Muntari abbatte la Juve. Inter sempre più in vetta
CalcioSERIE A / 13a. Il derby d'Italia va ai nerazzurri: a San Siro decide un gol del centrocampista ghanese su un assist nato da un tiro sbagliato di Ibra. I bianconeri scivolano a -6 dalla capolista
INTER-JUVENTUS 1-0
72' Muntari
Guarda la cronaca della partita
Un gol per caso. L'Inter spacca un derby d'Italia denso come il Das così, nell'1-0 che stira la classifica e tappa la bocca della retorica: Inter-Juve non decide niente, dicevano. Vale tre punti come una partita qualsiasi, ripetevano. E invece l'Inter è un po' più prima di prima. Al riparo dal Milan. Mentre la Juve resta in gioco, sì, ma dopo sette vittorie di fila la sconfitta in una serata così è uno strike al morale. Disinnescata dallo strapotere fisico dell'Inter. In un match con tante di quelle cose da dire che alla fine, nel chiacchiericcio corale, lascia la parola solo a Mourinho. Per un gol per caso, si', ma figlio di una pressione da profondità oceaniche. Gol di Muntari, abbandonato dalla difesa juventina troppo impegnata a fare a sportellate con Ibra e Adriano. Eccolo, a proposito, l'effetto sorpresa di Mourinho, che evidentemente quando perdona la fa davvero: Adriano convocato e titolare. Il livello delle scelte è alto. Balotelli e Mancini stanno in tribuna, Vieira in panchina. Ranieri molto da ragionare non ha, sono mesi che per lui sceglie il medico. Tanto per dire, Tiago dopo soli 4 minuti punta il ginocchio a terra e alza bandiera bianca: dentro a freddo Marchisio.
Fai una certa fatica all'intervallo a riassumere tanta sostanza in quelle 3 o 4 palle gol appuntate. Energia dispersa. Il fatto e' che il pallone resta impigliato sulla trequarti, pur schizzando in velocità da una parte all'altra. La Juve in realta' e' quella che rischia sempre il buco, con una linea altissima. Il primo tiro vero, di Ibra, è al 25': centrale e loffio. E, a parte qualche folata bianconera, è l'Inter che fa il gioco. Amauri e Del Piero si trovano alla cieca, ma rimbalzano puntualmente su Samuel e Materazzi. Granito.Invece di fronte c'èLegrottaglie, che al 33' si sgretola in un controllo a centrocampo e manda Ibrahimovic da solo in porta. Una specie di suicidio. Ma Ibra, invece di servire Adriano, cerca il diagonale. Poca mira. In pressione la Juve abbozza. L'Inter invece spinge eccome: uno-due Adriano-Ibra, tiro del brasiliano, ci mette una guantone Manninger. Julio Cesar non ha altro da fare che tenere alto un tiro a giro di Marchisio, prima che al 45' Ibrahimovic s'inventi un piattone assist per Muntari: botta e risposta ancora di Manninger. La Juve si prende un buon vantaggio quando nei primi 10 minuti della ripresa, fa ammonire Samuel e Materazzi. Giusto per evitarsi qualche ruvidezza di troppo per il resto del tempo. Se poi l'Inter non riesce a colpire quando può, allora è chiaro che la serata resta in attesa che qualcun altro ci metta il suo.
Ibra, per esempio, al 20' si mangia il secondo gol della sua serata, di nuovo dalla sinistra, e di nuovo con il diagonale inceppato. Ranieri prova a sparigliare: Camoranesi per Marchionni. Invece... Segna l'Inter: palla vagante esplosa da uno scontro a tre Adriano-Legrottaglie-Molinaro, Ibra cicca il tiro e ne viene fuori l'assist vincente per Muntari a porta vuota. Uno a zero. Ranieri, giusto perche' deve recuperare, toglie Amauri e mette dentro Iaquinta. Ma è Del Piero - di testa - che la mette bene sul primo palo, Julio Cesar dice no. E chiude porta e partita. Con la retorica a bocca aperta: l'Inter è più forte persino di quella.
72' Muntari
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Un gol per caso. L'Inter spacca un derby d'Italia denso come il Das così, nell'1-0 che stira la classifica e tappa la bocca della retorica: Inter-Juve non decide niente, dicevano. Vale tre punti come una partita qualsiasi, ripetevano. E invece l'Inter è un po' più prima di prima. Al riparo dal Milan. Mentre la Juve resta in gioco, sì, ma dopo sette vittorie di fila la sconfitta in una serata così è uno strike al morale. Disinnescata dallo strapotere fisico dell'Inter. In un match con tante di quelle cose da dire che alla fine, nel chiacchiericcio corale, lascia la parola solo a Mourinho. Per un gol per caso, si', ma figlio di una pressione da profondità oceaniche. Gol di Muntari, abbandonato dalla difesa juventina troppo impegnata a fare a sportellate con Ibra e Adriano. Eccolo, a proposito, l'effetto sorpresa di Mourinho, che evidentemente quando perdona la fa davvero: Adriano convocato e titolare. Il livello delle scelte è alto. Balotelli e Mancini stanno in tribuna, Vieira in panchina. Ranieri molto da ragionare non ha, sono mesi che per lui sceglie il medico. Tanto per dire, Tiago dopo soli 4 minuti punta il ginocchio a terra e alza bandiera bianca: dentro a freddo Marchisio.
Fai una certa fatica all'intervallo a riassumere tanta sostanza in quelle 3 o 4 palle gol appuntate. Energia dispersa. Il fatto e' che il pallone resta impigliato sulla trequarti, pur schizzando in velocità da una parte all'altra. La Juve in realta' e' quella che rischia sempre il buco, con una linea altissima. Il primo tiro vero, di Ibra, è al 25': centrale e loffio. E, a parte qualche folata bianconera, è l'Inter che fa il gioco. Amauri e Del Piero si trovano alla cieca, ma rimbalzano puntualmente su Samuel e Materazzi. Granito.Invece di fronte c'èLegrottaglie, che al 33' si sgretola in un controllo a centrocampo e manda Ibrahimovic da solo in porta. Una specie di suicidio. Ma Ibra, invece di servire Adriano, cerca il diagonale. Poca mira. In pressione la Juve abbozza. L'Inter invece spinge eccome: uno-due Adriano-Ibra, tiro del brasiliano, ci mette una guantone Manninger. Julio Cesar non ha altro da fare che tenere alto un tiro a giro di Marchisio, prima che al 45' Ibrahimovic s'inventi un piattone assist per Muntari: botta e risposta ancora di Manninger. La Juve si prende un buon vantaggio quando nei primi 10 minuti della ripresa, fa ammonire Samuel e Materazzi. Giusto per evitarsi qualche ruvidezza di troppo per il resto del tempo. Se poi l'Inter non riesce a colpire quando può, allora è chiaro che la serata resta in attesa che qualcun altro ci metta il suo.
Ibra, per esempio, al 20' si mangia il secondo gol della sua serata, di nuovo dalla sinistra, e di nuovo con il diagonale inceppato. Ranieri prova a sparigliare: Camoranesi per Marchionni. Invece... Segna l'Inter: palla vagante esplosa da uno scontro a tre Adriano-Legrottaglie-Molinaro, Ibra cicca il tiro e ne viene fuori l'assist vincente per Muntari a porta vuota. Uno a zero. Ranieri, giusto perche' deve recuperare, toglie Amauri e mette dentro Iaquinta. Ma è Del Piero - di testa - che la mette bene sul primo palo, Julio Cesar dice no. E chiude porta e partita. Con la retorica a bocca aperta: l'Inter è più forte persino di quella.