Il ct dell'Italia Under 21 suona la carica alla vigilia del match di Varazdin. Basta un punto per qualificarsi ai prossimi Europei che si giocheranno in Svezia. Il capitano Motta: "E' la partita giusta per riscattare l'eliminazione alle Olimpiadi"
Basta un pari - Passato, presente e futuro dell'Under 21 sembrano incrociarsi alla vigilia del match che domani sera, in Croazia, sara' decisivo per la squadra di Gigi Casiraghi, cui basta un pareggio per accedere alla seconda fase di qualificazione agli Europei in Svezia. "La partita contro la Grecia è stata alla fine un buon pareggio - ha raccontato il ct alla partenza del volo Pescara-Zagabria. - Nel contesto del girone è stato il secondo pari, a fronte di solo vittorie nelle altre gare". Ma incombe il presente per l'Under 21 azzurra, un presente che si chiama Croazia per una partita da non sbagliare. "Non bisogna certo nascondersi dietro a nostre carenze di condizione, ma e' evidente che molte altri nazionali europee hanno gia' disputato sei-sette incontri di campionato, e noi solo uno - spiega ancora Casiraghi -. Quando la condizione atletica non è al massimo per alcuni giocatori, si fanno delle valutazioni su altri che stanno meglio.
Variazioni tattiche - Contro la Croazia ci saranno variazioni tattiche rispetto al match contro la Grecia, ma la cosa più importante sarà l'equilibrio che sapremmo mettere in campo". "Siamo giovani, quindi basta poco per salire di condizione - aggiunge il capitano azzurro Marco Motta -. Sappiamo quello che dobbiamo fare contro la Croazia e sono sicuro che non falliremo. Abbiamo energia da vendere e stimoli decisivi perchè, specialmente chi ha vissuto l'esperienza dell'Olimpiadi, vuole vivere una sorta di riscatto". Il futuro dell'Under 21, nonostante il primo posto del girone di qualificazione per i prossimi Europei, rimane incerto. "Sara' una partita fondamentale per noi contro la Croazia, come lo e' per loro - precisa il tecnico dell'Under -. Quella di domani sarà quasi una partita della vita, dove ci giocheremo un anno di lavoro. E' comunque paradossale la situazione che ci troviamo a vivere, dovendo dare il massimo negli ultimi novanta minuti dopo aver sempre condotto in testa il nostro raggruppamento". "Personalmente non mi sento sotto pressione - conclude Casiraghi -. Fare l'allenatore significa anche saper gestire i momenti belli e quelli più difficili. Abbiamo lavorato in questi ultimi giorni sul recupero atletico e soprattutto dal punto di vista psicologico. Sono convinto al cento per cento che contro la Croazia non falliremo".