Copa America, Danilo: "Mi sento un leader di questo Brasile"

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Il terzino della Juventus, dopo anni in cui è stato limitato dagli infortuni, è diventato un punto fermo della nazionale di Tite ed un titolare inamovibile e un leader della Seleção in questa Copa America. "Mi sento al massimo della mia carriera, sia mentalmente che fisicamente", ha spiegato in vista della seconda partita del torneo contro il Perù

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Danilo ha giocato da titolare le ultime nove partite con la Seleção, compreso l'esordio vincente in Copa America con il Venezuela (3-0), in cui è stato tra i migliori in campo. Prima della seconda partita del torneo col Perù (diretta Sky nella notte tra giovedì e venerdì alle 2:00) ha parlato in conferenza stampa, facendo il punto sull'ottimo momento che sta attraversando. "Posso dire di essere nel picco fisico, tecnico e mentale della mia carriera - ha spiegato - e questo si riflette sulle mie prestazioni nella Seleção e con la Juventus. In passato in nazionale sono stato limitato dai problemi fisici, ho saltato due Copa America per infortunio e anche al Mondiale 2018 hoi avuto dei problemi. Questa volta sicuramente mi sento molto più preparato che in altre occasioni a dare il mio contributo alla nazionale. Sono felice e cerco di godermi ogni momento. Ogni mattina quando mi sveglio mi dico che è un sogno essere con la  Seleção, cerco di divertirmi e credo che si veda anche nele mie prestazioni". 

 

Danilo ha progressivamente conquistato anche un ruolo da leaer all'interno del gruppo brasiliano. "È qualcosa che accade naturalmente - ha spiegato -, accetto bene questo ruolo di leader e cerco di contribuire affinché ci sia una buona intesa in squadra, cercando di far sentire integrati quelli che sono meno abituati a giocare in nazionale e cercando di lavorare, insieme agli altri giocatori, affinché ci sia una buona atmosfera nel gruppo".

 

Lasciando le questioni di campo Danilo ha poi raccontato - commentando un post sui social da lui dedicato alle vittime del Covid - di aver perso un amico a causa del virus. "Noi atleti - ha detto - non siamo insensibili alla sofferenza delle persone. Quel giorno (in cui ha pubblicato il post) avevo perso una persona molto giovane, un amico di Bicas di solo 28 anni (Minas Gerais - città di Danilo) con il quale ho condiviso esperienze fin dalla più tenera età e la cosa mi ha toccato molto. La mia città ha perso molte persone a causa del Covid. Noi giocatori siamo concentrati su quello che dobbiamo fare con la nazionale, ma non ignoriamo la sofferenza che sta vivendo tanta gente in Brasile".