Suona l'allarme rosso in casa rossonera
CalcioIl Milan non può fermarsi a pensare, perché mercoledì c'è la Lazio in Coppa Italia. Dopo la scoppola di Palermo, Ancelotti non drammatizza ma ammette l'esistenza di problemi. E Galliani pensa ai difensori da comprare: Gallas, Breno, Kjaer, Mexes...
E' giusto essere felici scoprendo che Ronaldinho non è affatto solo una figurina, ma un acquisto provvidenziale, uno a cui basta un'invezione per risolvere una partita. ma Ronaldinho non può, non deve bastare e soprattutto non basta più a mascherare quello che manca al Milan: ritmo, aggressività, gambe e quel che è peggio... idee.
Ancelotti nel dopo partita fa la sua parte e la fa bene: non drammatizza, ma ammette l'esistenza di un problema. Tutto vero, anche che essere oggi a 6 punti dall'Inter non compromette una corsa ancora lunghissima verso lo scudetto. Non la compromettono i 6 punti forse, ma il Milan visto col Palermo si. Se è questo il vero Milan, lo scudetto è già dell'Inter.
Ci sono delle oggettive attenuanti ed è giusto considerare anche quelle: mancava Kakà, mancava Gattuso, il vero trascinatore di questa stagione, Pirlo era poco più che convalescente e poi si, ci sta anche una serata storta, di black out totale. Ma guai se non ci si dovesse preoccupare, archiviando con troppa leggerezza la batosta del barbera. E' allarme rosso. Il Milan non è più il leone e nel gioco dei ruoli tende ad assomigliare sempre più alla proverbiale gazzella. Ecco un buon motivo per mettersi a correre.
Non può fermarsi a pensare la squadra di Ancelotti, perché mercoledì c'è la Lazio in Coppa Italia. E allora, anche solo per un po' di "deficaticamento", subito in campo. Anzi... sotto i tendoni, al calduccio. Alcuni hanno lavorato in palestra, altri nella struttura riscaldata alle spalle degli spogliatoi. I giocatori scesi in campo a Palermo hanno effettuato dei lavori personalizzati. A seguire esercizi di rapidità e allunghi sulle diagonali. La seduta è poi terminata con una serie di partitelle 6 contro 6. Non ci sarà, contro la Lazio, Pato, uscito ieri nel primo tempo. Niente di grave, solo una botta.
Oggi non c'era proprio voglia di scherzare, a Milanello. Finita la sfilata di macchine all'ingresso, Ancelotti ha radunato tutti al coperto, per dire che le quattro ruote motrici bisogna metterle anche in campo, dalla prossima volta, per evitare di slittare oltre i sei punti di distacco dall'Inter.
Galliani è rimasto in via Turati. Con una faccia, dicono quelli che l'hanno intravisto, non molto migliore rispetto a questa esibita a Palermo. Nel suo ufficio in sede ha visto sia le immagini dei canali meteo-Milan, sia i dvd sui difensori di tutto il mondo che vengono visionati, alcuni prenotati, altri bloccati, aspettando il responso definitivo su Nesta, che continua a curare il mal di schiena al sole - almeno in questo, beato lui - di Miami.
Se Nesta, come pare, non garantirà il ritorno al 100%, malgrado le classiche smentite ufficiali a gennaio arriverà un difensore. Gallas dell'Arsenal o Breno del Bayern Monaco le opzioni dall'estero, un accattivante ipotesi giovane, Kjaer del Palermo, il jolly sul mercato italiano. Poi ci sono le ipotesi a lungo termine: a giugno Mexes potrebbe essere un obiettivo concreto, dipende da cosa accadrà alla Roma. Oppure Thiago Silva, che è più giovane, dà sicuramente meno garanzie e sul quale c'è il reale interesse anche dell'Inter. Discorsi per giugno, però, troppo tardi, per non slittare ancora in classifica. E non per colpa della neve...
Ancelotti nel dopo partita fa la sua parte e la fa bene: non drammatizza, ma ammette l'esistenza di un problema. Tutto vero, anche che essere oggi a 6 punti dall'Inter non compromette una corsa ancora lunghissima verso lo scudetto. Non la compromettono i 6 punti forse, ma il Milan visto col Palermo si. Se è questo il vero Milan, lo scudetto è già dell'Inter.
Ci sono delle oggettive attenuanti ed è giusto considerare anche quelle: mancava Kakà, mancava Gattuso, il vero trascinatore di questa stagione, Pirlo era poco più che convalescente e poi si, ci sta anche una serata storta, di black out totale. Ma guai se non ci si dovesse preoccupare, archiviando con troppa leggerezza la batosta del barbera. E' allarme rosso. Il Milan non è più il leone e nel gioco dei ruoli tende ad assomigliare sempre più alla proverbiale gazzella. Ecco un buon motivo per mettersi a correre.
Non può fermarsi a pensare la squadra di Ancelotti, perché mercoledì c'è la Lazio in Coppa Italia. E allora, anche solo per un po' di "deficaticamento", subito in campo. Anzi... sotto i tendoni, al calduccio. Alcuni hanno lavorato in palestra, altri nella struttura riscaldata alle spalle degli spogliatoi. I giocatori scesi in campo a Palermo hanno effettuato dei lavori personalizzati. A seguire esercizi di rapidità e allunghi sulle diagonali. La seduta è poi terminata con una serie di partitelle 6 contro 6. Non ci sarà, contro la Lazio, Pato, uscito ieri nel primo tempo. Niente di grave, solo una botta.
Oggi non c'era proprio voglia di scherzare, a Milanello. Finita la sfilata di macchine all'ingresso, Ancelotti ha radunato tutti al coperto, per dire che le quattro ruote motrici bisogna metterle anche in campo, dalla prossima volta, per evitare di slittare oltre i sei punti di distacco dall'Inter.
Galliani è rimasto in via Turati. Con una faccia, dicono quelli che l'hanno intravisto, non molto migliore rispetto a questa esibita a Palermo. Nel suo ufficio in sede ha visto sia le immagini dei canali meteo-Milan, sia i dvd sui difensori di tutto il mondo che vengono visionati, alcuni prenotati, altri bloccati, aspettando il responso definitivo su Nesta, che continua a curare il mal di schiena al sole - almeno in questo, beato lui - di Miami.
Se Nesta, come pare, non garantirà il ritorno al 100%, malgrado le classiche smentite ufficiali a gennaio arriverà un difensore. Gallas dell'Arsenal o Breno del Bayern Monaco le opzioni dall'estero, un accattivante ipotesi giovane, Kjaer del Palermo, il jolly sul mercato italiano. Poi ci sono le ipotesi a lungo termine: a giugno Mexes potrebbe essere un obiettivo concreto, dipende da cosa accadrà alla Roma. Oppure Thiago Silva, che è più giovane, dà sicuramente meno garanzie e sul quale c'è il reale interesse anche dell'Inter. Discorsi per giugno, però, troppo tardi, per non slittare ancora in classifica. E non per colpa della neve...