Calciopoli, Paparesta: mi hanno estromesso senza motivi
CalcioTanta voglia di raccontare la sua storia da Calciopoli all'esclusione sancita dall'Aia dalla rosa dei direttori di gara. La strada scelta è quella del blog: dalle pagine del suo nuovo sito personale, l'ex arbitro tuona contro il sistema
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"Non ho accusato nessuno, ero stato io a chiedere un incontro, e questo è stato apprezzato, per far capire le ragioni quando si viene estromessi senza giusta causa, senza motivo". Gianluca Paparesta torna in campo: niente fischietto però perché quella da arbitro ormai è la sua ex vita, ma tanta voglia di raccontare la sua storia da Calciopoli all'esclusione sancita dall'Aia dalla rosa dei direttori di gara. La strada scelta è quella del blog: dalle pagine del suo sito personale l'ex arbitro ha deciso infatti di rimettere insieme tutte le tessere del mosaico.
Si parte con l'incontro avuto oggi con il procuratore della Figc, Stefano Palazzi, a cui Paparesta ha consegnato una memoria di 22 pagine e 35 allegati: "Era fondamentale chiarire alcuni aspetti" spiega all'Ansa. Nel blog poi ribadisce che "la verità è stata e sarà sempre una. Quella dalla quale non mi sono mai sottratto. Senza accusare nessuno".
Del colloquio con Palazzi dice solo che voleva essere "un contributo per rileggere meglio alcune verità rimaste sopite". Sottolinea anche che l'audizione, proposta per il 5 marzo scorso, "è stata rinviata solo per miei impegni personali-istituzionali". "Quel sistema al quale non mi sono piegato - scrive Paparesta -, ha colpito ancora. Un sistema in grado di manipolare e stravolgere la realtà che mi ha fatto fuori senza se e senza ma, forse per l'unica colpa di essermi difeso davanti ai pm di Napoli ai quali (al contrario di altri) ho dimostrato la mia estraneità, ottenendo l'archiviazione del procedimento a mio carico. Purtroppo, per il momento, ha vinto il sistema, quello fatto di persone a esso 'funzionali"'.
"Non ho accusato nessuno, ero stato io a chiedere un incontro, e questo è stato apprezzato, per far capire le ragioni quando si viene estromessi senza giusta causa, senza motivo". Gianluca Paparesta torna in campo: niente fischietto però perché quella da arbitro ormai è la sua ex vita, ma tanta voglia di raccontare la sua storia da Calciopoli all'esclusione sancita dall'Aia dalla rosa dei direttori di gara. La strada scelta è quella del blog: dalle pagine del suo sito personale l'ex arbitro ha deciso infatti di rimettere insieme tutte le tessere del mosaico.
Si parte con l'incontro avuto oggi con il procuratore della Figc, Stefano Palazzi, a cui Paparesta ha consegnato una memoria di 22 pagine e 35 allegati: "Era fondamentale chiarire alcuni aspetti" spiega all'Ansa. Nel blog poi ribadisce che "la verità è stata e sarà sempre una. Quella dalla quale non mi sono mai sottratto. Senza accusare nessuno".
Del colloquio con Palazzi dice solo che voleva essere "un contributo per rileggere meglio alcune verità rimaste sopite". Sottolinea anche che l'audizione, proposta per il 5 marzo scorso, "è stata rinviata solo per miei impegni personali-istituzionali". "Quel sistema al quale non mi sono piegato - scrive Paparesta -, ha colpito ancora. Un sistema in grado di manipolare e stravolgere la realtà che mi ha fatto fuori senza se e senza ma, forse per l'unica colpa di essermi difeso davanti ai pm di Napoli ai quali (al contrario di altri) ho dimostrato la mia estraneità, ottenendo l'archiviazione del procedimento a mio carico. Purtroppo, per il momento, ha vinto il sistema, quello fatto di persone a esso 'funzionali"'.