Leonardi a Collina: "Non vogliamo più Ayroldi"
CalcioIl dg dell'Udinese dopo il ko con il Genoa va all'attacco del direttore di gara: "Mi ero ripromesso di non parlare degli arbitri, ma con lui non siamo fortunati. Veniamo a giocare qui dopo una trasferta difficile e questo arbitro chiaramente ci danneggia"
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"Con questo arbitro non siamo fortunati e faccio un appello al designatore: ci risparmi di vederlo nuovamente in futuro". Pietro Leonardi, direttore generale dell'Udinese, ha contestato così - con una ricusazione in diretta televisiva - l'operato di Nicola Ayroldi, il fischietto di Molfetta protagonista oggi di numerose decisioni controverse nel 2-0 subito dai friulani sul campo del Genoa. "Bisogna fare uno strappo alla regola. Mi ero ripromesso di non parlare degli arbitri - ha affermato Leonardi nel dopopartita ai microfoni di SKY Sport ma con questo arbitro bisogna parlare. Anche a Napoli era accaduto qualcosa, con un nostro giocatore, Pepe, ammonito per simulazione vista da 40 metri. Con questo arbitro non siamo fortunati".
Leonardi ha fatto intendere di non gradire il solo Ayroldi: "L'altra domenica contro la Roma c'era stato un fallo da rigore di Mexes, ma io feci i complimenti all'arbitro Tagliavento per la totale uniformità di giudizio. Oggi - ha incalzato il dirigente bianconero - ci sono stati errori a raffica, non posso stare in silenzio. Ci siamo ritrovati in dieci contro 11 con Sanchez tartassato senza che i suoi avversari venissero ammoniti".
L'Udinese ha chiuso il match in dieci uomini per l'espulsione di Sanchez, che ha ricevuto da Ayroldi un cartellino rosso diretto per avere applaudito sorridendo la mancata segnalazione di un fallo ai suoi danni. Prima dell'espulsione di Sanchez l'Udinese aveva protestato per un rigore non concesso, nonché per un fallo fischiato dall'arbitro pugliese ai friulani ignorando la regola del vantaggio (Sanchez lanciato verso la porta). "Si viene a giocare qui dopo una trasferta difficile in Coppa Uefa e questo arbitro chiaramente ci danneggia. Con le ammonizioni solo da una parte, il rigore, un giocatore fermato mentre andava in porta. Siamo un po' sfortunati - ha detto Leonardi - quello che chiedo lo chiedo nel nome dei ragazzi che fanno tanti sacrifici. Non lo vogliamo più".
"Con questo arbitro non siamo fortunati e faccio un appello al designatore: ci risparmi di vederlo nuovamente in futuro". Pietro Leonardi, direttore generale dell'Udinese, ha contestato così - con una ricusazione in diretta televisiva - l'operato di Nicola Ayroldi, il fischietto di Molfetta protagonista oggi di numerose decisioni controverse nel 2-0 subito dai friulani sul campo del Genoa. "Bisogna fare uno strappo alla regola. Mi ero ripromesso di non parlare degli arbitri - ha affermato Leonardi nel dopopartita ai microfoni di SKY Sport ma con questo arbitro bisogna parlare. Anche a Napoli era accaduto qualcosa, con un nostro giocatore, Pepe, ammonito per simulazione vista da 40 metri. Con questo arbitro non siamo fortunati".
Leonardi ha fatto intendere di non gradire il solo Ayroldi: "L'altra domenica contro la Roma c'era stato un fallo da rigore di Mexes, ma io feci i complimenti all'arbitro Tagliavento per la totale uniformità di giudizio. Oggi - ha incalzato il dirigente bianconero - ci sono stati errori a raffica, non posso stare in silenzio. Ci siamo ritrovati in dieci contro 11 con Sanchez tartassato senza che i suoi avversari venissero ammoniti".
L'Udinese ha chiuso il match in dieci uomini per l'espulsione di Sanchez, che ha ricevuto da Ayroldi un cartellino rosso diretto per avere applaudito sorridendo la mancata segnalazione di un fallo ai suoi danni. Prima dell'espulsione di Sanchez l'Udinese aveva protestato per un rigore non concesso, nonché per un fallo fischiato dall'arbitro pugliese ai friulani ignorando la regola del vantaggio (Sanchez lanciato verso la porta). "Si viene a giocare qui dopo una trasferta difficile in Coppa Uefa e questo arbitro chiaramente ci danneggia. Con le ammonizioni solo da una parte, il rigore, un giocatore fermato mentre andava in porta. Siamo un po' sfortunati - ha detto Leonardi - quello che chiedo lo chiedo nel nome dei ragazzi che fanno tanti sacrifici. Non lo vogliamo più".