Nazionale, Chiellini dà l'addio: "Volevo cambiare storia coi Mondiali. Futuro? C'è tempo"
NazionaleIl difensore saluterà la Nazionale da capitano dopo la partita di mercoledì 1 giugno a Wembley contro l'Argentina. "Volevo cambiare la mia storia coi Mondiali, purtroppo non ce l'ho fatta. Europei sempre da protagonista, l'ultimo l'abbiamo vinto. Non ho rimpianti. Futuro? Valuterò tutto dopo. Bastoni ha tutto per essere il prossimo pilastro della difesa"
"Volevo cambiare la mia storia con i Mondiali, purtroppo non ce l'ho fatta. Al contrario, gli Europei li ho sempre vissuti da protagonista e l'ultimo l'abbiamo vinto. Non ho rimpianti". Ultima conferenza da capitano dell'Italia per Giorgio Chiellini, che con la partita di mercoledì 1 giugno a Wembley contro l'Argentina si ritirerà dalla Nazionale dopo 116 presenze e 8 reti.
Qual è il primo ricordo a Coverciano?
Nel 1999, per una rappresentativa Under 15. Devo dire che è passato un po' di tempo. Mi mancheranno tutti i ragazzi. Negli anni ho avuto davvero il piacere di condividere lo spogliatoio con tanti giovani: per me sono dei fratellini. Negli anni sono riuscito a vivere con più leggerezza e serenità tutto ciò che facciamo".
C'è rammarico per non aver mai giocato per la vittoria del Mondiale?
"Io credo nel destino. Nel 2006 ero parte del gruppo, ma poi giustamente non andai in Germania. Nel 2010 e nel 2014 abbiamo vissuto Mondiali deludenti ma ci sono stati. Volevo cambiare la mia storia coi Mondiali, purtroppo non ce l'ho fatta. Al contrario, gli Europei li ho sempre vissuti da protagonista e l'ultimo l'abbiamo vinto. Non ho rimpianti. Mi sto godendo le ultime settimane, prima alla Juventus e poi con la Nazionale".
Come sarà la Nazionale senza Chiellini?
"Prima di me c'era Buffon che era diverso, prima ancora Cannavaro che è un altro tipo di persona. Per ogni capitano e persona, la cosa importante è essere sé stessi. L'importante è essere aiuto e supporto per i compagni, ma ognuno con le proprie caratteristiche e Leo lo farà bene".
Cosa vorrebbe cambiare del calcio italiano?
"Io lo amo, altrimenti sarei scappato prima. Che poi si debba migliorare sicuramente è così, spero ci sarà la possibilità a livello normativo di farlo. Ci sono tanti blocchi e, di conseguenza, le idee e le persone si sono scontrate con muri insormontabili. Io ora mi riposo un pochino, ma spero si possa avere in futuro un po' più di spazio e liberta".
Quando ha capito che l'Italia nel percorso Mondiale si sarebbe complicata la vita?
"Purtroppo le due gare di settembre ci hanno complicato un pochino la vita per dopo, il pari con la Bulgaria ancor più del pari con la Svizzera. Assenze e stati di forma non ottimali ci hanno penalizzato: mi dispiace, dispiace a tutti. Credevamo davvero di poter fare un bel Mondiale, questa squadra quest'anno poteva crescere ancora e inserire nuovi ragazzi. Sono contento sia rimasto Mancini, per me è garanzia di crescita e con lui si potrà difendere il titolo europeo tra due anni. E con lui, si possono dare le giuste convinzioni all'ambiente e al gruppo: nei prossimi mesi, qualche difficoltà è da mettere in conto ma per risalire bisognerà ripartire anche da questo per poi essere pronti tra due anni".
Il futuro di Chiellini sarà a Los Angeles?
"Valuterò tutto dopo, mi voglio godere a pieno questi giorni. Dopo Londra, andrò con le mie bimbe a Disneyland e c'è tutto giugno per decidere. Non pensavo si potesse complicare la vita per il Mondiale, i due pareggi di settembre mi hanno fatto accendere un attimo la lampadina: a novembre e a marzo non siamo arrivati alle partite nelle migliori condizioni".
Quale difensore ha un sicuro futuro azzurro?
"Io credo che Bastoni abbia un futuro radioso davanti a lui. Glielo dico da tempo, dalla prima volta che l'ho visto. Poi sui nuovi non voglio sbilanciarmi, perché non li conosco bene. Bastoni deve solo giocare, sbagliare e migliorare: a 23 anni non si può essere perfetti, ma lui ha tutto per fare 10-12 anni in maglia azzurra".
Ha in programma un ritorno a Coverciano? Cosa cambierebb a livello normativo?
"Qui ci torni sempre, a questo posto resti legato a prescindere dal futuro. Coverciano ha fatto parte della mia vita e sarà così anche in futuro. Sulle normative non mi esprimo, non parlo per sentito dire. I giovani ci sono e quelli bravi stanno anche giocando. Tante volte si esaspera anche un problema che io non vedo: poi ci sono alcuni reparti più affollati, altri meno ma quello fa parte del momento... Questi ragazzi stanno portando avanti un percorso nelle Under con una qualità tecnica molto alta. Bisogna dare tempo alle persone di lavorare e poi valutarle con grande equilibrio. Ci vuole sempre equilibrio in tutti i momenti della vita e non restare seduti. Bisogna ripartire dalle cose fatte bene, sono molto fiducioso per il futuro".