Kings League, il torneo di Piqué con il calciatore mascherato

Calcio

Vanni Spinella

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L'ex giocatore del Barcellona ha lanciato un campionato di calcio a 7 con regole "innovative": Var a chiamata, rigori come nell'hockey, carte "jolly" da pescare che danno diritto a bonus come rigori o gol che valgono doppio. Tra i partecipanti anche Enigma, un calciatore della Liga che gioca mascherato per non farsi riconoscere

Si chiama Kings League l’ultima invenzione di Gerard Piqué. L’ex calciatore del Barcellona, da poco ritiratosi, ha lanciato un nuovo campionato di calcio a 7 con regole diverse e persino un giocatore mascherato in campo, che ha preso parte a una delle partite.

Una “trovata” con cui Piqué (già ideatore in passato del "mondiale di palloncino" - CLICCA QUI PER SCOPRIRE COS'E') è riuscito a dare visibilità al suo prodotto: immediatamente, infatti, è scattata la discussione sulla vera identità di “Enigma”, un giocatore che attualmente gioca nella Liga e che non aveva avuto il permesso di partecipare alla Kings League da parte del suo club e del suo agente.  

Chi è Enigma?

Con il volto coperto da una maschera da lottatore messicano, il corpo fasciato in una tuta nera per non fornire possibili indizi (metti che scappi un tatuaggio…), guanti e maglia numero 69, Enigma è sceso in campo dopo essere arrivato già “travestito” a bordo di un’auto.

Le ipotesi fatte dagli utenti che hanno seguito l’incontro su Twitch sono principalmente due: Isco, attualmente svincolato di lusso dopo aver rescisso il contratto con il Siviglia a dicembre, o Denis Suarez del Celta Vigo (che ha smentito). Altri ancora sono certi di aver riconosciuto da un tatuaggio (eccolo, il tatuaggio rivelatore!) visibile solo in parte sul collo, Nano Mesa del Cadice.

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Var a chiamata e carte "jolly"

Riguardo al regolamento dello “show” messo in piedi da Piqué si tratta di un mix di regole prese dagli sport più svariati: dal calcio d’inizio in stile pallanuoto, con i giocatori delle due squadre che scattano dalle linee di fondocampo verso il centro, per impossessarsi del pallone, ai rigori tirati come nell’hockey.

Le rose delle squadre sono di 12 giocatori, con i primi 10 posti aperti a tutti (chiunque poteva registrarsi e il “draft” con cui sono state composte ha avuto un enorme seguito nella diretta streaming) e due riservati ad ex professionisti o attuali professionisti (come nel caso di Enigma). Il “Chicharito” Hernandez o Joan Capdevila sono due esempi di giocatori che hanno aderito al progetto di Piqué.

Sostituzioni illimitate, Var “a chiamata” da parte delle squadre, 5 carte “jolly” a disposizione: prima del match se ne pesca una, che può dare diritto a bonus come un rigore immediato, privare gli avversari di un giocatore per due minuti o far valere "doppio" qualsiasi gol segnato nel minuto successivo.

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"Benveuti al circo"

Ci sono tutti i presupposti, insomma, per attirare un pubblico giovane, vero intento di Piqué che ha collaborato anche con famosi streamer spagnoli come Llanos (8 milioni di follower su Instagram), per pubblicizzare la Kings League. Partite visibili esclusivamente in streaming e utenti chiamati anche a votare per cambiare le regole o introdurne di nuove, per cementare il rapporto con lo spettatore. Il presidente della Liga, Tebas, l’ha definito senza tanti giri di parole “un circo”. “E allora benvenuti al circo”, la risposta di Piqué.

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