Kakà e Ronaldinho, lungodegenti nell'infermeria Milan
CalcioPer entrambi rientro rimandato di settimana in settimana. Kakà si è fatto male il 7 febbraio contro la Reggina, Dinho ha un dolore al tallone da Brema. Entrambi salteranno l'Atalanta: ma quando torneranno in campo?
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Kakà e Ronaldinho, due facce della stessa medaglia. Kakà e Ronaldinho, preoccupati per un rientro rimandato di settimana in settimana. Kakà si è fatto male il 7 febbraio contro la Reggina, si prevedevano 15 giorni di stop, sembrava potesse giocare il derby una settimana dopo, ma è fuori da quasi un mese. "Sento ancora dolore", le uniche parole pronunciate durante la trasferta dei giorni scorsi.
Ronaldinho il derby l'ha giocato, si è fatto male, con un'infiltrazione l'hanno mandato in campo a Brema, da allora il dolore al tallone non è più passato. Entrambi salteranno anche la gara contro l'Atalanta, e i dubbi aumentano. Da un lato c'è chi insinua il sospetto di una soglia del dolore bassa, troppo bassa, e di una non eccessiva disponibilità a sacrificarsi per la squadra.
Dall'altro c'è chi li capisce, perché dopo i casi di Nesta, Borriello e Kaladze, prima di rientrare è meglio pensarci bene. E poi, calendario alla mano, nelle ultime giornate il Milan affronterà Juventus, Udinese, Roma e Fiorentina, e tanto basta per volerli in campo nelle gare che potrebbero valere una stagione.
L'emergenza continua, e il sacrificio (non troppo gradito) di tornare alle cinque del mattino dopo l'amichevole in Qatar non sembra il modo migliore per preparare il ritorno a San Siro dopo i fischi delle ultime partite.
Kakà e Ronaldinho, due facce della stessa medaglia. Kakà e Ronaldinho, preoccupati per un rientro rimandato di settimana in settimana. Kakà si è fatto male il 7 febbraio contro la Reggina, si prevedevano 15 giorni di stop, sembrava potesse giocare il derby una settimana dopo, ma è fuori da quasi un mese. "Sento ancora dolore", le uniche parole pronunciate durante la trasferta dei giorni scorsi.
Ronaldinho il derby l'ha giocato, si è fatto male, con un'infiltrazione l'hanno mandato in campo a Brema, da allora il dolore al tallone non è più passato. Entrambi salteranno anche la gara contro l'Atalanta, e i dubbi aumentano. Da un lato c'è chi insinua il sospetto di una soglia del dolore bassa, troppo bassa, e di una non eccessiva disponibilità a sacrificarsi per la squadra.
Dall'altro c'è chi li capisce, perché dopo i casi di Nesta, Borriello e Kaladze, prima di rientrare è meglio pensarci bene. E poi, calendario alla mano, nelle ultime giornate il Milan affronterà Juventus, Udinese, Roma e Fiorentina, e tanto basta per volerli in campo nelle gare che potrebbero valere una stagione.
L'emergenza continua, e il sacrificio (non troppo gradito) di tornare alle cinque del mattino dopo l'amichevole in Qatar non sembra il modo migliore per preparare il ritorno a San Siro dopo i fischi delle ultime partite.