Inter in finale di Champions. Io: stesso posto del 5 maggio

Calcio
La copertina del libro "Settore 4C fila 72 posto 35" scritto da Roberto Torti
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Lo dice Roberto Torti, alias Settore, alla presentazione alla Libreria dello Sport a Milano del suo libro "Settore 4C fila 72 posto 35. Ovvero: quando non vincevamo mai. Dal 5 al 18 maggio, da Gresko al cane Lillo"

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di MATTEO VERONESE

Il suo blog è uno dei più cliccati dai tifosi interisti ma non solo. Sorprendentemente si scopre anche uno zoccolo duro di lettori milanisti e, manco a dirlo, juventini. Eppure, garantisce Roberto "mai un insulto: in oltre cinque anni avrò cancellato due o tre commenti. C'è come una sorta di codice: cugini e gobbi leggono i miei post e poi commentano, provocando volutamente i sostenitori della beneamata -una piccola community di tifosi anche molto accesi ma spesso originali nei loro commenti, mai banali- sempre rimanendo nei canoni dello sfottò e senza mai esagerare. Anzi, c'è anche un certo spessore nei commenti lasciati dagli utenti, in modo che alla fine sembri di trovarsi a chiacchierare tra amici/rivali al bar dello sport". Un gruppo ben nutrito di amici, se è vero che il blog di "Settore" registra 25.000 contatti unici al mese, con picchi che arrivano fino a 37.000 singoli pc connessi, e centinaia di risposte ai suoi post, ricchi di "un umorismo non comune nel mondo del tifo calcistico". Come racconta l'autore nell'introduzione al suo spazio virtuale, dopo essersi trovato "passivamente seduto sugli spalti dello Stadio Olimpico di Roma, Tribuna Montemario, Settore 4c, fila 72, posto 35, in preda a una crescente incredulità verso il calcio e la vita in generale", spinto da un amico torinista "che di sventure, proprio perchè granata, se ne intende" decide di aprire un blog per "esorcizzare il dolore, più che elaborare il lutto".

L'argomento principale non può che essere l'Inter e tutto ciò che ruota attorno ai nerazzurri. L'ispirazione per l'indirizzo e il nome del blog la trova alzando gli occhi dal pc e incrociando con lo sguardo il "tagliando maledetto", quel biglietto datato 5 maggio 2002 e conservato per anni, incorniciato e appeso sopra la scrivania. Quel biglietto che ora, tornati finalmente a vincere, si può anche permettere di esibire sulla copertina del suo libro come simbolo di una rinascita sportiva e morale: "Non ho mai amato la figura dell'interista che sembrava compiacersi nell'auto commiserarsi. Ci hanno pensato già altri a ricordarci che non vincevamo mai, perché mai avremmo dovuto prestare il fianco a gente che per anni ha goduto a ridere di noi, stando al loro gioco e accettando l'etichetta di perdenti?". Prima su Splinder poi su Virgilio, il blog di Roberto acquista un ottimo seguito di lettori che si affezionano al suo stile auto ironico, acuto, tutt'altro che conformista e anzi totalmente differente dai troppi autori che sull'Inter del 5 maggio hanno versato fiumi di inchiostro e parole.

Dalla blogosfera si arriva ad una versione cartacea e altrettanto godibile delle (dis)avventure interiste: "Il libro è qualcosa di diverso dal blog. Michele Dalai, da tifoso interista e assiduo frequentatore del blog una sera mi ha scritto un'e-mail proponendomi di scrivere un libro. L'idea di una raccolta di interventi non ci entusiasmava, e così ho iniziato a pensare a cosa fosse cambiato da quelle date, dal dramma sportivo e, in certi casi, umano, allo scudetto all'ultimo respiro. La risposta è racchiusa in quelle due date, dal 5 al 18 maggio. In quei tredici giorni -lunghi sei anni- che hanno trasformato l'Inter: da Georgatos a Maxwell, da Karagounis a Stankovic, da Vieri a Cruz... da nessuno a Cambiasso e Ibrahimovic. Ecco, sono quasi convinto, ma con l'Inter non si può mai essere convinti di nulla, che con questi giocatori in campo forse, e sottolineo forse, troverei il coraggio di tornare, casomai dovessimo arrivare in finale di Champions League, nello stesso settore, nella stessa fila e nello stesso posto di quel 5 maggio".