PSV, Hansen insacca il definitivo 2-2 al 95’ con un incredibile tacco volante rivisitando a suo modo il colpo dello scorpione di Higuita. Gol dei portieri dal nord Europa come accedeva a Etrit Berisha, oggi all’Atalanta ma rigorista ai tempi del Kalmar in Svezia

MARWIN HITZ. Dall’Olanda alla Germania il passo è breve nel caso del portiere svizzero, attualmente al Borussia Dortmund ma all’epoca tra i pali del Mainz. Al rientro dopo un infortunio al crociato, Hitz punisce il Bayer Leverkusen il 21 febbraio 2015 segnando il gol del definitivo 2-2 al minuto 94

ASMIR BEGOVIC. Finora abbiamo riepilogato portieri rigoristi e bomber improvvisati in area avversaria ai titoli di coda, copione stravolto dal 31enne bosniaco. Direttamente dalla sua porta, dopo 12 secondi di gioco ovvero un record per la categoria, Begovic beffò su rinvio il collega Boruc in Stoke City-Southampton del 2 novembre 2013. E la rete segnata da oltre 90 metri di distanza rappresentò un altro primato

ALI AHAMADA. Anche la Ligue 1 ha registrato un portiere goleador nella figura del 27enne comoriano, finito a giocare in Norvegia sebbene fosse tra i pali del Tolosa il 22 settembre 2012. Suo di testa al 95’ il definitivo 2-2 contro il Rennes, rete di un numero uno a distanza di 16 anni da Grégory Wimbée. Pochi mesi prima, in Ligue 2, Danijel Subasic del Monaco si era esibito su calcio piazzato all’ultima giornata contro il Boulogne

TIM HOWARD. Casualità o meno, i portieri a segno dalla propria area di rigore arrivano tutti dalla Premier League. Detto di Begovic, il 4 gennaio 2012 a stupire da distanza siderale fu il numero 1 statunitense dell’Everton: non esultò nel rispetto del collega Bogdan, peccato che al fischio finale festeggiò 2-1 il Bolton

DANIEL ARANZUBIA. Spostiamoci nella Liga spagnola quando, il 20 febbraio 2011, ad iscriversi all’elenco dei portieri bomber fu l’allora numero 1 del Deportivo La Coruña. I galiziani perdono 1-0 sul campo dell’Almeria, Aranzubia sale in area avversaria e pareggia di testa al 94’. Un punto che non bastò ad evitare la retrocessione a fine campionato

SINAN BOLAT. Oggi lo trovate all’Anversa in Belgio, tuttavia il 9 dicembre 2009 divenne il primo portiere a segnare su azione in Champions League. L’allora numero 1 dello Standard Liegi, infatti, realizzò di testa al 95’ contro l’AZ Alkmaar regalando il 3° posto nel girone e l’accesso all’Europa League alla sua squadra

PAUL ROBINSON. Ex nazionale inglese ritiratosi nel 2017, spesso nell’occhio del ciclone eppure due volte a segno in carriera: punì di testa lo Swindon Town in Coppa di Lega ai tempi del Leeds e riuscì a superarsi il 17 marzo 2007 in forza al Tottenham. Come accaduto a Begovic e Howard, infatti, Robinson festeggiò un gol direttamente dai pressi della propria area beffando il collega Foster del Watford

ANDRÉS PALOP. Portieri fortunati in patria e pure in Europa, d’altronde l’ex leader del Siviglia lasciò il segno in Coppa Uefa: è il 15 marzo 2007 quando, nel ritorno degli ottavi contro lo Shakhtar, Palop segna di testa il 2-2 in pieno recupero e trascina la sfida ai supplementari vinti dagli andalusi. Fu lo stesso Palop in finale a parare tre rigori all’Espanyol regalando il trofeo al Siviglia

BRAD FRIEDEL. L’ex portiere del Blackburn come Howard, connazionale e sfortunato goleador in Premier League. Già, perché il suo exploit in area avversaria del 21 febbraio 2004 ebbe vita breve: Friedel segnò al 92’ il 2-2 contro il Charlton, tuttavia pochi istanti più tardi gli avversari festeggiarono il definitivo 3-2 al The Valley

PETER SCHMEICHEL. A precedere Friedel, il 20 ottobre 2001, fu il leggendario portiere danese che divenne il primo numero 1 a segno su azione in Premier League. Accadde nella sfida persa dalla sua Aston Villa sul campo dell’Everton, tuttavia Schmeichel in carriera si è ritagliato ben 13 gol tra club e Nazionali. Buon sangue non mente: il figlio Kasper lo emulò nella Championship inglese in Leicester-Yeovil del 2014

JENS LEHMANN. Prima d’introdurre la top 10 assoluta dei portieri goleador, arriviamo al 19 dicembre 1997 con una firma d’eccezione nel derby della Ruhr: fu proprio Lehmann di testa a segnare il definitivo 2-2 per lo Schalke 04 sul campo del Borussia Dortmund di Nevio Scala. Primo portiere in gol in Bundesliga su azione, certo è che l’ex Arsenal e Milan aveva già realizzato un rigore contro il Monaco 1860 due anni prima

10) FERNANDO PATTERSON (26 gol). Decima posizione ex aequo tra l’ex portiere jugoslavo Dragan Pantelic e il collega costaricense, ritiratosi nel 2013. Carriera divisa tra patria e Guatemala per Patterson che, soprattutto nel Paese che lo naturalizzò, si prendeva il lusso di calciare i rigori. Nient’altro che un’abitudine per lui che ad inizio carriera si era tolto più di una soddisfazione da attaccante

9) MISAEL ALFARO (31 gol). Dall’America centrale incontriamo un altro portiere col vizio del gol, trattasi dell’ex numero 1 salvadoregno dal ritiro dal calcio giocato nel 2010 a causa di un infortunio. Furono 42 le presenze in Nazionale, 31 invece i gol segnati con i club del Paese dei quali "solo" 11 su rigore. Non ha abbandonato il mondo del pallone decidendo di allenare in patria

8) HANS-JÖRG BUTT (32 gol). Nome noto in Europa tra i portieri bomber, l’ex numero 1 tedesco era praticamente infallibile dal dischetto e figura come un recordman nei campionati professionistici del continente. Ben 29 i centri segnati in Bundesliga e 3 in Champions League, curiosamente tutti segnati contro la Juve con tre maglie diverse: Amburgo (2001), Bayer Leverkusen (2002) e Bayern nel 2009

7) MÁRCIO (34 gol). In 7^ posizione troviamo il brasiliano classe 1981, tutt’ora impegnato nelle divisioni inferiori ma che fece sfracelli con la maglia dell’Atlético Goianiense nelle vesti di rigorista. Non è mai arrivato a giocare per la Seleção ma si è riscoperto tra i migliori portieri goleador al mondo

6) JOHNNY VEGAS FERNÁNDEZ (39 gol). Preparatevi ad un elenco in salsa sudamericana a partire dall’ex portiere peruviano, ritiratosi nel 2017 a 41 anni dopo una carriera spesa in patria tra i pali e l’area avversaria. Già, perché il buon Vegas si è ritagliato 3 presenze in Nazionale ma soprattutto la bellezza di 39 reti segnate soprattutto dal dischetto

5) RENÉ HIGUITA (41 gol). Folle o eccentrico, fate voi, certo è che l’ex portiere colombiano è ricordato soprattutto per il "colpo dello scorpione" ma non solo. Tra i colpi ad effetto dell’estroso Higuita c’erano pure i gol, 3 dei quali segnati in Nazionale: indimenticabili le sue corse palla al piede in campo aperto, rischi talvolta controproducenti ma sempre esaltanti così come rigori e calci piazzati a lui affidati

4) DIMITAR IVANKOV (42 gol). Ai piedi del podio incontriamo l’ex portiere bulgaro, classe 1975 impegnato in carriera dal suo Paese alla Turchia trovando sempre la rete. Merito dell’abilità da rigorista, qualità che gli ha permesso di segnare quasi in ogni stagione disputata con un picco di 4 centri nel Bursaspor 2009/10. Per sua sfortuna in 64 presenze con la Nazionale non ha mai festeggiato un gol segnato

3) JORGE CAMPOS (46 gol). Caso limite quello dell’ex portiere messicano, protagonista indimenticabile sul campo sia per la condotta bizzarra sia per le divise sgargianti da lui stesso disegnate. Il numero dei gol segnati lo colloca al 3° posto all-time, tuttavia Campos si disimpegnò sia tra i pali sia in attacco arrivando a collezionare 38 reti da punta. Un numero 1 con licenza di offendere, vero rivoluzionario nel ruolo

2) JOSÉ LUIS CHILAVERT (67 gol). Unico portiere a realizzare 8 reti in Nazionale, exploit inedito come la tripletta in una partita riservata al Ferro Carril Oeste (28 novembre 1999) quando indossava la maglia del Vélez Sarsfield. Non servono presentazioni per l’ex bandiera del Paraguay, mancino incredibile dal dischetto e pure da calcio piazzato: Chilavert ci provò senza fortuna anche al Mondiale, ma era un pericolo annunciato

1) ROGÉRIO CENI (131 gol). Il leader assoluto tra i portieri goleador non può che essere l’ex leader del San Paolo, 1.237 gare disputate con il Tricolor e un bottino di 131 reti segnate in carriera. Il club ha ritirato la sua maglia numero 1, lui che è recordman per presenze e che curiosamente occupa la 10^ posizione tra i bomber all-time della società: rigori (69 centri) o punizioni (61) non faceva differenza, il piede destro di Rogério Ceni era davvero una sentenza