Gascoigne, tutte le follie della sua carriera
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Compie 55 anni Paul Gascoigne, uno dei giocatori più folli e geniali che si siano mai visti. In campo, ma non solo: epici alcuni racconti dei suoi scherzi a compagni di squadra e allenatori. Zoff la sua vittima preferita alla Lazio, ma anche con gli arbitri...
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- Una birra al pub non era certo una stravaganza per Gazza. Quella che si concesse una volta dopo una partita giocata a Wembley con l’Inghilterra, però, lo fu. Perché nel pub ci entrò con ancora la divisa della nazionale addosso, compresi gli scarpini da calcio
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- Raccontò Dino Zoff, suo allenatore alla Lazio: “Una volta, nonostante io avessi cercato di dissuaderlo, se ne andò dal ritiro la sera del sabato perché era arrivata la sua fidanzata. Il giorno dopo, il giorno della partita, ero a pranzo al tavolo con il mio staff e me lo vidi piombare completamente nudo al ristorante. Non nudo con gli slip e i calzini: proprio nudo. ‘Mister, mi hanno detto che mi voleva e non ho fatto in tempo a vestirmi’, mi disse”
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- Ancora “vittima” Zoff, di uno scherzo leggendario raccontato da Pierluigi Casiraghi. "Viaggio Roma-Firenze in pullman, squadra in divisa con giacca e cravatta. Gazza è negli ultimi posti, si alza, passa davanti a tutti e va a sedersi proprio a fianco a Zoff che sonnecchia con le braccia conserte. Prima galleria, seconda galleria e poi un tunnel particolarmente buio e lungo. Usciamo e.... Gazza è sempre seduto accanto a Zoff, ma completamente nudo. Capito? Si era spogliato in galleria!".
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- Dicembre 1995, Rangers-Hibernian: nel corso della partita l’arbitro perde il cartellino giallo in campo. Gascoigne lo raccoglie da terra e, nel riportarlo all’arbitro, glielo sventola davanti… ammonendolo. Purtroppo per lui il signor Dougie Smith non ha un gran senso dell’umorismo e, tornato in possesso del suo cartellino, ammonisce sul serio Gascoigne
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- Ma quello del cartellino non è l’unico episodio curioso che lega Gascoigne agli arbitri di tutta Europa. Durante una partita con la sua nazionale, Gazza decide di annusare l’ascella del direttore di gara che stava estraendo il cartellino giallo
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- Molto nota anche la generosità di Gascoigne (nella foto con Ian Wright, compagno di nazionale, dopo una seduta... nel fango), che amava fare regali inaspettati a compagni di squadra e amici. Nel 1986, ai tempi del Newcastle, decise di farne uno anche a Tony Cunningham, regalandogli un pacchetto di dieci sedute sul lettino abbronzante. Peccato che Tony Cunningham fosse nero.
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- A Dunston, il paese in cui è nato, una volta comprò in un negozietto uno snack in barretta, lasciando al proprietario 320 sterline e dicendogli di dare il resto in dolci ai bambini del posto
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- Intervista ai tempi della Lazio, con il club biancoceleste in silenzio stampa. Quando un giornalista mette il microfono davanti a Gascoigne, lui lo rispetta lasciando parlare lo stomaco: un rutto, seguito da risatina beffarda, che gli costa una multa salata. Il giorno dopo, il rutto di Gazza diventa anche una faccenda politica, con un’interrogazione parlamentare
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- Partita di campionato, il racconto è di Giovanni Stroppa: “Mi volto e vedo Gascoigne che corre in modo strano, con il sedere all'infuori. Lo chiamo: ‘Gazza, c'è qualche problema?’. ‘No, sto imitando Cravero’. La prima mezz'ora di partita lui si divertiva a giocare prendendo in giro i compagni: una volta si muoveva come Cravero, una volta come Platt…”
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- Italia ’90, dopo la finale per il terzo posto un distinto signore entra nello spogliatoio dell’Inghilterra e chiede di poter vedere Gascoigne. Gazza esce dalla doccia, gli stringe la mano ma poi improvvisamente inizia a schiaffeggiarlo sulla testa, come negli sketch del “Benny Hill Show”, fermato solo dai bodyguard. Quel signore, interessato a ingaggiarlo, era Gianni Agnelli, il presidente della Juventus
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- Partitella d’allenamento al Tottenham, la palla finisce oltre la rete di recinzione, in un bosco attorno al campo. Gascoigne si offre di andare a recuperarla, scavalca la recinzione e scompare nel bosco, sparendo per tutto l’allenamento. Non si presenta neanche il giorno dopo, salvo – verso la fine dell’allenamento – riemergere dal bosco, scavalcare la recinzione ed entrare in campo col pallone sotto al braccio, urlando “L’ho trovata!”
12/15
- La Lazio esce dal centro di allenamento, un ragazzino chiede timidamente la firma ricordo su un pallone. Gascoigne prende la sfera e scrive, poi fa il gesto come per ridare la palla al bambino e a sorpresa pum, la calcia nel lago di fronte. Il piccolo tifoso? In lacrime, naturalmente. Ma oggi che sarà un adulto e avrà superato il trauma, sai che storia da raccontare agli amici?
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- Un giorno Gascoigne chiede a Luigi Corino un passaggio per andare all’allenamento della Lazio. Racconta Corino: “Arrivo a casa sua, era come al solito mezzo nudo. Gli dico di sbrigarsi, perché Zoff era inflessibile e se arrivavi in ritardo le multe fioccavano. Lui mi fa aspettare in salone mezz'ora e quando vado a cercarlo mi rendo conto che mi aveva rubato la macchina ed era andato all'allenamento, lasciandomi a piedi. Chiamo un taxi e arrivo in ritardo clamoroso, con lui che si rivolge a Zoff e comincia a urlare: ‘Multa Mister! Multa!’”
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- Febbraio 1988, memorabile il suo duello in campo con Vinnie Jones, culminato con la strizzatina del difensore del Wimbledon alle parti basse di Gazza, foto iconica consegnata alla storia. Al termine della partita, Gascoigne fece recapitare una rosa rossa all’avversario, ricevendo come risposta… uno scopino del water
15/15
- Euro ’96 si avvicina e una sera alcuni giocatori della nazionale inglese vengono beccati a far festa in un pub, impegnati a giocare alla “dentist’s chair”, la sedia del dentista, in cui il “paziente” (nell’occasione Gascoigne) viene fatto bere rimanendo immobile su una sedia inclinata. Polemiche e giocatori sotto accusa. Gascoigne però risponde sul campo. Contro la Scozia segna uno dei gol più belli della sua carriera e poi esulta mimando proprio la sedia del dentista