Il torneo inizierà il 5 gennaio negli Emirati Arabi (allenati da Zaccheroni), per le prima volta parteciperanno 24 squadre: dagli esordienti come Yemen, Kirghizistan e Filippine (guidate da Sven Goran Eriksson) alle favorite (Australia, Corea del Sud e Giappone). Scopriamo le migliori giovani stelle della manifestazione
Dal portiere dell'Australia Mathew Ryan al fantasista giapponese Ritsu Doan (inserito tra i 10 candidati per il Pallone d'Oro Under 21). Passando per il "nostro" Han Kwang-Song, attaccante del Perugia di proprietà del Cagliari. Scopriamo le stelle migliori della Coppa d'Asia 2019 in programma negli Emirati Arabi
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SON HEUNG MIN (Corea del Sud, esterno d’attacco, 1992) - Forse il giocatore migliore della Coppa d’Asia: classe ’92, ala del Tottenham, negli ultimi 3 anni ha segnato 57 reti. Anche se ha rischiato uno stop di 22 mesi. Un breve recap: in Corea vige la leva obbligatoria, Son avrebbe dovuto arruolarsi e dire addio alla Premier in virtù del pessimo Mondiale di Russia della Nazionale (alcune volte la leva è stata rimossa per meriti sportivi, come nel 2002). Un’ultima chance però, vincere i Giochi Asiatici e ottenere l’esenzione da parte dello stato. I risultato è noto a tutti: la Corea batte il Giappone e vince l’oro, Son e i suoi compagni sono salvi. Niente militare, ma che spavento.
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MATHEW RYAN (Australia, portiere, 1992) - Miglior portiere della Coppa d’Asia nell’ultima edizione, classe ’92 del Brighton dal 2017. Nel 2015 ha vinto il titolo e nell’ultimo Mondiale ha pagato il viaggio a 27 parenti per permettere a tutti di vederlo titolare contro la Francia: “Era un’occasione unica”. Gioca in Europa dal 2013, per lui anche un paio d’anni nel Valencia. Poche presenze, via al Genk e poi in Premier League: l’anno scorso ha conquistato una storica salvezza.
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WU LEI (Cina, attaccante, 1991) - Gol e record parlano per lui: capocannoniere del campionato cinese con 27 gol (più di Pato e Hulk), il più giovane debuttante del calcio cinese (14 anni e 287 giorni) e bandiera dello Shanghai SIPG (169 reti in 344 partite), con cui ha vinto l’ultima Chinese Premier League. Per i cinesi è il calciatore più forte di sempre, qualcuno l’ha soprannominato “il Maradona di Cina”. Lui sogna il grande salto in Europa e Lippi ci punta: 12 gol in Nazionale, è il “deus ex machina” di un intero paese.
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ALIREZA JAHANBAKHSH (Iran, esterno d’attacco, 1993) - Il 2018 gli ha cambiato la vita: capocannoniere con l’AZ in Eredivise (21 reti) e un Mondiale da protagonista sfiorando uno storico ottavo di finale. Infine il Brighton e la Premier League, 19 milioni di euro per un trasferimento record. Jahanbakhsh è uno dei pupilloi di Quieroz, con lui ha già giocato due Mondiali e una Coppa d’Asia. 5 gol in Nazionale, ancora nessuno in Inghilterra. Cerca riscatto, ma tempo al tempo. Parola di Quieroz: “I giocatori sono come fiori, hanno bisogno dell’ambiente giusto”. Alireza spera che il Brighton sia come l’Olanda.
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HAN KWANG-SONG (Corea del Nord, attaccante, 1998) - Una delle favole più belle del nostro calcio. Scoperto da Alessandro Dominici, lo stesso che fiutò l’affare Nakata, Han ha 20 anni e un grande futuro (7 gol in Serie B, uno in Serie A fin qui). Il Cagliari lo scovò nell’Italian Soccer Management di Paolo Rossi, mentre il Guardian l’ha inserito tra i 50 migliori Under 18. Perugia lo sta formando sia come calciatore che come uomo. Qualità? “Velocità e movimento negli spazi”, parole sue. È il capitano della Corea del Nord, uno degli stati più inaccessibili del mondo. Lui si presenta come un ragazzo timido, riservato, sta imparando l’italiano. Ora la Coppa d’Asia per farsi vedere anche dal mondo.
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RITSU DOAN - (Giappone, trequartista, 1998) - Talentino made in Sol Levante. Nono nell’ultima classifica per il Pallone d’Oro U21 (il Trofeo Kopa), dal 2017 gioca nel Gronigen e ha già segnato un gol con il Giappone nonostante abbia solo vent’anni (ha esordito in Champions asiatica con il Gamba Osaka.a 17). Mancino come Nakamura, talentuoso come Nakata, un numero 10. Ha giocato 5 gare con la maglia dei “Samurai". Curiosità: quando Doan ha giocato, il Giappone non ha mai perso.
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HUMAM TARIQ (Iraq, trequartista, 1996) - Altro soprannome scomodo: il “Messi iracheno”. Stesso ruolo, stesso piede e stessa altezza. Nel 2013 - a soli 18 anni - trascinò la sua Nazionale alla finale della Coppa del Golfo, poi vinta dagli Emirati Arabi. Stella dell’Esteghlal (Iran) e del suo paese, la sua crescita si è un po’ fermata, ma a 22 anni ha giocato più di 50 partite con l’Iraq (2 gol per lui). E’ alla sua seconda Coppa d’Asia.
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MUSA AL-TAAMARI (Giordania, esterno, 1997) - L’APOEL Nicosia si sta ancora fregando le mani: arrivato in estate, Al-Taamari ha segnato 7 gol in 11 gare di campionato. Esterno prolifico, 21 anni, stella della Giordania, uno dei talenti più curiosi di questa Coppa d’Asia. Si ispira a Messi e a Momo Salah, tant’è che i suoi tifosi l’hanno soprannominato “il Salah giordano”. Lui non vede l’ora di ripagare la fiducia del suo popolo: “L’affetto dei tifosi è incredibile, mi dà sicurezza, gioco per loro”.
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BASSAM HISHAM (Qatar, difensore, 1997) - Il Qatar ospiterà i prossimi Mondiali, ha grandi progetti per gli stadi e tanta curiosità intorno all’evento. E la Nazionale? In costruzione. Felix Sanchez - formatosi nella cantera del Barcellona - allena una sfilza di giovani, alcuni di loro cresciuti in Europa: è il caso di Hisham, jolly difensivo e stella dell’Al Duhail. 21 anni, ha un passato nelle giovanili del Celta Vigo e può fare sia il terzino che il centrale, volendo anche il mediano. Jolly del Qatar.
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JEJE LALPEKHLUA (India, attaccante, 1991) - Suo padre era un calciatore, suo fratello maggiore gli ha insegnato a dribblare, lui è nato in un piccolo villaggio di Hnahthial è adesso è il miglior marcatore della prima divisione indiana con 62 gol. Stella del Chennaiyin, è stato allenato da Marco Materazzi. Stephen Costantine - ct dell’India dal 2015, tifoso dell’Arsenal e allenatore giramondo - punterà su di lui per tentare l’impresa.