Copa Libertadores, Boca Juniors autorizzato a schierare giocatori positivi al coronavirus

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La Conmebol autorizza il match degli Xeneizes in Paraguay contro il Libertad: "Giocatori asintomatici con test positivo superiore a dieci giorni non sono contagiosi". Alcuni giorni fa, al Boca, si era verificato un focolaio di Coronavirus con 18 elementi della squadra risultati positivi. Gli avversari protestano

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Una notizia che certamente farà discutere: il Boca Juniors potrà disputare il match di Copa Libertadores contro il Libertad, nonostante oltre il 50% dei 18 giocatori risultati positivi al test anti-Covid e posti in isolamento per 14 giorni presenti ancora un test positivo. Lo ha stabilito la Conmebol che ha risposto alle proteste del club paraguayano specificando come, secondo quanto riferisce l'Oms, l'Organizzazione Panamericana della Salute e il Centers for Disease Control and Prevention degli Sati Uniti: "C'è differenza tra i positivi che stanno attraversando la malattia e i positivi che hanno superato la malattia e non sono più contagiosi. Il documento circa le raccomandazioni mediche stilato dalla Conmebol dice anche che "nelle persone asintomatiche, l'isolamento e le altre precauzioni possono cessare dieci giorni dopo il primo test positivo, perché non sono più in grado di contagiare".

 

In base a questo assunto è stato dato l'assenso alla disputa della gara, tuttavia la stessa Conmebol ha specificato ancora: "Le determinazioni normative di ciascun Paese devono, tuttavia, intendersi come prevalenti rispetto alla risoluzione della Conmebol stessa. Permettere l'ingresso in un Paese è prerogativa di ciascun governo così come stabilire i criteri perché questo possa avvenire".

 

A tal proposito, il Ministro della Salute paraguaiano, Julio Mazzoleni ha spiegato come i giocatori del Boca Juniors risultati positivi da più di dieci giorni non avranno problemi ad entrare nel Paese, di fatto avallando la decisione presa dalla Federazione sudamericana di far disputare il match: "C'è differenza tra un positivo e un contagioso, i pazienti con pochi sintomi o asintomatici dopo dieci giorni, periodo allungato a 14 per sicurezza, smettono di essere contagiosi". 

La protesta del Libertad è stata affidata a un comunicato ufficiale apparso sui canali del club in cui si sottolinea lo sdegno e la preoccupazione per una siffatta decisione. Concetto rimarcato dalle parole del presidente Ruben Di Tore che ha parlato al quotidiano sportivo Olè: "Ogni giorno arrivano notizie nuove. Qui è chiaro che dobbiamo applicare il regolamento Conmebol, ed ecco che chi risulterà positivo non potrà giocare. Il ministero deve intervenire, questa è la legge sulla salute, punto. Deve essere coerente. Hanno rinchiuso un paraguaiano che non può aprire la sua attività, ma gli stranieri arrivano con un test positivo e possono giocare. Siamo tutti pazzi". Dopo una sospensione durata 5 mesi la Copa Libertadores è pronta a ripartire tra le polemiche.