Cassano: io vi racconto quel che nessuno vi racconterà mai
CalcioPIERLUIGI PARDO di SKY Sport, autore di una magnifica biografia di FantAntonio, racconta solo a SKY.it tutti i retroscena di un faccia a faccia indimenticabile: "Quel giorno mi disse: Pierluigi, se io faccio un libro, dico tutto...". Ecco qua
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di PIERLUIGI PARDO
Mi ha guardato negli occhi, come per sorprendermi. E mi ha detto “Va bene, ma alle mie condizioni. Se io faccio un libro, dico tutto”. Sono passati quattro mesi da quel giorno e l’autobiografia di Antonio Cassano è pronta (da mercoledì 19 novembre in tutte le librerie). Le prime anticipazioni raccontano solo un piccolo pezzo di una storia più grande, di una personalità discutibile e complessa.
Ci sono le donne (quasi 700, appunto), i motori (U’ Ferrar’), i litigi storici con gli allenatori e i compagni, le cassanate di ogni tipo. C’è soprattutto l’ umanità vitale e la feroce autoironia di un calciatore diverso, nel bene e nel male, distante anni luce da ogni compromesso, calcolo o diplomazia. Non poteva che finire così, del resto. Antonio Cassano si conferma più sorprendente di qualsiasi definizione, capace di sfuggire agli stereotipi con la stessa velocità e fantasia dei suoi dribbling.
Per una volta parla davvero a voce alta, senza le mani davanti alla bocca, sorridendo sui 17 anni di povertà e i 9 di ricchezza (me ne mancano 8 per pareggiare…), sulla bellezza delle donne, le 500 rose rosse spedite in un giorno di noia spagnola, il giubbino ridicolo di Madrid, i pochi amici veri, gli scherzi, le risate, i vaffanculo, il talento, a volte sprecato, e le magie in campo, i palleggi da bambino in una Bari Vecchia decadente e magica nella quale tutto poteva succedere, anche perdersi e finire male, proprio come è successo ad alcuni amici a cui ancora oggi gli capita di pensare.
Non è andata così. Il finale della storia, fortunatamente, è molto diverso. Da mercoledì prossimo lo scoprirete in un libro che fa ridere (molto) e riflettere, che racconta retroscena sorprendenti e una filosofia di vita insospettabile. Qualcosa che nessun altro calciatore, credetemi, avrebbe mai avuto il coraggio di ammettere.
di PIERLUIGI PARDO
Mi ha guardato negli occhi, come per sorprendermi. E mi ha detto “Va bene, ma alle mie condizioni. Se io faccio un libro, dico tutto”. Sono passati quattro mesi da quel giorno e l’autobiografia di Antonio Cassano è pronta (da mercoledì 19 novembre in tutte le librerie). Le prime anticipazioni raccontano solo un piccolo pezzo di una storia più grande, di una personalità discutibile e complessa.
Ci sono le donne (quasi 700, appunto), i motori (U’ Ferrar’), i litigi storici con gli allenatori e i compagni, le cassanate di ogni tipo. C’è soprattutto l’ umanità vitale e la feroce autoironia di un calciatore diverso, nel bene e nel male, distante anni luce da ogni compromesso, calcolo o diplomazia. Non poteva che finire così, del resto. Antonio Cassano si conferma più sorprendente di qualsiasi definizione, capace di sfuggire agli stereotipi con la stessa velocità e fantasia dei suoi dribbling.
Per una volta parla davvero a voce alta, senza le mani davanti alla bocca, sorridendo sui 17 anni di povertà e i 9 di ricchezza (me ne mancano 8 per pareggiare…), sulla bellezza delle donne, le 500 rose rosse spedite in un giorno di noia spagnola, il giubbino ridicolo di Madrid, i pochi amici veri, gli scherzi, le risate, i vaffanculo, il talento, a volte sprecato, e le magie in campo, i palleggi da bambino in una Bari Vecchia decadente e magica nella quale tutto poteva succedere, anche perdersi e finire male, proprio come è successo ad alcuni amici a cui ancora oggi gli capita di pensare.
Non è andata così. Il finale della storia, fortunatamente, è molto diverso. Da mercoledì prossimo lo scoprirete in un libro che fa ridere (molto) e riflettere, che racconta retroscena sorprendenti e una filosofia di vita insospettabile. Qualcosa che nessun altro calciatore, credetemi, avrebbe mai avuto il coraggio di ammettere.