Lo dice la storia: Guardiola è (ed è già stato) uno degli allenatori più influenti del calcio. Impossibile non ispirare chi ha giocato per lui e oggi siede, come lui, su una panchina. Maresca è pronto a una nuova avventura alla guida del Leicester. Ma nella lista ci sono anche Kompany, Xavi o Arteta, che lo ha sfidato per la conquista della Premier
- Cercherà di riportare le foxes in Premier, dopo la recentissima retrocessione. Aveva già fatto il capo allenatore: 14 match tra maggio e novembre 2021 a Parma, prima ancora aveva vinto la Premier League 2 a capo delle giovanili del City. È stato vice del maestro Pep al City tra il 2022 e il 2023, aveva già affiancato Manuel Pellegrini al West Ham e Montella al Siviglia.
- Decisivo per il suo percorso anche un incontro con Arrigo Sacchi: "Quando smisi di giocare, la prima cosa che feci fu andare a trovarlo - disse qualche anno fa alla Gazzetta -. Passai con lui mezza giornata a parlar di calcio". Nel suo identikit da allenatore gioco posizionale e strategie sono i punti fondamentali: "La mia tesi al Supercorso di Coverciano si chiamava 'Il calcio e gli scacchi', ci sono molte affinità; elaborare un piano, studiare le contromosse, scegliere la disposizione delle pedine".
- Allievo contro maestro, con in palio la Premier League. È storia recente e storia nota, la battaglia dell'ultimo campionato inglese vinto da Pep, dopo che Arteta e il suo Arsenal erano stati in testa gran parte della stagione. Dal 2016 al 2021 è stato il suo vice. Poi il salto da capo allenatore all'Emirates. Un Arsenal da plasmare. Bel gioco, giovani, una FA Cup e un Community Shield in bacheca.
- Con Messi e Iniesta era il cuore di un nuovo modo di giocare a calcio, quello del Barcellona 2008-2012. Impossibile non notarne l'influenza, e non solo perché oggi siede sulla stessa panchina che fu di Guardiola. Al Camp Nou ha appena vinto il suo primo campionato. 4-3-3 in campo, da lì non si scappa, secondo miglior attacco dietro al Real ma nettamente miglior difesa (13 gol in meno della seconda).
- "Ho cambiato il mio modo di vedere il calcio non appena ho conosciuto Guardiola". Con Pep nei suoi ultimi tre anni al City. Maestro e fonte di ispirazione. Ha iniziato in panchina con l'Anderlecht, poi ha preso per mano il Burnley 2022-23, che era appena retrocesso in Championship (un po' come Maresca a Leicester). Risultato? Media di tre gol a partita, promozione con sette (sette!) turni di anticipo e una grande sfida il prossimo anno contro il suo City e il suo maestro.
- Era lui l'allenatore della squadra riserve del Bayern Monaco tra il 2013 e il 2015, quando Guardiola guidava i big del club bavarese. E questo gli valse il soprannome di 'mini Pep'. "Non voglio paragoni, ma sicuramente mi ha ispirato", scrisse nella sua autobiografia. Lunghe ore ad osservare i suoi allenamenti, poi exploit e bel calcio in prima persona nell'Ajax, e ora l'incarico di riportare alla gloria il Manchester United (con cui ha vinto una Coppa di lega).
- Era al Real quando Guardiola vinceva tutto col Barcellona poi, però, è stato allenato da Pep al Bayern. Un trasferimento non casuale: "Lasciai Madrid per andare a scoprire i segreti di Guardiola" - parole sue. L'inizio di carriera con la Real Sociedad. Oggi allena il Leverkusen battuto dalla Roma in semifinale di Europa League. Preso in carica a Bundes iniziata, Xabi ha portato il club dal penultimo al sesto posto.