Galliani: "Il Milan non ha niente da invidiare a nessuno"

Calcio
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L'ad rossonero, che non vuole più parlare dell'affare Beckham, pensa solo al delicato impegno di domenica sera con la squadra di Reja: "Finora gli azzurri hanno fatto non bene ma benissimo e possono lottare per lo scudetto"

"Basta parlare di Beckham, il Milan deve giocare domenica una partita importantissima, farei uno stop sulla vicenda Beckham. E' tutto definito, basta, se no si parla solo di Beckham": al suo arrivo in Lega Calcio,  l'amministratore delegato rossonero Adriano Galliani chiede una tregua sulla vicenda Beckham e ricorda che la sua squadra è attesa da una partita molto difficile contro il Napoli.

Il presidente De Laurentiis ha spiegato che la sua squadra potrà arrivare in Champions in tre anni ma "mi sembra che possa impiegarci anche meno - spiega Galliani - è prima in  classifica, sono già passate nove giornate, un periodo breve ma  non brevissimo, quindi per quello che ha dimostrato fino ad adesso, il Napoli è assolutamente in grado di lottare per lo scudetto e per i primi posti. Poi vedremo, nel calcio può  succedere tutto e il contrario di tutto, ma finora il Napoli ha  fatto non bene ma benissimo".

Il presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli vede ancora l'Inter davanti a tutti, ma Galliani taglia corto. "Non lo so, non faccio mai valutazioni sulle altre squadre, le faccio solo sul Milan. Il Milan non ha niente da invidiare a nessuno, facciamo la corsa su noi stessi". Marcello Lippi invece scommette sul Milan: "Mi fa piacere, Marcello se ne intende".

"Un anno fa pensavamo ad altro - conclude Galliani -, perchè ci interessava di più diventare campioni del mondo, sarebbe bello fare tutte le cose insieme ma si fa fatica. Quest'anno il primo obiettivo è diventare campioni d'Italia: l'ho detto in luglio e questa è la differenza di rendimento: il turn-over lo facciamo in coppa Uefa e non in campionato, quando giochiamo siamo concentratissimi. Poi non so se vinceremo, ma l'anno scorso non abbiamo mai vinto una partita in casa fino a gennaio e quest'anno ne abbiamo vinte quattro su cinque".