Uscito sconfitto anche dalla trasferta di Siena, De Biasi risponde alle critiche: "Dopo la partita con il Milan eravamo fenomeni, oggi siamo attaccati per un primo tempo storto. Qualcosa non va"
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Dopo una prestazione così negativa e la quinta sconfitta consecutiva in trasferta, in casa Torino torna d'attualità il tormentone sul destino del tecnico Gianni De Biasi: resterà in panchina o per lui scatterà l'esonero, con l'ex ct della nazionale Roberto Donadoni in testa alla lista dei possibili successori? Il presidente Urbano Cairo, scuro in volto, fila via al termine della partita dopo un colloquio con l'allenatore negli spogliatoi, senza rilasciare dichiarazioni. Ma per il momento non sembra orientato al cambio di allenatore. Il diretto interessato, in compenso, sull'argomento mostra nervi a fior di pelle: "Che ne so se rischia De Biasi - risponde il tecnico a una domanda sul tema - questo dovete chiederlo alla società. A me interessa relativamente: se ho la fiducia va bene, altrimenti ci sono le soluzioni che tutti conosciamo.
Anche se noto una cosa singolare: sette giorni fa dopo la partita con il Milan eravamo fenomeni, oggi siamo attaccati per un primo tempo storto. C'è qualcosa che non va".
Per il tecnico, in sostanza, tutto ruota intorno alla rete di Maccarone: "Eravamo partiti con la giusta impostazione, poi abbiamo pagato quel gol nato da una situazione sfortunata, dimostrandoci troppo timorosi e insicuri. Nella ripresa siamo cresciuti e avremmo potuto pareggiare, se avessimo dimostrato maggiore qualità negli episodi chiave". Il quart'ultimo posto? "Mi piace poco", si limita a dire il tecnico granata. Mentre il suo attaccante Roberto Stellone, uscito per una ginocchiata alla coscia destra, parla di brutta prestazione: "Abbiamo sofferto troppo, il Siena arrivava sempre prima di noi sulla palla. Per noi è un passo indietro nel gioco e nel risultato, ma non dobbiamo abbatterci e pensare da subito alla prossima gara".
Dopo una prestazione così negativa e la quinta sconfitta consecutiva in trasferta, in casa Torino torna d'attualità il tormentone sul destino del tecnico Gianni De Biasi: resterà in panchina o per lui scatterà l'esonero, con l'ex ct della nazionale Roberto Donadoni in testa alla lista dei possibili successori? Il presidente Urbano Cairo, scuro in volto, fila via al termine della partita dopo un colloquio con l'allenatore negli spogliatoi, senza rilasciare dichiarazioni. Ma per il momento non sembra orientato al cambio di allenatore. Il diretto interessato, in compenso, sull'argomento mostra nervi a fior di pelle: "Che ne so se rischia De Biasi - risponde il tecnico a una domanda sul tema - questo dovete chiederlo alla società. A me interessa relativamente: se ho la fiducia va bene, altrimenti ci sono le soluzioni che tutti conosciamo.
Anche se noto una cosa singolare: sette giorni fa dopo la partita con il Milan eravamo fenomeni, oggi siamo attaccati per un primo tempo storto. C'è qualcosa che non va".
Per il tecnico, in sostanza, tutto ruota intorno alla rete di Maccarone: "Eravamo partiti con la giusta impostazione, poi abbiamo pagato quel gol nato da una situazione sfortunata, dimostrandoci troppo timorosi e insicuri. Nella ripresa siamo cresciuti e avremmo potuto pareggiare, se avessimo dimostrato maggiore qualità negli episodi chiave". Il quart'ultimo posto? "Mi piace poco", si limita a dire il tecnico granata. Mentre il suo attaccante Roberto Stellone, uscito per una ginocchiata alla coscia destra, parla di brutta prestazione: "Abbiamo sofferto troppo, il Siena arrivava sempre prima di noi sulla palla. Per noi è un passo indietro nel gioco e nel risultato, ma non dobbiamo abbatterci e pensare da subito alla prossima gara".