Buffon, nato per essere il "Numero 1"

Calcio
Gigi Buffon ha presentato a Milano l'autobiografia dal titolo "Numero 1"
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L'autobiografia del campione: vita e miracoli (sportivi) del portiere della Juve e della Nazionale in 200 pagine. Tra le vittorie anche la lotta alla depressione. E a SKY.it: "La Champions? Speriamo sia l'anno buono, sogno ancora Manchester". IL VIDEO

di ALFREDO ALBERICO

Gigi Buffon in duecento pagine. Vita e miracoli (sportivi) del portiere della Juventus e della Nazionale sono raccontati nell'autobiografia scritta con il giornalista Roberto Perrone. Un viaggio tra passato e presente, tra vittorie professionali e non solo. "Numero 1" è il titolo, inevitabile. Il libro è stato presentato a Milano, nella Sala Montanelli del Corriere della Sera.

Capitolo uno. Duecento pagine che iniziano con una confessione, con un qualcosa che non ti aspetti possa colpire un ragazzone come lui. "Quattro anni fa - racconta - ho avuto a che fare con un male oscuro". La depressione, uno dei nemici più infidi e devastanti con i quali l'epoca che viviamo ci fa fare i conti. Un killer subdolo che colpisce chiunque, dal ricco al povero, dal bello al brutto, dal giovane all'anziano, e senza preavviso. Ma non imbattibile. Buffon ne parla a modo suo, condendo il discorso con battute e dispensando consigli: "Ne sono uscito presto perché non ho tenuto nulla dentro. Ne ho parlato con la famiglia e con i medici, senza vergognarmi". Un problema che ha condizionato anche la sua attività di sportivo: "Mi tremavano le gambe prima di andare in campo. Contro la Reggina (stagione 2003-2004 ndr) mi è capitato di chiedere a Lippi di far giocare Chimenti. Anche l'Europeo in Portogallo ha fatto parte di quel periodo".

Il capitolo che manca. Duecento pagine, ma ne manca almeno una. Quella in cui Buffon spera di raccontare presto la vittoria in Champions League. "Se è l'anno giusto per vincerla? Il momento che la Juve stra attraversando è buono - ci dice -. Noi ce la metteremo tutta. E poi ci spero perchè sogno ancora Manchester". La finale del 2003 persa all'Old Trafford contro il Milan è una specie di incubo ricorrente per il Numero 1: "A volte mi sveglio - continua davanti alla platea - e sono convinto di trovare la coppa nella stanza. E' brutto, un secondo dopo, rendersi conto che non è così...". Dalla Champions al campionato il passo è breve. C'è un'altra pagina ancora da scrivere, ed è quella della sfida al vertice che torna tra Juve e Inter. Sabato bianconeri e nerazzurri si affronteranno nella supersfida, ma Buffon non ci sarà a causa del lungo infortunio. All'appello però non mancheranno altri campioni, Del Piero e Ibrahimovic su tutti. E su chi dei due potrà essere decisivo, Buffon risponde da autentico Salomone: "Diamo a Cesare quel che è di Cesare, Ibrahimovic è un grande campione e non lo scopriamo certo ora. Del Piero attraversa un momento magico. Mi auguro che il numero uno possa essere lui, o magari Amauri e Iaquinta". Ed ecco cosa ne pensano i tifosi bianconeri dell'imminente big match.

Capitolo donne. Bello, bravo, ricco e famoso. Quant'è fortunato Buffon! Ma nell'emisfero terrestre occupato dal maschio, ciò che rende l'angelo custode della Juve oggetto d'invidia è il suo rapporto con la modella e attrice Alena Seredova. L'ha conosciuta sfogliando un calendario. Pure noi, ma la differenza è che a lui è bastato un invito a cena per stregarla: "Il bello è che ho dimenticato il portafoglio - rivela - e in quella occasione ha dovuto pagare lei. Forse è così che l'ho conquistata...".

L'ultimo capitolo. La presentazione del libro di Buffon per molti tifosi è stata l'occasione per vedere da vicino il proprio idolo e magari sfiorarlo. Il campione non si è tirato indietro nemmeno quando, tra cori e stendardi da stadio, decine di fans si sono avvicinati per strappargli un autografo. E nel caos più totale è stato anche capace di mantenere la calma quando il cronista impertinente gli ha chiesto: venderà più questa autobiografia o quella di Cassano?. E' bastato un sorriso per rispondere, da Numero 1.