Il presidente della Juve non ha dubbi: ''Settembre è un mese difficille e questo lo sapevamo, ma è inutile parlare di vetta della classifica dopo sole quattro giornate'. L'ad del Milan: ''Mourinho? Mi è simpatico''
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QUI JUVENTUS - "Settembre è un mese difficile, lo sapevamo". Giovanni Cobolli Gigli non fa un dramma della frenata di ieri della sua Juventus contro il Catania, anche perché tanto "l'Inter non è in fuga". "Peccato per ieri, non siamo riusciti a fare il 2-1, ma continuiamo con l'obiettivo di andare più avanti possibile in Champions e di puntare alla zona scudetto", continua il presidente bianconero, secondo il quale "dopo tre o quattro giornate è inutile parlare di vetta della classifica. Vediamo come finisce questo mese di settembre che sapevamo essere duro".
Ma si può dire che la Juve sia alla pari con l'Inter? "Non lo so, so che è una squadra più strutturata dell'anno scorso, secondo me in grado di correre in tutte le tre avventure di quest'anno", replica il numero uno bianconero, che sta seguendo le vicissitudini di José Mourinho - da ultima quella di lasciare la parola al suo vice - e lo trova "una persona estremamente stimolante, nel senso che ogni volta che comunica o non comunica dice qualcosa e stimola a vincere contro di lui. Se mi piacerebbe un giorno portarlo alla Juve? Assolutamente no".
Domenica, però, non potrà fare il tifo per Mourinho nel derby milanese: "Per essere franco - ammette Cobolli Gigli - mi toccherà fare il tifo per il Milan, è una questione di punti". Tornando alla prestazione di ieri, il presidente juventino ha elogiato Giovinco che "si merita i bei voti, ha giocato bene come molti altri, lo voglio vedere in campo tutte le volte che lo mette Ranieri, mi sembra che abbia fatto considerazioni equilibrate, ha considerato Giovinco rientrato nella rosa dei giocatori papabili".
Infine una battuta su Sissoko: "Sono contro tutti i tipi di astinenza, in particolare dalla vittoria - ha concluso Cobolli Gigli - e in ogni caso non mi risulta che Sissoko stia facendo il Ramadan, mi hanno detto che mangia anche nelle ore in cui c'è il sole".
QUI MILAN - "Non so se sia una fuga quella dei nerazzurri. Ma se non sbaglio lo scorso anno l'Inter arrivò ad avere anche 11 punti di vantaggio sulla Roma, poi, durante l'ultima giornata di campionato, ci fu un momento in cui la Roma era addirittura campione d'Italia. Per cui, gli scudetti si vincono... quando si vincono". Lo ha detto l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, al suo arrivo per l'Assemblea di Lega. Per il derby di domenica, Galliani spiega di non essere "né fiducioso né sfiduciato, aspetto la partita e poi commento". Prima della partita contro la Lazio, Berlusconi ha detto che avrebbe diseredato i suoi giocatori se non avessero vinto tre partite di fila e "adesso sono arrivate due vittorie, speriamo che arrivi anche la terza così l'eredità rimane", sorride Galliani. "I giocatori si sono impegnati esattamente nello stesso modo quando hanno perso e quando hanno vinto. Non è mancato di certo l'impegno contro il Bologna e contro il Genoa, ma il calcio è fatto di queste cose qui. Il Milan secondo me ieri ha giocato peggio che contro il Bologna però siccome abbiamo vinto va bene tutto, con il Bologna abbiamo perso giocando bene ed era tutto sbagliato".
Domenica troverà di fronte Mourinho e Galliani ribadisce la simpatia nei confronti del tecnico portoghese: "Mourinho mi è simpatico, l'ho già detto cento volte, e trovo che quando arriva un personaggio nel calcio italiano, migliora il calcio italiano e la sua vendibilità. Quindi lo considero un acquisto importante, le sue battute non mi sembrano mai banali, sono uno dei pochi forse, ma io lo trovo anche simpatico. Io parlo delle mie cose, ma se Ancelotti me lo chiede, potremmo anche mandare Tassotti. Nelle società possono parlare tutti, non sono io l'unico dirigente del Milan che può parlare, quindi non trovo così strano che parli il vice allenatore, magari non come regola, ma qualche volta si"'. "Certo - conclude Galliani - se fossi un amministratore delegato di una televisione, cercherei di avere Mourinho davanti alle telecamere, pero' questi sono problemi tra Sky e l'Inter e io non mi ci voglio infilare".
QUI JUVENTUS - "Settembre è un mese difficile, lo sapevamo". Giovanni Cobolli Gigli non fa un dramma della frenata di ieri della sua Juventus contro il Catania, anche perché tanto "l'Inter non è in fuga". "Peccato per ieri, non siamo riusciti a fare il 2-1, ma continuiamo con l'obiettivo di andare più avanti possibile in Champions e di puntare alla zona scudetto", continua il presidente bianconero, secondo il quale "dopo tre o quattro giornate è inutile parlare di vetta della classifica. Vediamo come finisce questo mese di settembre che sapevamo essere duro".
Ma si può dire che la Juve sia alla pari con l'Inter? "Non lo so, so che è una squadra più strutturata dell'anno scorso, secondo me in grado di correre in tutte le tre avventure di quest'anno", replica il numero uno bianconero, che sta seguendo le vicissitudini di José Mourinho - da ultima quella di lasciare la parola al suo vice - e lo trova "una persona estremamente stimolante, nel senso che ogni volta che comunica o non comunica dice qualcosa e stimola a vincere contro di lui. Se mi piacerebbe un giorno portarlo alla Juve? Assolutamente no".
Domenica, però, non potrà fare il tifo per Mourinho nel derby milanese: "Per essere franco - ammette Cobolli Gigli - mi toccherà fare il tifo per il Milan, è una questione di punti". Tornando alla prestazione di ieri, il presidente juventino ha elogiato Giovinco che "si merita i bei voti, ha giocato bene come molti altri, lo voglio vedere in campo tutte le volte che lo mette Ranieri, mi sembra che abbia fatto considerazioni equilibrate, ha considerato Giovinco rientrato nella rosa dei giocatori papabili".
Infine una battuta su Sissoko: "Sono contro tutti i tipi di astinenza, in particolare dalla vittoria - ha concluso Cobolli Gigli - e in ogni caso non mi risulta che Sissoko stia facendo il Ramadan, mi hanno detto che mangia anche nelle ore in cui c'è il sole".
QUI MILAN - "Non so se sia una fuga quella dei nerazzurri. Ma se non sbaglio lo scorso anno l'Inter arrivò ad avere anche 11 punti di vantaggio sulla Roma, poi, durante l'ultima giornata di campionato, ci fu un momento in cui la Roma era addirittura campione d'Italia. Per cui, gli scudetti si vincono... quando si vincono". Lo ha detto l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, al suo arrivo per l'Assemblea di Lega. Per il derby di domenica, Galliani spiega di non essere "né fiducioso né sfiduciato, aspetto la partita e poi commento". Prima della partita contro la Lazio, Berlusconi ha detto che avrebbe diseredato i suoi giocatori se non avessero vinto tre partite di fila e "adesso sono arrivate due vittorie, speriamo che arrivi anche la terza così l'eredità rimane", sorride Galliani. "I giocatori si sono impegnati esattamente nello stesso modo quando hanno perso e quando hanno vinto. Non è mancato di certo l'impegno contro il Bologna e contro il Genoa, ma il calcio è fatto di queste cose qui. Il Milan secondo me ieri ha giocato peggio che contro il Bologna però siccome abbiamo vinto va bene tutto, con il Bologna abbiamo perso giocando bene ed era tutto sbagliato".
Domenica troverà di fronte Mourinho e Galliani ribadisce la simpatia nei confronti del tecnico portoghese: "Mourinho mi è simpatico, l'ho già detto cento volte, e trovo che quando arriva un personaggio nel calcio italiano, migliora il calcio italiano e la sua vendibilità. Quindi lo considero un acquisto importante, le sue battute non mi sembrano mai banali, sono uno dei pochi forse, ma io lo trovo anche simpatico. Io parlo delle mie cose, ma se Ancelotti me lo chiede, potremmo anche mandare Tassotti. Nelle società possono parlare tutti, non sono io l'unico dirigente del Milan che può parlare, quindi non trovo così strano che parli il vice allenatore, magari non come regola, ma qualche volta si"'. "Certo - conclude Galliani - se fossi un amministratore delegato di una televisione, cercherei di avere Mourinho davanti alle telecamere, pero' questi sono problemi tra Sky e l'Inter e io non mi ci voglio infilare".