Del Piero affonda la Roma, l'Inter vince al fotofinish
CalcioSERIE A 10A. Nell'anticipo serale una magia di Pinturicchio e un gol di Marchionni inguaiano i giallorossi sempre più in crisi. Cordoba rilancia l'Inter nei minuti di recupero: 3-2 alla Reggina che polemizza sull'arbitraggio
REGGINA-INTER 2-3
9' Maicon (I), 24' Vieira (I), 34' Cozza (R), 53' Brienza (R), 91' Cordoba (I)
Guarda la cronaca
Alla fine l'ha spuntata avendo prima accarezzato l'idea di una vittoria facile e facile e poi coltivando l'incubo del terzo pareggio consecutivo. L'Inter è tornata al successo, la crisi non sembra passata, ma tre punti raccimolati al "Granillo" ammortizzano i processi che avrebbero avuto luogo in caso di nuovo pareggio. Ci ha pensato Cordoba, un difensore, guarda caso, come Maicon (suo il gol dell'1-0) a risolvere una partita complicatasi dopo le reti di Vieira (per il 2-0) a cui hanno fatto seguito quelle di Cozza e Brienza che avevano inchiodato il risultato su un pari che gli uomini di Orlandi, alla fine, avrebbero anche meritato. La difficoltà di andare in gol con gli attaccanti è la cartina al tornasole che denuncia i problemi di gioco a cui l'Inter, da un po', se non dall'inizio di stagione, va incontro. Alla fine, la fortuna, come si dice in questi casi, aiuta gli audaci e i nerazzurri, almeno, hanno pressato fino alla fine e sono stati premiati. Restano, tuttavia, i problemi di squadra, Mourinho è lungi dal trovare la soluzione, ma come ha detto anche alla vigilia, i conti si faranno a maggio, ma sarà bene che il portoghese cominci a mettere le mani sulla squadra perché non sempre si potrà essere premiati oltremodo. Ciononostante, Mou può essere soddisfatto del carattere e dello spirito di sacrificio, buona base da cui ripartire verso la vetta.
JUVENTUS-ROMA 2-0
38' Del Piero (J), 48' Marchionni (J)
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Un pari non sarebbe servito a nessuno, due squadre pronte a giocarsi una gara per un solo risultato, la vittoria. Da scacciare i fantasmi di un passato recente sponda bianconera, risollevarsi da una situazione sempre più pesante sul lato giallorosso. Alla fine, l'inerzia del momento ha fatto la differenza: la Juventus si aggiudica l'anticipo serale della decima giornata di serie A con un secco 2-0 al cospetto di una Roma volenterosa ma, orfana di Totti, assolutamente poco incisiva in avanti. La fornazione di Spalletti paga, soprattutto, la streilità offensiva dal momento che la squadra, almeno nel primo tempo contro i bianconeri, ha espresso un buon calcio. Più cinica la Juve capace di sfruttare i varchi, molti, lasciati dalla retroguardia giallorossa. Eppure il gol che accende la gara giunge da calcio piazzato. Una pennellata di "Pinturicchio" Del Piero con parabola disegnata fino all'incrocio dei pali segna il match. La Roma, colpita, quasi affondata, dal gol del raddoppio siglato da un redivivo Marchionni, all'inizio della ripresa, con un colpo sotto per nulla male, stenta a riorganizzare le idee e né Julio Baptista, né Vucinic riescono a rendersi pericolosi sottoporta. L'ingresso di Menez al posto di uno spento Taddei restituisce un po' di verve ai giallorossi, troppo poco per spaventare la sempre attenta retroguardia juventina. Passi avanti e da gigante sono stati fatti dagli uomini di Ranieri: finanche Tiago, finora tenuto ai margini dalla squadra, ha superato la prova d'appello dopo la buona prestazione fornita con il Bologna, sottolineata da applausi inaspettati dell'Olimpico torinese. Luciano Spalletti continua, invece, a vivere il periodo più buio da quando è sulla panchina della Roma. La squadra è sull'orlo del baratro nei bassifondi di una classifica nella quale diventa sempre più difficile risalire. Occorrono immediati segnali di rinascita e se l'impegno, almeno quello, è garantito, tattica e atteggiamento mentale sono da rivedere e, possibilmente, da modificare.
9' Maicon (I), 24' Vieira (I), 34' Cozza (R), 53' Brienza (R), 91' Cordoba (I)
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Alla fine l'ha spuntata avendo prima accarezzato l'idea di una vittoria facile e facile e poi coltivando l'incubo del terzo pareggio consecutivo. L'Inter è tornata al successo, la crisi non sembra passata, ma tre punti raccimolati al "Granillo" ammortizzano i processi che avrebbero avuto luogo in caso di nuovo pareggio. Ci ha pensato Cordoba, un difensore, guarda caso, come Maicon (suo il gol dell'1-0) a risolvere una partita complicatasi dopo le reti di Vieira (per il 2-0) a cui hanno fatto seguito quelle di Cozza e Brienza che avevano inchiodato il risultato su un pari che gli uomini di Orlandi, alla fine, avrebbero anche meritato. La difficoltà di andare in gol con gli attaccanti è la cartina al tornasole che denuncia i problemi di gioco a cui l'Inter, da un po', se non dall'inizio di stagione, va incontro. Alla fine, la fortuna, come si dice in questi casi, aiuta gli audaci e i nerazzurri, almeno, hanno pressato fino alla fine e sono stati premiati. Restano, tuttavia, i problemi di squadra, Mourinho è lungi dal trovare la soluzione, ma come ha detto anche alla vigilia, i conti si faranno a maggio, ma sarà bene che il portoghese cominci a mettere le mani sulla squadra perché non sempre si potrà essere premiati oltremodo. Ciononostante, Mou può essere soddisfatto del carattere e dello spirito di sacrificio, buona base da cui ripartire verso la vetta.
JUVENTUS-ROMA 2-0
38' Del Piero (J), 48' Marchionni (J)
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Un pari non sarebbe servito a nessuno, due squadre pronte a giocarsi una gara per un solo risultato, la vittoria. Da scacciare i fantasmi di un passato recente sponda bianconera, risollevarsi da una situazione sempre più pesante sul lato giallorosso. Alla fine, l'inerzia del momento ha fatto la differenza: la Juventus si aggiudica l'anticipo serale della decima giornata di serie A con un secco 2-0 al cospetto di una Roma volenterosa ma, orfana di Totti, assolutamente poco incisiva in avanti. La fornazione di Spalletti paga, soprattutto, la streilità offensiva dal momento che la squadra, almeno nel primo tempo contro i bianconeri, ha espresso un buon calcio. Più cinica la Juve capace di sfruttare i varchi, molti, lasciati dalla retroguardia giallorossa. Eppure il gol che accende la gara giunge da calcio piazzato. Una pennellata di "Pinturicchio" Del Piero con parabola disegnata fino all'incrocio dei pali segna il match. La Roma, colpita, quasi affondata, dal gol del raddoppio siglato da un redivivo Marchionni, all'inizio della ripresa, con un colpo sotto per nulla male, stenta a riorganizzare le idee e né Julio Baptista, né Vucinic riescono a rendersi pericolosi sottoporta. L'ingresso di Menez al posto di uno spento Taddei restituisce un po' di verve ai giallorossi, troppo poco per spaventare la sempre attenta retroguardia juventina. Passi avanti e da gigante sono stati fatti dagli uomini di Ranieri: finanche Tiago, finora tenuto ai margini dalla squadra, ha superato la prova d'appello dopo la buona prestazione fornita con il Bologna, sottolineata da applausi inaspettati dell'Olimpico torinese. Luciano Spalletti continua, invece, a vivere il periodo più buio da quando è sulla panchina della Roma. La squadra è sull'orlo del baratro nei bassifondi di una classifica nella quale diventa sempre più difficile risalire. Occorrono immediati segnali di rinascita e se l'impegno, almeno quello, è garantito, tattica e atteggiamento mentale sono da rivedere e, possibilmente, da modificare.