Gea, Moggi: "Una vergogna". Cobolli: "Ridateci gli scudetti"

Calcio
Luciano Moggi e il figlio Alessandro: entrambi sono stati condannati dal Tribunale di Roma nell'ambito del processo sulla Gea
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Le prime parole dell'ex dirigente della Juve dopo la condanna a un anno e sei mesi emessa dal tribunale di Roma nell'ambito del processo su Calciopoli: "Alla fine hanno assolto la Gea e condannato i Moggi: mi dispiace solo per mio figlio, che è giovane"

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"Alla fine hanno assolto la Gea e hanno condannato i Moggi: è una vergogna. Ma la montagna ha partorito il topolino. Mi dispiace soltanto per mio figlio Alessandro, lui è giovane". Questo il primo commento dell'ex dg della Juve Luciano Moggi alla sentenza del Tribunale di Roma sul processo Gea."Queste accuse non reggeranno in appello - ha aggiunto Moggi, parlando con l'ANSA - Il processo di secondo grado non saranno i tempi supplementari di questa vicenda. Lì andiamo al golden gol".

"Dopo questa sentenza mi aspetto che direttori sportivi e società di calcio insorgano perché tutti potrebbero essere accusati di violenza privata", ha aggiunto Moggi. "Mi aspettavo questa sentenza. Dopo quello che ha detto il Pm Palamara non tutto poteva cadere: è caduto il masso (il reato di associazione per delinquere, ndr) ma il mattone doveva rimanere", spiega l'ex direttore generale della Juventus. E per mattone Moggi intende il reato di violenza privata che riguarda le presunte pressioni nei confronti dei calciatori Emanuele Blasi e Nicola Amoruso, contestazioni che 'Big Luciano' giudica "ridicole".

Se ci saranno altre sentenze miti o assolutorie, allora significa che la Juventus non era così colpevole in 'Calciopoli'. E' il pensiero del presidente bianconero, Giovanni Cobolli Gigli, a commento della sentenza  del processo-Gea, pronunciata oggi dai giudici romani. "Sia Luciano Moggi che suo figlio Alessandro hanno avuto condanne molto più miti di quelle che avevano proposto i pubblici ministeri - ha sottolineato il presidente della Juve -. Se in futuro constateremo che ci saranno altre assoluzioni o  sentenze miti, allora dovremo avere la coscienza che gli  cudetti della Juventus sono 29 e non due di meno, che ci sono stati tolti".