Platini, Corte Strasburgo respinge ricorso. La Fifa: "Ci ridia i 2 milioni"

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La Corte Europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo ha respinto il ricorso dell'ex presidente della Uefa sulla squalifica di 4 anni da ogni attività calcistica. "Provvedimento giustificato". La Fifa: "Vogliamo indietro i 2 milioni di franchi svizzeri"

"Ricorso inammissibile". La Corte europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo ha respinto il ricorso dell’ex presidente della Uefa Michel Platini contro le pene decise dalla giustizia sportiva. Nel rigettare all'unanimità il ricorso, i giudici della Cedu hanno affermato che "vista la gravità dei fatti contestatigli, la posizione di responsabilità che Platini ricopriva negli organismi sportivi e la necessità di restaurare la reputazione del calcio e della Fifa, la sanzione impostagli non appare essere stata eccessiva o arbitraria""ed è dunque "giustificata".

Le motivazioni di Platini

Nel ricorso, Platini parlava di procedimenti non equi, aggiungendo che per sanzionarlo erano state usate regole adottate dopo i fatti che gli erano stati imputati. Inoltre, il francese si era anche opposto contro la sospensione per quattro anni da ogni attività calcistica professionale, ritenuta secondo lui incompatibile con la libertà di esercitare un mestiere oltreché una violazione del diritto al rispetto della vita privata.

I motivi della squalifica

Il comitato etico della Fifa aveva squalificato Platini da tutte le attività calcistiche per 8 anni (poi ridotti a sei) e infine a quattro anni dal Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna. La vicenda: l’ex giocatore della Juve era accusato di aver percepito due milioni di franchi svizzeri dall’allora presidente della Fifa, Sepp Blatter. Nel maggio 2018 la giustizia svizzera lo ha poi scagionato dalle accuse.

Fifa: "Vogliamo indietro i 2 mln di franchi svizzeri"

La Fifa ha preso atto della decisione della Corte di Strasburgo e ha chiesto a Platini i due milioni di franchi svizzeri "indebitamente versati dal presidente Joseph Blatter a febbraio del 2011". Lo ha precisato la stessa confederazione mondiale del calcio in una nota.