Il tecnico portoghese si dice contento del gol del brasiliano in Champions ma chiarisce i ruoli: "La formazione la faccio io, non la stampa". E su Muntari aggiunge: "Non doveva essere espulso. Al primo fallo mi aspetto minimo sei giornate di squalifica".
José Mourinho, che aveva ormai abituato i cronisti a sentirsi elencare nelle vigilie gran parte della formazione nerazzurra, oggi non ha dato alcuna anticipazione. E allora sono partite subito le ipotesi, prima fra tutte quella che vorrebbe in campo Adriano fin dal 1' contro il Torino, dopo la rete segnata su incantevole assist di Ibrahimovic nel finale della gara di Champions ad Atene col Panathinaikos.
Ma l'allenatore dell'Inter, a precisa domanda, mostra subito i denti: "La squadra è più importante di Adriano, lui fa parte di una rosa di 30 giocatori. E' un'opzione in più che vada in campo, in panchina o in tribuna". Mourinho non va molto per il sottile, e aggiunge:" Non vi dico se giocherà". "Prima della gara di Atene la stampa italiana diceva che sarebbe stato titolare, adesso posso capire che c'é un interesse particolare nei suoi confronti e magari si dirà che domani sarà in campo dal primo minuto. Chi sa se lo sarà o meno...". "Arriverà un giorno nel quale lui scenderà in campo titolare, ma sarà così quando lo vorrò io e non quando lo vuole la stampa".
Il tecnico portoghese conferma la sua vocazione a giocare d'attacco in conferenza stampa, cosi' come vorrebbe che facesse la sua squadra in campo. Per esempio, in merito alla conferma delle tre giornate di squalifica per Muntari risponde: "Non doveva essere neanche espulso, al massimo ammonito. Adesso aspetto con tranquillita' il giorno in cui un giocatore fara' una vera aggressione: li' dovra' prenderne almeno sei".
Tornando alla formazione per Torino, Maxwell non e' al top ma e'stato comunque convocato; al suo posto potrebbe però giocare Chivu: "Maxwell o mi dice che sta bene o non gioca - spiega 'The Special One'. Chivu è a disposizione: o gioca come terzino oppure va in panchina".
Mourinho al momento ha abbondanza in difesa e in attacco, mentre tra infortuni (Jimenez e Stankovic) e squalifiche (Muntari), è preoccupato per il centrocampo, dove "Non potremo fare molti cambi". A sorpresa però il tecnico di Setubal annuncia un imminente rientro importante anche in ottica derby, quello di Stankovic: "Puntiamo ad averlo per mercoledì contro il Lecce - dice Mourinho, che poi lancia una provocazione. Altre società fissano tempi di recupero più lunghi, mentre a noi piace rischiare".
Domani il Torino, mercoledì il Lecce, i tifosi dell'Inter però già pensano al derby di domenica 28. Ma l'allenatore ha il dovere di mantenere alta la concentrazione: "Voglio sei punti prima di arrivare al Milan". A proposito del Torino: "Giocano bene, ed hanno una struttura di gioco, ma come ci è successo con tutte le squadre fin qui affrontate, penso che anche loro cambieranno il loro modo di giocare contro di noi".
E per spiegare com'è il suo modo di intendere il calcio, Mourinho chiarisce una sua dichiarazione che esprime la propria filosofia di vita ("non ho detto di essere il migliore al mondo, ma penso che nessuno sia migliore di me"). "Non penso di essere il migliore, rispetto tutti - spiega. Sono assolutamente d'accordo se qualcuno dice che Mourinho non è più bravo di lui. Ma non posso vivere in un mondo così difficile e competitivo, pensando che ci sia qualcuno migliore di me". "E'la mia filosofia di vita, ed è quello che io e mia moglie diciamo anche ai nostri figli".