POSTICIPO 3.A GIORNATA. I rossoneri colgono il primo successo in campionato travolgendo i biancocelesti. Seedorf apre le danze, pari di Zarate. Zambrotta, Pato e Kakà sanciscono il poker finale, termina 4-1
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La sveglia del presidente - Parole profetiche, un invito a fare meglio, l'obbligo di vincere incombente, spada di Damocle sul capo di Ancelotti e della squadra, il Milan ha accontentato, per ora, al 50% Silvio Berlusconi che nell'immediata vigilia della gara con la Lazio aveva chiesto una doppia vittoria domenica e mercoledì, quando ci sarà il turno infrasettimanale di campionato, per non perdere terreno e recuperare punti preziosi. Aspettava l'esplosione della squadra il patron, Berlusconi dovrà ancora attendere ma i segnali lanciati dal Milan sono positivi. Il successo per 4-1 contro una Lazio niente male replica, quasi nel punteggio e certamente nella prestazione confortante, la gara di Coppa Uefa contro lo Zurigo e lascia un po' d'ossigeno ai rossoneri che colgono i primi tre punti in campionato. Il secondo gol consecutivo di Pato certifica il ritorno del bimbo prodigio sugli standard dell'inizio dell'avventura rossonera, la mobilità di Kakà, la concretezza di Seedorf lasciano presagire un futuro meno cupo.
Problemi in difesa - La squadra non è esente ancora da sbavature ed in difesa i meccanismi appaiono ancora poco oleati, complice un centrocampo orfano di Pirlo, e con Gattuso al rientro, non particolarmente attento a coprire, a dovere, la retroguardia. Non a caso, dopo il vantaggio firmato Seedorf al 7', la replica di Zarate al 26' (che si conferma grande acquisto nonché bomber cinico e spietato) è giunta su contropiede. Attimi di difficoltà fugati da un bolide di un positivo Zambrotta che ha ristabilito la distanza con il Milan al riposo fiducioso e certamente più sereno che in passato. Nella ripresa un Pato subito arrembante, di testa, ha allungato sancendo un ritorno che fa sorridere Carlo Ancelotti, coraggioso nello schierare una squadra che si è mostrata equilibrata con Borriello, non particolarmente felice la sua gara sul piano delle opportunità ma encomiabile per lo spirito di sacrificio, a cercare di creare spazi per i compagni. La perla di Kakà, da fermo a giro nel sette, ha chiuso i giochi di una partita in cui il Milan, come affermato dal tecnico di Reggiolo in settimana, ha associato umiltà, voglia di soffrire e concretezza, alla classe dei singoli.
Applausi - La standing ovation riservata dal pubblico di San Siro a Pato certifica il rinato feeling tra il brasiliano e la tifoseria. Per Ronaldinho, invece, passerella finale in attesa della prossima gara di campionato nella quale il Milan dovrà essere in grado di proseguire col medesimo atteggiamento tattico e mentale. Per la Lazio un tonfo che non cancella quanto di buono fatto. Mercoledì l'occasione per l'immediato riscatto.