Alhadhur, il terzino-portiere delle Comore, mette la maglia numerata con scotch all'asta

Coppa d'Africa
Profilo Twitter @alhadhurchaker

Il difensore costretto a giocare in porta negli ottavi di finale di Coppa d'Africa contro il Camerun ha annunciato di aver messo all'asta la maglia con numero "scotchato". Il ricavato verrà interamente devoluto a quattro associazioni di beneficenza: "Voglio che la mia esperienza possa giovare alle cause che mi stanno a cuore", ha scritto su Twitter il calciatore

È stato uno dei giocatori della Coppa d'Africa di cui più si è parlato, ma non per le caratteristiche tecniche o per i numeri visti in campo. Partiamo dal nome: Chaker Alhadhur, comoriano classe 1991 che ha preso parte alla Coppa d'Africa con la sua nazionale. Di professione fa il terzino destro, ma in occasione dell'ottavo di finale di Coppa (un risultato peraltro raggiunto per la prima volta nella storia delle Isole Comore) si è infilato i guanti ed è andato in porta, in quanto la propria nazionale aveva tutti e tre i portieri indisponibili. Non solo: non disponendo di una maglia ufficiale personale da portiere, la federazione comoriana ha usato quella di Moyadh Ousseni, il terzo portiere, modificando il suo numero (il 16) con quello di Alhadhur (il 3), con una soluzione last minute e low cost: lo scotch. Quella maglia, le cui foto hanno fatto il giro del mondo sui social, è entrata per sempre nella storia del calciatore comoriano, che però ha deciso di non incorniciarla ma di venderla all'asta. Lo ha annunciato lui stesso su Twitter: "Ho avuto la possibilità di vivere un momento eccezionale ed era importante per me che questa esperienza potesse giovare a cause che mi stanno a cuore, per questo ho messo all'asta la mia maglia da portiere delle Comore 'nastrata sulla schiena' indossata agli ottavi di finale". In risposta al tweet con l'annuncio, Alhadhur ha specificato che l'intero ricavato dalla vendita della maglia sarà devoluto a quattro associazioni di beneficenza

Come mai Alhadhur era stato costretto a giocare in porta contro il Camerun

Dalla gioia alla beffa: le Isole Comore avevano da poco finito di festeggiare la clamorosa qualificazione agli ottavi (alla loro prima partecipazione della storia alla Coppa d'Africa) quando l'esito dell'ultimo giro di tamponi aveva fatto piombare tutto il gruppo nell'incertezza: il secondo e il terzo portiere erano risultati positivi al Covid-19. Con il primo infortunato e irrecuperabile in breve tempo, di fatto la nazionale comoriana si era ritrovata senza portieri utilizzabili per il match più importante della sua storia. Ma mentre il preparatore portieri annunciava - senza svelare il nome del giocatore - di aver già scelto chi avrebbe giocato in porta tra tutti i giocatori di movimento a disposizione, la mattina della partita si era aperto uno spiraglio: Ali Ahamada, secondo portiere, si era negativizzato. La commissione medica della Coppa d'Africa, però, non ha lasciato deroghe: un calciatore, per poter scendere in campo, deve passare cinque giorni in quarantena dopo la positività. Essendo risultato positivo nella giornata di sabato, Ali Ahamada non era in grado di giocare il match in programma il lunedì successivo. Spente le ultime sepranze di un miracolo dell'ultimo minuto, Chaker Alhadhur veniva così schierato in porta, con la maglia descritta in precedenza ma sfoderando una prestazione dignitosa: non solo per i "soli" due gol subiti, ma anche per le parate che - seppur con stile comprensibilmente rivedibile - era stato in grado di compiere. Insomma, una serata storica, al di là del risultato, che deve ancora scrivere la sua pagina più bella. 

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