Galliani ai tifosi: "Noi come il circo Togni? A me piaceva"
CalcioL'ad rossonero risponde alla contestazione inscenata dai supporters prima della gara con l'Atalanta con una battuta e poi ammette: "Non godo perché la squadra non ha giocato benissimo".
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"Non godo tanto perché la squadra, al di là della vittoria, non ha giocato benissimo". E' una gioia a metà quella di Adriano Galliani dopo la tripletta di Inzaghi con cui il Milan ha regolato l'Atalanta. I tre punti consolidano il terzo posto, ma ancora una volta i rossoneri non sono stati spettacolari come vorrebbe la dirigenza, con il patron Silvio Berlusconi in testa. Atteso in tribuna, il presidente del Consiglio non si è visto al Meazza, dove ad accoglierlo ci sarebbero stati gli striscioni di contestazione con cui la Curva Sud gli ricordava con ironia che "c'era una volta il Milan dei sogni, ora una squadra da circo Togni. Un tempo spendevi per davvero, ora solo parametri zero".
"Contestazioni comprensibili perché il momento è difficile", concordano Carlo Ancelotti, diversi giocatori e lo stesso Galliani, che però tiene a ricordare che "noi non ci dimentichiamo del passato, e gli altri nemmeno sanno dove stanno tutte le finali di Champions che abbiamo giocato noi". E poi annuncia che "mancano le ultime firme, ma ormai è ufficiale che Beckham resterà fino a giugno". Tuttavia, tornare a giocare nell'Europa che conta dalla prossima stagione è ormai obiettivo "forzato" per i rossoneri e condizione essenziale per evitare l'addio da Ancelotti. "Con lui abbiamo vissuto otto anni nella cattiva ma soprattutto nella buona sorte e spero che andremo avanti assieme anche l'anno prossimo", taglia corto Galliani, assicurando che "l'unico obiettivo della squadra è giocare meglio.
"Non godo tanto perché la squadra, al di là della vittoria, non ha giocato benissimo". E' una gioia a metà quella di Adriano Galliani dopo la tripletta di Inzaghi con cui il Milan ha regolato l'Atalanta. I tre punti consolidano il terzo posto, ma ancora una volta i rossoneri non sono stati spettacolari come vorrebbe la dirigenza, con il patron Silvio Berlusconi in testa. Atteso in tribuna, il presidente del Consiglio non si è visto al Meazza, dove ad accoglierlo ci sarebbero stati gli striscioni di contestazione con cui la Curva Sud gli ricordava con ironia che "c'era una volta il Milan dei sogni, ora una squadra da circo Togni. Un tempo spendevi per davvero, ora solo parametri zero".
"Contestazioni comprensibili perché il momento è difficile", concordano Carlo Ancelotti, diversi giocatori e lo stesso Galliani, che però tiene a ricordare che "noi non ci dimentichiamo del passato, e gli altri nemmeno sanno dove stanno tutte le finali di Champions che abbiamo giocato noi". E poi annuncia che "mancano le ultime firme, ma ormai è ufficiale che Beckham resterà fino a giugno". Tuttavia, tornare a giocare nell'Europa che conta dalla prossima stagione è ormai obiettivo "forzato" per i rossoneri e condizione essenziale per evitare l'addio da Ancelotti. "Con lui abbiamo vissuto otto anni nella cattiva ma soprattutto nella buona sorte e spero che andremo avanti assieme anche l'anno prossimo", taglia corto Galliani, assicurando che "l'unico obiettivo della squadra è giocare meglio.