Il tecnico viola non condivide la gestione della critica da parte di alcuni organi di stampa e invita i tifosi a non abboccare: ''Non facciamoci del male. Tutti nella Fiorentina vogliamo fare un salto di qualità''
INTERVIENI NEL FORUM DELLA FIORENTINA
VINCERE E’ ANCORA NELLE TUE MANI, CON FANTASCUDETTO
"Se fossimo in una situazione normale direi che vogliamo puntare al terzo posto, ma viste come stanno le cose, preferisco dire che voglio difendere il quarto". Cesare Prandelli ha imparato una lezione: a Firenze è meglio non illudere troppo la piazza. Passato dall'avventura in Champions all'eliminazione in Coppa Uefa, dopo il pareggio per 1-1 con la Reggina il tecnico della Fiorentina non si vuole sbilanciare più di tanto. "Quando fai 46 punti diventa difficile dire che giochiamo male - il commento di Prandelli a Sky - Anche qui a Reggio Calabria non siamo stati brillantissimi, ma mettere in discussione quattro anni di lavoro vuol dire farsi del male. E allora facciamoci male. E' la quinta partita in due settimane e quando si ha poco tempo per preparare i dettagli diventa difficile trovare brillantezza e continuità. Ora avremo più tempo e tutte le prossime gare saranno come finali".
Ma l'amarezza va al di là dei risultati ottenuti. Il tecnico di Orzinuovi, infatti, reputa ingiuste le critiche ricevute in questa stagione. "Non è un problema di piazza. I tifosi ci hanno sempre seguito. Il problema di questa squadra è nella gestione della critica in certi momenti. Esempio: se critichi per un anno e mezzo Santana e il giocatore viene fischiato in tutte le partite in casa e non gioca più, poi la critica dice che manca Santana. E' una critica schizofrenica e non costruttiva. Si può criticare, ma con modi meno violenti e aggressivi. Magari anche meno stupidi. Se arrivano tre messaggi negativi su duecento e si prendono in considerazione solo quelli, non si tratta più di critica".
Un problema strettamente legato a Firenze: "Siamo stati criticati con più obiettività dalla stampa nazionale piuttosto che dai servizi locali. Fuori da Firenze ci apprezzano. Il tifoso fiorentino dovrebbe essere orgoglioso di questa squadra, come lo sono io. Puoi andare fuori dall'Europa per un rimpallo, ma questo fa parte del calcio. Tutti nella Fiorentina vogliamo fare un salto di qualità, però dobbiamo migliorare anche sul piano della critica".
VINCERE E’ ANCORA NELLE TUE MANI, CON FANTASCUDETTO
"Se fossimo in una situazione normale direi che vogliamo puntare al terzo posto, ma viste come stanno le cose, preferisco dire che voglio difendere il quarto". Cesare Prandelli ha imparato una lezione: a Firenze è meglio non illudere troppo la piazza. Passato dall'avventura in Champions all'eliminazione in Coppa Uefa, dopo il pareggio per 1-1 con la Reggina il tecnico della Fiorentina non si vuole sbilanciare più di tanto. "Quando fai 46 punti diventa difficile dire che giochiamo male - il commento di Prandelli a Sky - Anche qui a Reggio Calabria non siamo stati brillantissimi, ma mettere in discussione quattro anni di lavoro vuol dire farsi del male. E allora facciamoci male. E' la quinta partita in due settimane e quando si ha poco tempo per preparare i dettagli diventa difficile trovare brillantezza e continuità. Ora avremo più tempo e tutte le prossime gare saranno come finali".
Ma l'amarezza va al di là dei risultati ottenuti. Il tecnico di Orzinuovi, infatti, reputa ingiuste le critiche ricevute in questa stagione. "Non è un problema di piazza. I tifosi ci hanno sempre seguito. Il problema di questa squadra è nella gestione della critica in certi momenti. Esempio: se critichi per un anno e mezzo Santana e il giocatore viene fischiato in tutte le partite in casa e non gioca più, poi la critica dice che manca Santana. E' una critica schizofrenica e non costruttiva. Si può criticare, ma con modi meno violenti e aggressivi. Magari anche meno stupidi. Se arrivano tre messaggi negativi su duecento e si prendono in considerazione solo quelli, non si tratta più di critica".
Un problema strettamente legato a Firenze: "Siamo stati criticati con più obiettività dalla stampa nazionale piuttosto che dai servizi locali. Fuori da Firenze ci apprezzano. Il tifoso fiorentino dovrebbe essere orgoglioso di questa squadra, come lo sono io. Puoi andare fuori dall'Europa per un rimpallo, ma questo fa parte del calcio. Tutti nella Fiorentina vogliamo fare un salto di qualità, però dobbiamo migliorare anche sul piano della critica".