Nazionale, Florenzi: "Vietato giocare con la paura addosso, ripartiamo dal gruppo"

Calcio

Dalla delusione Mondiale all'obiettivo riscatto, Alessandro Florenzi ha parlato in conferenza stampa del momento della Nazionale italiana, indicando nel gruppo l'elemento su cui puntare per ripartire

Una macchia da cancellare, una mancata qualificazione ai Mondiali che continua a bruciare a distanza di alcuni mesi dal ko con la Svezia. Un episodio difficile da dimenticare per gli azzurri che hanno vissuto quei momenti, fatti di lacrime e di delusione per non essere riusciti a portare l’Italia in Russia. Sensazioni particolari che Alessandro Florenzi continua ad avvertire, consapevole che sarà complicato mettersele alle spalle per ciò che hanno comportato. Proprio di quelle sensazioni è tornato a parlare il giocatore della Roma da Coverciano, nel corso di una conferenza stampa in cui ha analizzato vari temi, partendo proprio dalla delusione mondiale: "Penso che ci vorrà un po’ per levarla, siamo consapevoli di aver fatto una brutta figura per tutta l’Italia e non credo che saranno due o tre partite vinte a poterci levare questa macchia. Ci vorrà tempo, ci vorrà pazienza e soprattutto ci vorrà organizzazione, quella che già ha incominciato a dare il nuovo commissario tecnico, provando a dare un’impronta importante a questa nuova Nazionale che verrà".

"Si riparte dal gruppo"

Alessandro Florenzi è convinto che il punto da cui ripartire sia il gruppo, quell’unità di intenti fondamentale per tirarsi fuori da un momento abbastanza difficile per tutto il movimento azzurro: "Per me si riparte dal gruppo, dallo stare tutti insieme per raggiungere uniti quello che è l’obiettivo di questa Nazionale: cioè riscattarci il più velocemente possibile. Non dobbiamo sicuramente giocare con la paura, sarebbe la cosa peggiore che potremmo fare, anzi dovremo avere il coraggio contro l’Argentina di portare in campo quello che il commissario tecnico ci sta dando in questi pochi allenamenti che stiamo svolgendo. Ci dovremo mettere un po’ del nostro, avendo il coraggio di provare alcune giocate. Dobbiamo lavorare su noi stessi, senza abbatterci alle prime difficoltà perché capita anche contro una squadra di Eccellenza di subire un tiro in porta. Non bisogna mai demoralizzarsi, nemmeno dopo aver preso un gol o dopo aver sofferto cinque minuti di assedio da parte della squadra avversaria".