Inter Ibra-dipendente? Macché, tutti promossi con la Juve

Calcio
Ibra e Grygera durante la partita di S.Siro vinta dall'Inter grazie a un gol di Muntari
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I nerazzurri hanno giocato a San Siro una grande partita non solo perché Ibrahimovic era ovunque, ma perché ovunque c'era un compagno al suo livello, come mai prima in questa stagione. Da Materazzi a Muntari, da Samuel a Stankovic fino a Julio Cesar

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"Gioca Ibrahimovic in attacco, a centrocampo, terzino sinistro". Era solo una gag quella di Mourinho, uno scherzo per divertire la stampa. Ma è stato proprio così. Non solo perché Ibrahimovic era ovunque, ma perché ovunque c'era un compagno al suo livello, come mai prima in questa stagione.

Lucidi, lucidissimi Samuel e Materazzi, coppia inedita, mai insieme l'anno scorso, eppure perfetti nella notte del grande confronto contro Del Piero e Amauri. Anticipi, chiusure, nemmeno una punizione concessa. Solo un piccolo spazio. Ma in porta c'è Julio Cesar, un altro numero uno. Per dimostrare che nessuno in quest'Inter si accontenta di essere solo un numero, come invece aveva insinuato Camoranesi. Un Ibrahimovic ovunque, invece. Che poi si chiami Stankovic, neo rimpianto per qualche tifoso della Juventus, che si chiami Cambiasso, neo papà, o Adriano, neo titolare come non succedeva dal 26 ottobre. Adriano: quello che se non gioca se ne va, ma se gioca così, sarà molto difficile lasciarlo andar via. Una squadra di tanti Ibra e un Ibra che gioca per la squadra. Per essere unico davvero, deve imparare solo una piccola lezione che Mourinho gli ha già scritto: segnare gol facili, gol come questi, che sembrerebbero perfino troppo facili per lui.

Un gol dove magari basta anche solo toccarlo il pallone, anche non bene. Un gol come quello di Muntari, che si inventa determinante come fosse un Ibrahimovic. E ora a dormire bene sarà Moratti. Non dovrà far profezie per allietare il sonno, ma solo rivivere questa sera. Come faranno tutti e anche Mourinho. Anche lui, perché quando diceva che era una partita come le altre, quella contro la Juve di Ranieri, allora sì, che scherzava.

FESTA NERAZZURRA A SAN SIRO