Quirinale, ad Astutillo Malgioglio un'onorificenza per l'impegno civile

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Foto Inter.it

Sergio Mattarella, ha conferito 33 onorificenze al Merito della Repubblica Italiana per l'impegno civile. Tra i premiati dal Presidente anche l'ex portiere Astutillo Malgioglio e l'ex giocatore di rugby Walter Rista

C'è anche l'ex portiere di Roma, Lazio e Inter Astutillo Malgioglio fra i 33 eroi civili premiati dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con l'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. A Malgioglio, 63 anni, viene riconosciuto "il suo costante e coraggioso impegno a favore dell'assistenza e dell'integrazione dei bambini affetti da

distrofia".

 

Ex portiere di calcio. Ha giocato per Brescia, Pistoiese, la Roma di Nils Liedholm finalista di Coppa Campioni e di Eriksson, Lazio e Inter di Trapattoni con cui ha vinto

scudetto e coppa UEFA, per terminare all'Atalanta. Ha fondato l'associazione "ERA 77" per il recupero motorio dei bambini affetti da distrofia, chiusa nel 2001 per carenza di fondi.

 

Oggi è testimonial in iniziative benefiche, sviluppa progetti di sport terapia e continua a battersi per l'integrazione nello sport fra disabili e normodotati. Nel 1977, diciannovenne, visitando un centro per disabili nel Bresciano, sente di doversi impegnare per i meno fortunati. Insieme alla moglie Raffaella, fonda a Piacenza l'Associazione 'ERA 77' dedicandosi ai bambini distrofici.

 

Con l'ingaggio da calciatore, realizza una palestra per fornire un servizio gratuito di attività motoria. Da allora non ha mai smesso, tenendo sempre caro nel cuore quello stimolo ad impegnarsi per il prossimo, nato durante la sua esperienza a Brescia.

 

Premio anche per Walter Rista

Walter Rista, 77 anni, Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana: "Per la professionalità e la generosità dimostrate nella promozione di percorsi di

risocializzazione per i detenuti". Ex giocatore di rugby. Vestì la maglia della nazionale negli anni 1968-70. Presidente dell'associazione Onlus "Ovale oltre le sbarre" promotrice del progetto "Il Rugby nelle carceri".

 

Quasi trenta anni fa, in occasione di una trasferta in Argentina per rappresentare

l'Italia in una manifestazione sportiva, ebbe un incidente stradale con un pullman che trasportava detenuti. Rimase impressionato dalla loro condizione e, una volta andato in pensione, maturò il desiderio di fare qualcosa per contribuire a migliorare la qualità della vita dei carcerati.

 

Nel 2009 conobbe Pietro Buffa che dirigeva il carcere di Torino, e insieme cominciarono a sperimentare il rugby nel penitenziario. Nel 2011-12 la squadra "La Drole" fu la prima squadra formata da detenuti e iscritta ad un campionato federale (la C2), con deroghe da parte della Federazione, dal momento che le partite devono essere giocate tutte in casa.

 

Oggi il rugby è praticato in diversi Istituti di Pena sul territorio nazionale con lo scopo di contribuire, attraverso l'applicazione delle regole e dei valori del rugby, alla risocializzazione del detenuto.