L'erba (sintetica) del vicino è sempre più verde

Calcio
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La Val d'Aosta decide di sperimentare il terreno di gioco "sempreverde" dal 2010 in tre suoi Comuni. Sdoganato dalla Federcalcio nel 2001, il manto artificiale somiglia sempre più a quello tradizionale e dal 2004 è usato nelle grandi competizioni

I campi da calcio in erba sintetica dividono il mondo del pallone: disprezzati da molti nostalgici della tradizione, acclamati dai progressisti, spesso sono l'unica soluzione dove le condizioni meteo - pioggia, neve e ghiaccio - rendono difficile una buona manutenzione. Proprio per questo la Valle d'Aosta ha deciso di sperimentarli in tre suoi Comuni: Charvensod, Gressan e Roisan. Il via libera è arrivato con la firma degli accordi di programma, che prevedono interventi regionali per circa un milione e mezzo di euro. In virtù degli accordi, entro il 2010 in Valle ci saranno i primi terreni con manto da gioco sintetico.

Tra i punti di forza dei campi in erba sintetica c'è l'economicità. Ogni anno la spesa per la risemina è molto alta e obbliga i calciatori a un periodo di stop forzato nei mesi estivi, in cui per allenarsi sono obbligati a pesanti trasferte. Nella stagione fredda, invece, l'erba è poca e secca. L'artificiale, al contrario, è sempreverde e deve solo essere 'pettinato'. Rispetto agli esordi, quando nel 2001 venne sdoganato dalla Figc per la Lega nazionale dilettanti e il settore giovanile, il sintetico ha fatto passi da gigante. Con l'apertura alle grandi competizioni, nel novembre del 2004, ci sono state continue evoluzioni del prodotto, fino alle soluzioni "di terza generazione", che garantiscono una qualità praticamente uguale a quella dei campi tradizionali e una vita molto lunga, di almeno dieci anni.