Ancelotti assolve il discotecaro Dinho: è tornato alle 4...
CalcioIl tecnico rossonero liquida la questione-bagordi: ''Aveva il permesso fino alle cinque e lui è rientrato alle quattro''. Poi si concentra sul Siena: ''Abbiamo l'occasione di andare in testa alla classifica''
Dinho perdonato - Un contrasto non solo nei colori, certamente anche per quanto concerne gli umori. Carnago e Appiano Gentile non sono molto lontani, ma distante è il modo di affrontare gli episodi da parte dei tecnici di Milan e Inter. Carlo Ancelotti è concentrato sulla sfida con il Siena, gara che potrebbe valere il sorpasso sui nerazzurri e liquida senza troppi problemi la nottata passata da Ronaldinho in discoteca: "Non lo sapevo ma aveva il mio permesso di stare fuori fino alle 5 - ha ironizzato - E' tornato alle 4? In anticipo, forse non si trovava bene in quel locale". Ed ancora: "Non sono il suo tutor, la domenica può fare quello che vuole".
Obiettivi immediati - Liquidato l'argomento, il tecnico di Reggiolo ha parlato della gara con i toscani: "Abbiamo l'occasione di andare in testa alla classifica con queste due partite, ovviamente ci vuole un pareggio dell'Inter o a Firenze o a Reggio Calabria - ha spiegato - le caratteristiche della squadra sono cambiate, c'è meno qualità a centrocampo ma più sostanza. La squadra ora eè più tosta che soft, siamo sia da bosco che da riviera". Sugli obiettivi: "Lo scudetto non è un'ossessione o un peso ma un obiettivo e anche uno stimolo - ha poi aggiunto Ancelotti - Lo dico perché penso che la squadra sia in grado di vincerlo".
Obiettivi immediati - Liquidato l'argomento, il tecnico di Reggiolo ha parlato della gara con i toscani: "Abbiamo l'occasione di andare in testa alla classifica con queste due partite, ovviamente ci vuole un pareggio dell'Inter o a Firenze o a Reggio Calabria - ha spiegato - le caratteristiche della squadra sono cambiate, c'è meno qualità a centrocampo ma più sostanza. La squadra ora eè più tosta che soft, siamo sia da bosco che da riviera". Sugli obiettivi: "Lo scudetto non è un'ossessione o un peso ma un obiettivo e anche uno stimolo - ha poi aggiunto Ancelotti - Lo dico perché penso che la squadra sia in grado di vincerlo".