Ranieri: "Catania non era l'ultima chiamata scudetto"
CalcioIl tecnico bianconero analizza il successo ottenuto in extremis al 'Massimino' e senza Del Piero: "Alex veniva da due ottime partite, doveva riposare. Il rigore negato ai siciliani? C'era il fallo di mano di Marchionni"
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Questa partita era l'ultima chiamata per la Juventus per restare in corsa per lo scudetto? L'allenatore dei bianconeri Claudio Ranieri ha parlato in esclusiva ai microfoni di SKY, nel post partita di Catania-Juventus e risposto "No, io non la vedevo così questa partita. Cercavo di ritrovare la squadra, nelle ultime partite avevamo perso la quadratura consueta che ci aveva permesso di fare bene. Abbiamo fatto una buona partita, in 10 contro 11 contro un Catania che non si è mai arreso".
La prova di Poulsen? "per lui un gol molto importante. Sta recuperando, aveva già fatto bene contro il Napoli in Coppa Italia. Ho voluto dare dei minuti anche a Tiago, che ha fatto un'ottima partita. Con l'uscita di scena di Zanetti adesso abbiamo 4 centrocampisti". Quanto alla doppia ammonizione di Iaquinta e alla conseguente espulsione, il tecnico ha riconosciuto che "il secondo cartellino ci sta tutto, non vanno prese le ammonizioni per esultare dopo un gol. Non vale fare gol per poi lasciarci in dieci. Si e' scusato e deve cercare di rimanere più sereno".
E a proposito della scelta di tenere in panchina Trezeguet e Del Piero, il tecnico sostiene che "Trezeguet rientra dall'infortunio e quindi devo dargli dei minuti, aveva già giocato un'ora contro il Napoli in Coppa Italia. Del Piero aveva fatto due ottime partite, mi sembrava giusto dare spazio a Iaquinta che sta ritrovando la condizione". C'è poi l'episodio del fallo di mano di Marchionni e il rigore negato al Catania: "L'arbitro puòè darlo, forse non l'ha visto per niente perché era impallato. Non so se era volontario, però è evidente che Marchionni allarga il braccio. Non facciamo, però, il bene del calcio se tutte le volte stiamo a sottolineare gli episodi. Dobbiamo prendere la buona fede nelle decisioni arbitrali, anche a noi e' successo di subire degli episodi e non sono venuto a lamentarmi". Quanto ad Amauri, che non segna da fine dicembre, "il nostro problema non è il gol, oggi ad Amauri bisogna fare un monumento per come ha tenuto la partita viva fino all'ultimo. Il problema della Juventus sono i gol subiti troppo generosamente e la compattezza di squadra che a volta è mancata. Poi i gol, prima o poi, li faremo".
Questa partita era l'ultima chiamata per la Juventus per restare in corsa per lo scudetto? L'allenatore dei bianconeri Claudio Ranieri ha parlato in esclusiva ai microfoni di SKY, nel post partita di Catania-Juventus e risposto "No, io non la vedevo così questa partita. Cercavo di ritrovare la squadra, nelle ultime partite avevamo perso la quadratura consueta che ci aveva permesso di fare bene. Abbiamo fatto una buona partita, in 10 contro 11 contro un Catania che non si è mai arreso".
La prova di Poulsen? "per lui un gol molto importante. Sta recuperando, aveva già fatto bene contro il Napoli in Coppa Italia. Ho voluto dare dei minuti anche a Tiago, che ha fatto un'ottima partita. Con l'uscita di scena di Zanetti adesso abbiamo 4 centrocampisti". Quanto alla doppia ammonizione di Iaquinta e alla conseguente espulsione, il tecnico ha riconosciuto che "il secondo cartellino ci sta tutto, non vanno prese le ammonizioni per esultare dopo un gol. Non vale fare gol per poi lasciarci in dieci. Si e' scusato e deve cercare di rimanere più sereno".
E a proposito della scelta di tenere in panchina Trezeguet e Del Piero, il tecnico sostiene che "Trezeguet rientra dall'infortunio e quindi devo dargli dei minuti, aveva già giocato un'ora contro il Napoli in Coppa Italia. Del Piero aveva fatto due ottime partite, mi sembrava giusto dare spazio a Iaquinta che sta ritrovando la condizione". C'è poi l'episodio del fallo di mano di Marchionni e il rigore negato al Catania: "L'arbitro puòè darlo, forse non l'ha visto per niente perché era impallato. Non so se era volontario, però è evidente che Marchionni allarga il braccio. Non facciamo, però, il bene del calcio se tutte le volte stiamo a sottolineare gli episodi. Dobbiamo prendere la buona fede nelle decisioni arbitrali, anche a noi e' successo di subire degli episodi e non sono venuto a lamentarmi". Quanto ad Amauri, che non segna da fine dicembre, "il nostro problema non è il gol, oggi ad Amauri bisogna fare un monumento per come ha tenuto la partita viva fino all'ultimo. Il problema della Juventus sono i gol subiti troppo generosamente e la compattezza di squadra che a volta è mancata. Poi i gol, prima o poi, li faremo".