Troppe violenze, arbitri Lazio minacciano sciopero: trattative in corso
il casoLa decisione dopo l'ultimo episodio verificatosi in Terza Categoria nello scorso fine settimana, con un arbitro aggredito che ha avuto 30 giorni di prognosi. In queste ore sono in corso incontri per scongiurare lo stop alle designazioni, che fermerebbe tutte le categorie dall'Eccellenza in giù, e per individuare diverse forme di protesta e sensibilizzazione contro quella che è ormai considerata un'emergenza
La presa di posizione è forte così come lo sarebbe la scelta di fermarsi: anche se in queste ore si sta provando a evitarlo, gli arbitri del Lazio hanno deciso uno sciopero per il prossimo weekend calcistico dopo i gravi casi di violenza subiti sui campi nelle ultime settimane. L’ultimo episodio si è verificato durante Corchiano-Celere, partita di Terza Categoria laziale, quando un arbitro di Civitavecchia è stato aggredito e costretto ad andare in ospedale: per lui una prognosi di trenta giorni per un’infrazione al gomito sinistro e l'impossibilità di tornare al suo lavoro di tutti i giorni, visto che è un fisioterapista. Non un caso isolato, anzi. E per questo, per dire basta a quella che viene considerata ormai una vera e propria emergenza, i presidenti delle sezioni arbitrali laziali hanno deciso di fermare tutto il calcio nella regione in questo fine settimana. Niente arbitri designati nel Lazio, dall’Eccellenza in giù fino agli Under 14, per venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 dicembre. Una scelta forte, che in queste ore con diversi incontri la Lega Nazionale Dilettanti sta provando a scongiurare, provando a concordare altre forme di protesta che possano comunque portare all'attenzione di tutti la gravità del problema.
Violenza sugli arbitri, il comunicato dell'Aia
L'Associazione Italiana Arbitri ha confermato con un comunicato che "nelle prossime ore saranno definiti i dettagli di una dura presa di posizione, definendone i modi e le forme, che potrà avere attuazione sui campi dilettantistici del Lazio. Non escludiamo inoltre iniziative di sensibilizzazione anche nei massimi Campionati professionistici – ha concluso il Presidente dell’AIA Pacifici - per portare l'attenzione del grande pubblico su un tema che deve essere considerato un problema di tutti e non solo degli arbitri”.