Regali di Natale 2019: papere, errori e gol mancati

Calcio

Portieri fin troppo generosi, difensori distratti, attaccanti clementi: chiamateli pure "regali di Natale", specie se a beneficiarne è l'avversario. Tra papere ed errori clamorosi, la rassegna dei migliori del 2019

L’ultimo regalo è arrivato a pochi giorni dal Natale, appena in tempo verrebbe da dire, se non fosse che i tifosi del Manchester United avrebbero fatto ben volentieri a meno di impacchettarlo. Destinatario il “povero” Watford, ultimo in classifica in Premier League, e allora se è vero che “a Natale siamo tutti più buoni”, David De Gea è in cima alla lista. Sua la papera con cui ha regalato il vantaggio a Sarr, con il Watford capace poco dopo di segnare anche il 2-0, portandosi a casa un’inaspettata vittoria. Un po’ di sapone sui guanti e il gioco è fatto: anche il tiro più innocuo può regalare un’emozione.

Quando Donnarumma diventa Paperumma

Capita anche ai migliori, persino al portiere della Nazionale, Gigio Donnarumma. Supereroe “alla rovescia”, nel senso che per lui lo straordinario è la quotidianità, visti gli interventi prodigiosi a cui si ha ormai abituato, anche se può accadere che perda i poteri, e allora si trasforma in… “Paperumma”, nome d’arte che torna di moda ogni volta che il portiere del Milan si imbatte in una papera, come quella dello scorso campionato, quando a marzo regalò a Defrel della Sampdoria il pallone per il gol dell’1-0. Erano passati appena 38 secondi di partita, quando Donnarumma serve l’avversario che gli va incontro in pressing, che non deve nemmeno fare la fatica di scartare il regalo. Il gesto più bello, però, è quello di Fabio Quagliarella, compagno di Nazionale di Gigio, nell’occasione avversario, che lo va a consolare.

Gabriel regala a Torregrossa il primo gol in A

La categoria dei portieri è inevitabilmente la più generosa. D’altra parte conoscono bene anche loro i rischi del mestiere, nel momento in cui scelgono di mettersi a difesa dei pali: poche, pochissime possibilità di risultare decisivi, infinite quelle di essere determinanti in negativo, con un errore. Errori che però regalano felicità, se ad esempio con un’uscita a vuoto permetti a un avversario di trovare il suo primo gol in Serie A. A 27 anni, dopo tante stagioni nelle serie minori, Ernesto Torregrossa forse non lo immaginava così, ma di sicuro gli va bene lo stesso. Un bigliettino di ringraziamento al compagno Sabelli, che ci crede fino in fondo, un altro a Gabriel che non crede che Sabelli ci crederà.

Sempre lui, il solito generosissimo Karius

Dopo un 2018 da dimenticare, a causa delle papere nella finale di Champions contro il Real Madrid che lo avevano segnato (facendolo entrare nella storia, purtroppo per lui dalla porta sbagliata), l’ex portiere del Liverpool, Loris Karius, aveva deciso di ripartire dal Besiktas. La musica non cambia: papere a ripetizione anche in Turchia, la migliore a settembre 2019 nel corso della partita di Europa League contro lo Slovan Bratislava, quando un tentativo di uscita a 30 metri dalla porta si trasforma in una comica. Non solo va a vuoto, ma nello slancio finisce per travolgere un compagno di squadra, l’unico che a quel punto avrebbe potuto salvare la situazione. Con due avversari fuori causa, per Sporar diventa un gioco da ragazzi andare a fare gol nella porta vuota.

Koulibaly per il regalo più doloroso che c’è

Un campionato storto, iniziato con due 4-3 che suonavano come un avviso ai tifosi del Napoli: quest’anno saranno montagne russe. E se il primo 4-3, contro la Fiorentina, aveva fatto gioire gli azzurri, alla seconda di campionato, 31 agosto 2019, ne arriva un altro che – ora che siamo quasi a Natale – ancora non è stato digerito. Contro la Juventus, dopo aver rimontato uno svantaggio di 3 reti, al 92’, con un’autorete dell’uomo-simbolo che nella passata stagione aveva sgretolato qualche certezza bianconera con uno stacco imperioso. Riuscite a immaginare di peggio? Qualche mese dopo, l’eroe Koulibaly non è più in volo ma inginocchiato a terra, distrutto, consolato da compagni e persino avversari, perché così fa davvero troppo male.

Anche Vandevoordt fa il suo regalo di addio ad Ancelotti

Restando in casa Napoli, la separazione da Ancelotti era nell’aria quando gli azzurri con il Genk si sono presi gli ottavi di Champions. 4-0 prima di dare l’addio a Carletto, con il portiere Vandevoordt che inaspettatamente ha voluto lasciare un buon ricordo all’allenatore avversario. A lui, che al fischio d’inizio era già entrato nella storia con il record di portiere più giovane di sempre a debuttare in Champions (17 anni, 9 mesi, 10 giorni), bastano 3 minuti per confezionare la prima papera (goffissimo dribbling su Mertens e palla regalata a Milik per il vantaggio) di una serata che doveva essere di festa e che si trasforma presto in un incubo.

Obiang e il regalo fatto all’ultimo minuto

Via Ancelotti, arriva Gattuso. E se per il primo c’era stato il regalo d’addio da parte degli avversari, il secondo fatica un po’ a ricevere qualcosa in dono. Quello che gli confeziona Gervinho al 93’, alla sua prima sulla panchina del Napoli, non è certo un regalo gradito. Ma i minuti di recupero possono anche essere fonte di gioia, come insegna il 2-1 (stavolta a favore) contro il Sassuolo, con Obiang che permette a Gattuso di chiudere l’anno con un sorriso. Mai regalo fatto all’ultimo minuto fu più gradito.

Adrian pensa di essere Alisson

Era stato l’eroe di Supercoppa del Liverpool, riuscendo nella difficile impresa di non far rimpiangere l’assenza di Alisson. Ancora gasato dalla sua prestazione contro il Chelsea, però, Adrian pensa di aver ormai “raggiunto” il collega titolare, noto anche per la sua abilità nel gioco con i piedi. E allora cerca di imitarlo. Il passaggio è perfetto: preciso, pulito, direttamente sul piede. Di un avversario. Ings ringrazia e segna, anche se il Liverpool batterà lo stesso il Southampton. E Adrian tornerà a fare il “secondo” di Alisson.

Lloris si incarta e incarta

Va bene che sono Saints, e quindi si saranno per forza comportati bene, ma non ci si spiega come il Southampton riesca a farsi fare tanti regali. Calamitano papere, meglio ancora se contro le big. Sì, perché poche settimane dopo il regalo del Liverpool, arriva anche quello del Tottenham. A beneficiarne è ancora lui, Danny Ings, che stavolta deve darsi un po’ più da fare per riceverlo. La consegna non è più diretta, ma frutto di una pressione su Lloris che va nel panico, si incarta e… incarta il dono.

Reina regala ma poi ci ripensa

Papera e riscatto, perché a volte capita che uno faccia un regalo e poi ci ripensi, e lo rivoglia indietro. Impossibile riprendersi un gol ormai donato, nel caso specifico, e allora a un portiere non resta che negare qualcosa al beneficiario che torna a bussare alla tua porta. Genoa-Milan del 5 ottobre si gioca in gran parte sull’asse Schone-Reina, il primo specialista dei calci piazzati e il secondo con buona fama di pararigori. Vantaggio Schone con una punizione che non è certo la migliore della sua collezione, praticamente accompagnata in porta da Reina. Ma quando al minuto 93, sul 2-1 per i rossoneri (capaci di rimontare lo svantaggio), il Genoa beneficia del rigore del possibile pareggio e sul dischetto va Schone, Reina decide di riprendersi con gli interessi quanto donato in precedenza. Diventando l’eroe della serata.

Anthony Lopes fa sognare la Juventus

Ci sta che un portiere sbagli un rinvio con i piedi; più difficile da accettare quando la palla viene regalata all’avversario con un preciso rilancio con le mani. Antonhy Lopes del Lione, in Champions, ha voluto farsi ricordare così, con una papera che poteva costare carissima i francesi. Sull’1-1 contro il Benfica, a 5’ dalla fine, regala infatti il gol-vittoria a Pizzi. Ed è una fortuna (per lui) che il Lione abbia comunque chiuso il girone davanti ai portoghesi, prendendosi il secondo posto che valeva l’accesso agli ottavi nonostante quel mezzo disastro. Ora sono Cristiano Ronaldo e compagni a sperare che anche a febbraio Anthony Lopes sia così generoso.