Guidolin nella morsa dei mangiallenatori

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Il futuro del neo allenatore gialloblù passa dalle mani di Zamparini a quelle di Ghirardi, ma in poco più di due anni il presidente del Parma ha cambiato sette tecnici scegliendo, per ultimo, la vittima ‘preferita’ del patron rosanero

di Augusto De Bartolo

Non la stessa media, né per numero di allenatori esonerati avvicinabile a Maurizio Zamparini o a Massimo Cellino. Tommaso Ghirardi all'apparenza, tra i presidenti di A e B, sembrerebbe quello meno avvezzo a sortite del genere. Un mix tra 'ciccio bello' e 'pinotto' che ispira quasi tenerezza. Una figura pulita in un calcio in cui i bilanci vanno ponderati almeno per le piccole squadre, concetto che, però, sembra non reggere in tema di esoneri. Figura più reale che mitologica, il "mangiallenatori", troverebbe posto addirittura in un ipotetico inferno dantesco del pallone, pronto ad apparire sotto mentite spoglie 'sollevando la bocca dal fiero pasto'. Ora Gaucci, poi Cellino, per finire a Zamparini che di allenatori se n'è 'pappati' più di tutti, ben 27 tra Venezia e Palermo in una onoratissima e lunga carriera destinata a proseguire, sulla stessa falsariga? Chissà.

Fatto sta che il buon (chiedere a Pioli, Di Carlo, Cuper e Cagni se tale), Ghirardi è caduto nell'impazienza tipica dei suoi predecessori. Se è vero, da un lato, che la squadra allestita avrebbe dovuto garantire altri risultati per la B, vero è che siamo ancora agli inizi di un campionato che, notoriamente, si decide alla lunga e nel quale conta una costanza di rendimento e di equilibrio di spogliatoio. L'esonero di Cagni fa cadere il patron gialloblù in una recidiva moltiplicata per sette (tanti sono i tecnici alternatisi sulla panchina emiliana in poco più di due anni), che non scansa responsabilità delle quali, gli va dato atto, Ghirardi si è fatto sempre carico.

La decisione è legittima, ci mancherebbe, la scelta del nuovo tecnico fa sorridere e non per le indiscutibili qualità di Francesco Guidolin a cui, se vogliamo, la categoria starebbe anche stretta se non fosse per un progetto così ambizioso. L'ironia, non della sorte, ma della scelta sta tutta lì: dal 'mangiallenatori' per antonomasia all'apprendista, ma la vittima, scongiuri ammessi e doverosi, non cambia mai?