"Giusto punire i responsabili, ma non bisogna generalizzare"

Calcio
I tifosi del Napoli al loro arrivo alla Stazione Termini
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Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, dice la sua dopo gli incidenti che hanno visto protagonisti i supporters del Napoli: "Le prime ad essere danneggiate da questi delinquenti sono le società"

Non sono tifosi - "E' giusto tenere conto di quanto e' successo e prendere provvedimenti adeguati nei confronti di chi si e' reso protagonista di episodi di vandalismo, con comportamenti inaccettabili. Ma e' anche giusto non  generalizzare, perché ci sono anche tifosi non delinquenti che rispettano le leggi". Il presidente della federcalcio Giancarlo Abete parla ai microfoni di Radio 24 di tifo violento, e di quanto accaduto domenica scorsa alle stazioni di Napoli e Roma in occasione della partita fra la squadra di Spalletti e quella di Reja, e  chiede provvedimenti adeguati tenendo conto però del fatto che non si possono etichettare come tifosi "persone che sono invece autentici delinquenti". Secondo il presidente della Figc, "la logica sbagliata è quella di non punire, altrimenti viene penalizzato chi rispetta le regole".

Incidenti lontano dagli stadi - "Nel mondo del calcio tante situazioni cambiano - dice ancora Abete -: oggi questi eventi avvengono sempre  più spesso a centinaia di chilometri dallo stadio, quindi si tratta di episodi che non hanno nulla a che vedere con la partita ed avvengono molte ore prima. L'evento sportivo essendo programmato legittima persone a fare gruppo: l'occasione di stare insieme è dire di andare a vedere la partita, ma poi se tirano continuamente il freno d'emergenza di un treno queste persone non possono essere chiamate tifosi, ma delinquenti". Chi ci rimette e' ovviamente anche il Napoli, a carico del quale oggi potrebbero essere presi pesanti provvedimenti (stadio chiuso per una o due partite). "I primi ad essere danneggiati -  dice ancora Abete - sono la società di cui dicono di essere tifosi, il pubblico corretto del Napoli e anche l'immagine del nostro paese. Le società sono le prime ad essere danneggiate da certi episodi: pensiamo proprio al Napoli, che ha necessità di stare su palcoscenici internazionali".

“Decisione giusta” - Non è più tempo di connivenza, secondo Abete, fra società ed ultras ("pensiamo a cosa sarebbe stata qualche anno fa Fiorentina-Juventus, che ora è diventata partita simbolo del fair-play grazie anche al lavoro di qualità effettuato dalla dirigenza viola"), però quella di vietare ai tifosi del Napoli di seguire la loro squadra in trasferta sarebbe per il presidente della federcalcio "una decisione giusta". "Reputo - aggiunge Abete - che vadano rispettate le decisioni assunte dagli organi preposti alla sicurezza dei cittadini ed al regolare svolgimento di tutte le manifestazioni. Ho piena fiducia nel ministro Maroni e nel capo della polizia Manganelli, che conoscono molto bene il mondo del calcio verso cui hanno sensibilità ed attenzione. Quindi sapranno anche coniugare il loro ruolo con la responsabilità di non generalizzare". "Gli episodi di violenza si concentrano nel calcio - aggiunge Abete - perchè il nostro mondo si presta più di altri ad avere elementi di visibilità: pensiamo solo a cosa significa mettere uno striscione. L'ipotesi degli stadi chiusi è prevista come 'extrema ratio' ma metterla in pratica ma significa aver perso la partita. La soluzione per evitare un incidente stradale non è stare chiusi in casa dalla mattina alla sera".

Isolare i delinquenti - Secondo il presidente della federcalcio bisogna quindi "isolare queste frange di delinquenti e ci devono essere norme in grado di punire queste persone, che non devono più mettere piede allo stadio. Non e' possibile che certa gente colga l'occasione della prima giornata del campionato di calcio per devastare una stazione e spargere il panico tra le famiglie". Ma non sarebbe giusto far pagare alle società i danni? "Non credo che risolverebbe il problema", e' la risposta di  Abete