Jacuzzi, iguana e un italiano protagonista: la storia del Cancun FC
Uno stadio con Jacuzzi, amaca e area dj a bordocampo, maglie e logo che onorano la tradizione locale, tanta passione ma anche molta voglia di divertirsi. Dietro alla rinascita del Cancun FC ci sono le idee, frutto del lavoro di un ragazzo italiano, ma anche un bel progetto sportivo. Sognando Dybala…
di Massimo Marianella
- Spiagge glamour, una laguna, delle rovine Maya, iguana e alligatori. Cancun! Destinazione vacanziera, un po’ folle e sregolata, sognata in tutto il mondo. Cosa mancava? Una squadra di calcio credibile!
- Prima dell’estate 2007 niente, solo baseball e neanche di primissimo livello nazionale, poi si spostò lì un team di tradizione messicana come l’Atlante perché allo stadio Azteca giocava ormai davanti a spalti quasi deserti.
- Pochi mesi e vinsero il 5° titolo nazionale della loro storia e nel 2009 addirittura la Champions League della Concacaf. Poi problemi, la retrocessione e la scelta di tornare nel giugno 2020 a Città del Messico.
- Quel vuoto calcistico però a Cancun fu riempito quasi subito dall’arrivo dei Cafetaleros da Chiapas. Non fu un successo però finché nel gennaio 2022, cambia tutto con la cessione del club. Si apre una nuova era con nuovi personaggi, nuovo nome, nuovo logo, nuovi colori e tante idee.
- Un businessman americano Jeff Luhnow, con un passato sportivo importante nel baseball MLB con i St Louis Cardinals prima e gli Houston Astros poi, decide di rilevare il club, investire e rifondare. La svolta!
- Per mettere in pratica il suo progetto s’affida ad un ragazzo italiano: Giovanni Solazzi. Nato a Fano, laureatosi a Bologna, ha frequentato la facoltà di legge ad Harvard con un Master poi nella prima università americana per importanza: la Columbia University di NY (sì, la stessa di Rocco Commisso).
- Solazzi riveste la carica di Vicepresidente e Direttore Generale. A Cancun ha trovato un perfetto equilibrio tra un’immagine quasi da PR per creare e gestire rapporti locali nella tentacolare vita glamour della città e la creatività professionale di ore dietro la scrivania.
- Il suo ponte di collegamento tra questi due mondi sono un Mini Cooper cabrio con cui si sposta in città, una carica inesauribile e una grande conoscenza del calcio
- Avvicinare ad una squadra venuta fuori dal nulla, davvero come un’iguana dalla laguna, un pubblico che il calcio ce lo avrebbe anche nel DNA nazionale, ma che localmente non è abituato, non è impresa semplice. La seconda categoria per il livello di football non aiuta troppo e la mancanza di nomi calcisticamente sexy nel roster non è un incentivo.
- Il giocatore più forte è certamente Edson Resendez, ottimo portiere la cui fama però non va troppo oltre Monterrey dove ha vinto in panchina titolo, coppa e Champions League della Concacaf e giocato qualche sporadica partita nelle nazionali messicane minori.
- Allora bisogna ricorrere alle idee. Creare una base familiare di pubblico che si leghi all’idea di avere una squadra professionistica in città e poi puntare ai risultati. Prima il concetto di divertimento, di unione, di festa da condividere, poi il 4-3-3… il risultato… la classifica… e l’eventuale star.
- Ecco allora che nella tribuna davanti a quella degli spogliatoi c’è un’area riservata a un barbiere che “lavora” mentre i clienti guardano la partita, o una suite aperta con tanto di Jacuzzi per combattere caldo e umidità locale assieme a drink a volontà o, leggermente staccata nell’angolo, ma sempre con vista sul campo, un’aera Dj con musica, cibo locale (buonissimo) cucinato sul posto, e playground per i più piccoli.
- In curva ci sarebbero anche una ventina di “ultras” con tanto di sciarpe e bandiere, ma in realtà è un gruppo che ha deciso di seguire la partita in modo più rumoroso e gioioso
- Le maglie sono bellissime, come lo stemma e anche qui l’idea è quella di legarsi alla tradizione locale. Iguana sul petto e le 3 divise con colori e disegno che rappresentano l’azzurro dell’acqua che divide la spiaggia di Cancun da Isla Mujeres, il colore della sabbia delle spiagge della zona e, quella verde, i disegni della storia Maya.
- Essere orgogliosi del luogo e volersi divertire in serenità guardando una partita di calcio. L’idea è questa, ma dietro c’è a seguire anche il progetto agonistico.
- Al momento (forse anche il prossimo anno) promozioni e retrocessioni sono bloccate quindi si può giocare in serenità, senza pressioni, ma Solazzi vuole costruire anche una squadra vincente per aggiungere spettacolo calcistico.
- In prospettiva i sogni hanno la fisionomia dell’idolo locale Carlos Vela (oggi a Los Angeles con un passato vincente nell’Arsenal) e segretamente, tra qualche stagione anche quello di Paulo Dybala.
- Sognare qualche campione e una promozione futura aiutano, ma i fatti di questo gruppo di ragazzi giovani e con tanta volontà di creare qualcosa di importante calcisticamente ed imprenditorialmente sono notevoli
- Un bel progetto, una bella idea e... al momento anche una bella partenza della stagione. Imbattuti nelle prime 3 partite con 2 vittorie. Una realtà che sta crescendo e che presto attirerà anche i tantissimi turisti che ogni settimana invadono spiagge e locali della città.
- Il Cancun FC, una bella novità a livello mondiale con uno splendido sorriso, molte idee e maglie stupende.