Hazard su Conte e Sarri: "Con loro allenamenti ripetitivi e noiosi"

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Il belga, out per infortunio da fine novembre, ha elogiato invece Zidane: "Al Real ci alleniamo sempre con il pallone, lavoriamo su schemi e movimenti"

Eden Hazard non vede il campo da cinquanta giorni. Colpa della microfrattura alla caviglia destra, che lo sta tenendo fermo dal match di Champions contro il Psg dello scorso 26 novembre. Solo un gol segnato fin qui, non il massimo per chi in estate è stato pagato oltre 100 milioni di euro. Sorride tuttavia il numero sette del Real. Merito di Zidane, con cui è nato un certo feeling nonostante le difficoltà: "Lo guardi e hai l'impressione che si diverta sempre. Per me il calcio è questo - ha spiegato lo stesso Hazard in esclusiva a Sport/Foot Magazine - mi ha chiamato in occasione dell'Europeo del 2016 e mi ha detto: 'Sarebbe bello se tu venissi'. E' una frase che mi è sempre rimasta in testa". Il francese era il suo idolo anche quando giocava e oggi le cose non sembrano essere cambiate. Merito anche del lavoro durante la settimana, diverso da quello con cui ha fatto i conti nei suoi anni a Londra: "Ci alleniamo quasi sempre con il pallone - ha spiegato il belga - lo facciamo per provare schemi e movimenti. Quando, come mi è capitato con Sarri e Conte, lavori con allenatori italiani, è molto meno piacevole, perché è tutto molto più ripetitivo e noioso. L'unico piacere lo trai dalla vittoria. Mi sono allenato per tre anni con tecnici italiani, quindi mi fa bene riscoprire il piacere di allenarmi". Il Real, dal canto suo, non sembra aver risentito più di tanto dell'assenza di Hazard. I Blancos, oltre ad aver trionfato in Supercoppa, hanno perso solo due volte da inizio stagione.

"Sì, ero sovrappeso"

Con il Chelsea Hazard ha vinto in Inghilterra e in Europa, ma il Real gli ha fatto subito una certa impressione: "Quando entri nei loro uffici, respiri sicurezza in ogni angolo. Il centro sportivo è molto grande, il primo giorno arrivi in auto e devi guidare tre minuti per raggiungere i campi. Ce ne sono tantissimi, non riuscivo a contarli. Ti rendi conto della grandezza del club dagli strumenti che ha a sua disposizione. Qui ci sono i migliori giocatori del mondo, c'è il peso della storia". I primi giorni, tuttavia, non sono stati semplici. In Spagna, infatti, hanno notato fin dalla presentazione qualche chilo in più rispetto alla norma: "Sì, è vero. Ero sovrappeso - ha ammesso il belga - non mentirò su questo. Se sono in vacanza, sono in vacanza. In estate ho preso cinque chili. Sono uno di quelli che aumentano di peso e lo perdono molto velocemente. A Lille, per esempio, a 18 anni pesavo 72 o 73 chili. In estate sono salito perfino a 80, ma poi ho perso tutto in dieci giorni". Ora Zidane lo aspetta di nuovo in campo.