Lo Monaco: "Il rigore di Kaladze grida ancora vendetta"

Calcio
Il fallo di Kaladze durante Milan-Catania
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L'amministratore delegato del Catania continua a protestare per il fallo di mano del difensore del Milan durante il match di S.Siro: "La sudditanza psicologica esiste, a parti invertite l'arbitro avrebbe concesso il penalty"

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"La sudditanza esiste: avrei voluto vedere se un nostro giocatore avesse fatto una sceneggiata come quella di Gattuso. Capiamo difficile compito direttori di gara, ma ci vorrebbe più equità" Così l'amministratore delegato del Catania, Pietro Lo Monaco, commenta ai microfoni di GRT il mani di Kaladze giudicato involontario dall'arbitro Gervasoni. "L'arrabbiatura non è ancora passata - spiega il dirigente etneo - perché al di là delle interpretazioni e spiegazioni pittoresche che le varie trasmissioni hanno propinato c'è stato un fallo nettissimo di mano: quel rigore grida ancora vendetta. Avrei voluto vedere se a parti invertite, in un Catania-Milan, l'arbitro avrebbe concesso quel calcio di rigore: ma ho pochi dubbi. La sudditanza esiste - afferma il dirigente degli etnei - lo dimostra anche il caso dell'ammonizione di Gattuso, con quella sceneggiata con un arbitro che rincorre un giocatore che non si vuole far ammonire, tra l'altro per un fallo netto; avrei voluto vedere un calciatore del Catania, del Chievo o del Cagliari - continua Lo Monaco - fare una sceneggiata come quella di Gattuso, avrei voluto vedere cosa sarebbe successo. Il mio - dice l'amministratore delegato dei siciliani - non è un dare contro all'arbitro, li ritengo anche bravi, ma la sudditanza psicologica scatta a livello di inconscio. Noi rimaniamo sempre dello stesso punto di vista, quello di collaborare con i direttori di gara, creare meno problemi possibili, capiamo che anche loro hanno un compito difficile; ci si dovrebbe però sforzare - conclude Lo Monaco a GRT - di avere un po' pi di equità in certi metri di comportamento".