Napoli, continua il ritiro anti-crisi. Azzurri sotto accusa
CalcioIl day after dopo la sconfitta in casa per mano del Genoa, la dura contestazione dei tifosi di domenica sera al San Paolo con la squadra in ostaggio all'interno dello stadio e il ritorno nel ritiro di Castelvolturno: a Napoli è sempre più aria di guerra
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FANTASCUDETTO, VINCERE E' NELLE TUE MANI
Il day after in casa Napoli dopo la sconfitta in casa per mano del Genoa, la clamorosa contestazione dei tifosi di ieri sera al San Paolo con la squadra in ostaggio per ore all'interno dello stadio e il ritorno nel ritiro di Castelvolturno, ha fatto registrare un sostanziale nulla di fatto, con alcune decisioni importanti rimandate a domattina.
Oggi ancora incontri e colloqui tra dirigenza, tecnico e giocatori: sul tappeto i motivi della crisi (due punti in sette gare di campionato ed eliminazione dalla coppa Italia), ma anche la posizione del tecnico Edy Reja ("non ho la sensazione che la squadra non mi segua piu', nel caso, comunque, queste sono valutazioni che spettano alla societa'", ha detto ieri il tecnico azzurro), e l'eventualita' di proseguire o meno il ritiro in vista della trasferta di sabato prossimo a Torino contro la Juventus.
Una prima riunione collettiva, nel corso della mattinata, ha gettato le basi per quello che doveva avvenire in serata, ovvero un summit tra tutte le componenti del Calcio Napoli e una rappresentanza dei tifosi partenopei, attesa a Castelvolturno per le 19. L'incontro pero' e' saltato e allora si e' rimasti in attesa, ovvero tutti anche stasera in ritiro, nonostante molti giocatori azzurri (a conferma di una certa spaccatura in seno al gruppo), fin da ieri sera, non abbiano visto di buon occhio questa soluzione, premendo per uno 'sciogliete le righe' di un paio di giorni e, magari, una partenza anticipata per il Piemonte. Ad allentare un po' la tensione oggi ci ha pensato l'arrivo di mogli, figli e fidanzate di alcuni giocatori, che hanno reso l'atmosfera nell'hotel del litorale domizio, quartier generale del club azzurro, meno pesante.
Domani, comunque, si tireranno le somme, anche se sembra molto plausibile che si rispetti il programma originario, magari anticipando a giovedi' la partenza. Resta da stabilire se domani e mercoledi' gli azzurri resteranno in ritiro o meno. La squadra intanto, effettuera' domani una seduta doppia a porte chiuse. Sara' il primo passo verso la difficilissima trasferta contro i bianconeri di Ranieri, che sara' preludio a un'altra delicata gara, quella interna con la Lazio. Partite con ogni probabilita' senza appello, visto il crollo verticale fatto registrare dal Napoli in questo micidiale 2009. Un crollo che ha portato la squadra azzurra dalla zona Champions a un molto provvisorio decimo posto, e sul banco degli imputati un po' tutti: Marino e De Laurentiis per la scarsa efficacia del mercato di riparazione (dal quale sono arrivati Datolo e Bucci); Reja per la gestione del gruppo e l'incapacita' di proporre un gioco apprezzabile; i giocatori per il rendimento deficitario causato, vox populi, da una condotta non proprio irreprensibile al di fuori del rettangolo di gioco.
Insomma, la sensazione e' che il giocattolo possa rompersi. Causando un terribile effetto domino. Ieri, per la prima volta, e' stato duramente contestato il direttore generale Pierpaolo Marino, invitato senza giri di parole dai tifosi ad andar via. Ieri (ma questa non e' la prima volta) Reja ha chiesto la fiducia alla societa' ed e' stato per un paio d'ore decisamente in bilico tra la conferma e l'esonero. Soprattutto, da ieri, qualcosa e' cambiato nel rapporto tra i giocatori e i propri sostenitori. Fino a poche settimane fa i calciatori azzurri erano eroi intoccabili (ai quali venivano pure restituiti orologi e auto rubate...), idolatrati, ai quali, visto che il Napoli andava a gonfie vele, si permetteva un po' tutto. Anche qualche comportamento un po' sopra le righe, verso il quale si chiudeva un occhio, a volte anche due. Adesso non piu'. I nodi sono venuti al pettine, e gli stessi ultra' hanno chiesto alla societa' un giro di vite: basta serate in discoteca e notti in bianco. E' il prezzo da pagare, soprattutto a queste latitudini, quando la ruota non gira. E' l'effetto della crisi di risultati e dei sogni infranti. Riprendere il passo non sara' facile.
FANTASCUDETTO, VINCERE E' NELLE TUE MANI
Il day after in casa Napoli dopo la sconfitta in casa per mano del Genoa, la clamorosa contestazione dei tifosi di ieri sera al San Paolo con la squadra in ostaggio per ore all'interno dello stadio e il ritorno nel ritiro di Castelvolturno, ha fatto registrare un sostanziale nulla di fatto, con alcune decisioni importanti rimandate a domattina.
Oggi ancora incontri e colloqui tra dirigenza, tecnico e giocatori: sul tappeto i motivi della crisi (due punti in sette gare di campionato ed eliminazione dalla coppa Italia), ma anche la posizione del tecnico Edy Reja ("non ho la sensazione che la squadra non mi segua piu', nel caso, comunque, queste sono valutazioni che spettano alla societa'", ha detto ieri il tecnico azzurro), e l'eventualita' di proseguire o meno il ritiro in vista della trasferta di sabato prossimo a Torino contro la Juventus.
Una prima riunione collettiva, nel corso della mattinata, ha gettato le basi per quello che doveva avvenire in serata, ovvero un summit tra tutte le componenti del Calcio Napoli e una rappresentanza dei tifosi partenopei, attesa a Castelvolturno per le 19. L'incontro pero' e' saltato e allora si e' rimasti in attesa, ovvero tutti anche stasera in ritiro, nonostante molti giocatori azzurri (a conferma di una certa spaccatura in seno al gruppo), fin da ieri sera, non abbiano visto di buon occhio questa soluzione, premendo per uno 'sciogliete le righe' di un paio di giorni e, magari, una partenza anticipata per il Piemonte. Ad allentare un po' la tensione oggi ci ha pensato l'arrivo di mogli, figli e fidanzate di alcuni giocatori, che hanno reso l'atmosfera nell'hotel del litorale domizio, quartier generale del club azzurro, meno pesante.
Domani, comunque, si tireranno le somme, anche se sembra molto plausibile che si rispetti il programma originario, magari anticipando a giovedi' la partenza. Resta da stabilire se domani e mercoledi' gli azzurri resteranno in ritiro o meno. La squadra intanto, effettuera' domani una seduta doppia a porte chiuse. Sara' il primo passo verso la difficilissima trasferta contro i bianconeri di Ranieri, che sara' preludio a un'altra delicata gara, quella interna con la Lazio. Partite con ogni probabilita' senza appello, visto il crollo verticale fatto registrare dal Napoli in questo micidiale 2009. Un crollo che ha portato la squadra azzurra dalla zona Champions a un molto provvisorio decimo posto, e sul banco degli imputati un po' tutti: Marino e De Laurentiis per la scarsa efficacia del mercato di riparazione (dal quale sono arrivati Datolo e Bucci); Reja per la gestione del gruppo e l'incapacita' di proporre un gioco apprezzabile; i giocatori per il rendimento deficitario causato, vox populi, da una condotta non proprio irreprensibile al di fuori del rettangolo di gioco.
Insomma, la sensazione e' che il giocattolo possa rompersi. Causando un terribile effetto domino. Ieri, per la prima volta, e' stato duramente contestato il direttore generale Pierpaolo Marino, invitato senza giri di parole dai tifosi ad andar via. Ieri (ma questa non e' la prima volta) Reja ha chiesto la fiducia alla societa' ed e' stato per un paio d'ore decisamente in bilico tra la conferma e l'esonero. Soprattutto, da ieri, qualcosa e' cambiato nel rapporto tra i giocatori e i propri sostenitori. Fino a poche settimane fa i calciatori azzurri erano eroi intoccabili (ai quali venivano pure restituiti orologi e auto rubate...), idolatrati, ai quali, visto che il Napoli andava a gonfie vele, si permetteva un po' tutto. Anche qualche comportamento un po' sopra le righe, verso il quale si chiudeva un occhio, a volte anche due. Adesso non piu'. I nodi sono venuti al pettine, e gli stessi ultra' hanno chiesto alla societa' un giro di vite: basta serate in discoteca e notti in bianco. E' il prezzo da pagare, soprattutto a queste latitudini, quando la ruota non gira. E' l'effetto della crisi di risultati e dei sogni infranti. Riprendere il passo non sara' facile.