Eto'o presenta Integration Heroes the Match: "L'Italia è il paese meno razzista d'Europa"

le parole
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L'attaccante ex Inter e Barcellona a Repubblica: "Voglio parlare di ciò che il calcio può fare per favorire integrazione e inclusione. L'Italia è il paese meno razzista d'Europa". E su Messi: "È il migliore, l'ho convinto perché ogni tanto ci sentiamo e l'ho chiamato"

23 maggio, stadio San Siro, tanti campioni in campo per dare un calcio a chi vuole un pallone segregato. È l'idea di Samuel Eto'o, da dicembre presidente della federazione calcio Camerun. All'evento parteciperanno ex calciatori come Messi, Puyol, Pirlo, Totti, Sneijder, Seedorf, Pippo Inzaghi, Shevchenko, Thuram il ricavato andrà alla fondazione di Eto'o e a Slams Dunk. A spiegare il motivo e l'iniziativa ci ha pensato proprio l'ex calciatore dell'Inter: "Non voglio parlare di calcio, ma di quello che il calcio può fare per favorire l'integrazione e l'inclusione - spiega Eto'o a Repubblica - Penso sia un mezzo straordinario perché vola sugli ostacoli e parla tutte le lingue". L'attaccante camerunense ha poi parlato anche del razzismo in Italia: "Ho giocato in molti paesi e da due, Spagna e Italia, sono stato accolto benissimo. Ho vissuto diverse esperienze e credo nella multiculturalità. Vi dico che l'Italia è il paese meno razzista d'Europa e forse anche il meno ipocrita. La mia famiglia è rimasta a vivere in Italia e mia moglie si trova bene- spiega Eto'o - Quelle nello stadio sono minoranze, ma vanno perseguite. Non voglio minimizzare".

"Messi il migliore, l'ho convinto grazie al rapporto che abbiamo"

All'evento organizzato da Eto'o parteciperà anche Leo Messi. L'ex attaccante dell'Inter ci spiega come è riuscito a convincerlo: "Quando lui è arrivato in prima squadra io ero al Barcellona, lo vedevo allenarsi e gli ho dato tanti consigli. Ogni tanto ci sentiamo e così l'ho chiamato. Per me è il migliore. Due altri tipi fenomenali sono Bolt e Ronaldinho, grazie alla loro allegria hanno cambiato l'immagine dei campioni musoni". Leo Messi ha vinto ben sette volte il Pallone d'oro e a proposito del trofeo più ambito a livello personale dai calciatori, Eto'o ha parlato della scarsa presenza dei calciatori africani nell'albo: "È una constatazione. Se sei un giocatore africano è più difficile vincerlo. Ci è riuscito Weah, ma ventisette anni fa. Bisogna cambiare il racconto sportivo che si fa dell'Africa, non siamo solo povera gente, ma abbiamo anche eccellenze tecniche".

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