De Rossi, Buffa gli fa una sorpresa a Casa Sky Sport. VIDEO

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L'ex capitano della Roma è intervenuto a Casa Sky Sport e, tra le tante curiosità, ha ricevuto una domanda a sorpresa anche da parte di Federico Buffa. De Rossi ha raccontato gli aspetti che più lo hanno colpito del calcio argentino e del Boca Juniors in particolare

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Il coraggio e l'ambizione di affrontare, dopo circa 20 anni con la stessa maglia, un'avventura dall'altra parte del mondo. Daniele De Rossi ha vissuto l'ultima parte della sua carriera al Boca Juniors, tema che è finito all'interno della sua ospitata a Casa Sky Sport. L'ex capitano della Roma, durante l'intervista, ha infatti ricevuto una sorpresa da parte di Federico Buffa che, nei panni dei tanti appassionati che hanno rivolto una domanda da casa al campione del mondo 2006, ha lasciato un lungo messaggio al 36enne di Ostia. "Vorrei fare una domanda a De Rossi, una persona che stimo tantissimo, prima ancora come uomo che come calciatore, e come calciatore l’ho stimato proprio tanto - ha esordito Buffa -. Non sono rimasto particolarmente sorpreso che, in controtendenza con il resto del futbol italiano, abbia voluto intraprendere un viaggio dei nostri bisnonni, quello dal Tevere al Rio de la Plata. D’altra parte, alla luce delle donne che ha sposato e del fatto che ha portato per sempre nella sua carriera una casacca ispirata da un giocatore irlandese ancorché fortissimo (Roy Keane ndr), mi fa pensare che più che alle tendenze sia interessato alle persone. Quando ho saputo che aveva deciso di giocare per il Boca Juniors ho pensato che stesse facendo il viaggio, in senso inverso, che aveva fatto negli anni ’30 Enrique Guaita che, per altro, a Roma venne soprannominato "il Corsaro Nero": giocatore fortissimo, capocannoniere del campionato italiano che avrebbe dovuto condurre la Roma, non una squadra a caso, al suo primo titolo italiano. Però quando intuì che avrebbe potuto essere inviato, insieme ad altri, sul fronte delle Afriche orientali, pensò bene di tornare da dove era venuto, ovvero dall'Avellaneda di Buenos Aires. Quando tornò indietro i giornalisti argentini gli chiesero che cosa aveva visto e trovato a Roma di diverso da quello che si aspettava. Ecco forse sarebbe il caso di domandare a Daniele che cosa ha visto e trovato a Buenos Aires di diverso da quello che si aspettava. E già che ci siamo, essendo anche figlio di un allenatore, sarà probabilmente tra poco tempo chiamato a dirigere lui una squadra: vorrei chiedergli che cosa vorrà condividere con i suoi allievi di quella sua esperienza sul Rio de la Plata".

"L’esperienza è stata meravigliosa, ma non solo dal punto di vista umano" sono le prime parole che ha utilizzato De Rossi per descrivere il suo periodo al Boca. "Io ho imparato tantissimo da loro - ha aggiunto -. Mi sono reso conto ancora di più di quanto tantissimo talento – e lì ce n'è davvero tanto -, senza una determinata organizzazione, vada un po’ sprecato. Bisogna mettere tutte le armi a disposizione di questi giocatori così talentuosi, organizzarli affinché suonino insieme in mezzo al campo, altrimenti diventa una confusione, seppur molto bella da vedere. Riuscire a far coesistere tutti questi giocatori meravigliosi, questi mancini che cantano, pennellano la palla, questi giocatori ruvidi ma allo stesso tempo continui e tecnici, sarebbe il primo passo di qualsiasi squadra. E lì, ahimè, un allenatore ci è riuscito: Gallardo (allenatore del River Plate ndr) ci sta provando da tanti anni, ha la fortuna di allenare da tanti anni la stessa squadra, ma ci è riuscito. Ha dei giocatori fortissimi, ogni volta che ne perde uno ne aggiunge un altro ed è riuscito a creare quello che vediamo oggi. Speriamo che l'ultima giornata dell'ultimo campionato sia riusciti a destabilizzarli, ma comunque è riuscito a fare quello che, se ci dovesse riuscire l’Argentina come Nazionale, potrebbe cambiare le sorti del calcio mondiale. Perché di talento ne hanno tanto quanto il Brasile e sono unici da quel punto di vista".