Messi: "Sogno di giocare nel Newell’s, ma Thiago... Ronaldo il Fenomeno il migliore"

Calcio

L'attaccante del Barcellona si è raccontato a TyC Sports. Ronaldo il giocatore più forte che abbia visto, ma non il portoghese: "Il Fenomeno era impressionante". Poi sul futuro svela: "Sogno di tornare in Argentina, ma a Barcellona mi hanno dato tutto e la mia famiglia è la priorità"

Nell'ultimo mercoledì di Champions Leo Messi ha raggiunto un altro record: ha segnato nella massima competizione del calcio europeo per il quindicesimo anno consecutivo, punendo 33 squadre diverse. Come Cristiano Ronaldo, anche se per l'argentino il portoghese non è il Ronaldo più forte di sempre: "Il Fenomeno è stato il miglior attaccante che io abbia mai visto. Era impressionante". Lo ha spiegato in un'intervista esclusiva a TyC Sports, dove ha toccato tantissimi temi, dal passato al presente. Un sogno, ovvero poter tornare in Argentina e indossare la maglia del suo Newell’s: "Ma non so se si potrà fare - ha spiegato - sto benissimo a Barcellona, qui mi hanno dato tutto. Ho tre figli, ai quali per fortuna posso regalare un futuro bellissimo. Thiago, per esempio, è grande e qui ha i suoi amici. Anzi, quando andiamo in Argentina per un mese, lui si arrabbia e vorrebbe tornare subito a Barcellona".  Qui anche Leo ha i suoi amici. Uno su tutti, cioè Luis Suarez: "Giochiamo insieme da cinque anni, ci troviamo a memoria. Abbiamo dei bambini che hanno la stessa età e ogni giorno il nostro rapporto è sempre più forte". Come quello con Ronaldinho, suo mentore: "Mi ha aiutato tantissimo. Sono entrato nello spogliatoio che avevo 16 o 17 anni, era complicato relazionarsi con tutti i fenomeni che c'erano lì. Lui si è preso cura di me, mi ha fatto sentire a mio agio. Poi in campo lo cercavo sempre, anche se sono pochi gli anni che abbiamo passato assieme. Mi sarebbe piaciuto giocare più tempo con lui”.

Le finali perse con l'Argentina

Ne sono cambiate di cose da quando segnava i primi gol. Per esempio adesso c'è il VAR, che non lo ha ancora conquistato in pieno: "E' stata introdotta per eliminare ogni tipo di dubbio, ma alla fine decidono sempre gli arbitri indipendentemente da ciò che succede sul campo". Poi il discorso scivola sull'Argentina, con cui ha vissuto gioie e dolori. Partite vinte, ma soprattutto finale perse: "Vestire la maglia della Nazionale è sempre stato il mio sogno, ho lavorato molto per poter giocare per il mio paese. Abbiamo raggiunto la finale del Mondiale e della Copa America, non è una cosa da poco. Abbiamo reso felice la gente che segue la squadra nazionale".