L'attaccante argentino snobbato da Mourinho potrebbe realizzare un suo sogno: concludere la carriera nella capitale tornando a giocare la Champions. L'operazione non sarebbe complicata e Spalletti risolverebbe i problemi di carenza in attacco.
Un acquisto sfumato e un altro da pensare, in attacco. Dopo Mutu, Crespo, in attesa del risveglio di Totti ritenuto indispensabile. Ma niente spese folli, perché in estate i milioni di euro in uscita sono stati tanti. Crespo a parte, dunque, a gennaio nessun'altra mossa di rilievo e nessuna contraddizione. Perché la Roma in ogni caso non rinnegherà le scelte fatte in estate, con Menez, Riise, Julio Baptista e Loria che saranno aspettati e che non saranno bocciati. La punta centrale di movimento e di peso sarà l'unico obiettivo. Per trovare nuove alternative, ma soprattutto per consentire a Vucinic di giocare sempre alto a sinistra, a prescindere dalle condizioni fisiche di Totti. Numeri e gol per riemergere, visto che per ora, considerati anche gli infortuni, si fatica a trovare la necessaria profondità nel 4-2-3-1 di Spalletti diventato un esempio di calcio spettacolo non soltanto in Italia, ma anche in Europa.
La soluzione Crespo è più di un'ipotesi e il suo arrivo a Trigoria non sarebbe così complicato. Perché la Roma e l'Inter si dividerebbero il suo stipendio, quasi 3 milioni di euro, fino a giugno 2009, ultimo anno di scadenza del contratto dell'argentino, il quale potrebbe poi rinegoziare a cifre meno alte un eventuale nuovo accordo con la Roma. Per altre due stagioni, fino a 35 anni, per concludere la carriera nella capitale dove sua moglie è nata e dove vorrebbe tornare. Un'operazione a basso costo, senza rischi elevati. Con un guadagno in più di esperienza e di gol. Per rimanere ai vertici. E chissà, per rigiocare - si spera da febbraio - quella Champions League negatagli da Mourinho.
Stefano Impallomeni
SkySport 24
