Inarrestabile Iaquinta: "Me la gioco alla pari con tutti"

Calcio
Vincenzo Iaquinta candidato a ricoprire il ruolo di punta centrale nella gara col Montenegro
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L'attaccante della Juventus sarà molto probabilmente titolare nella gara dell'Italia contro il Montenegro: "Anche se nel club faccio l'esterno, qui posso giocare prima punta. Sto bene, devo continuare così"

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"In questo momento non mi sento né inferiore né superiore a nessuno. Mi sento alla pari con tutti e quando sto bene così posso giocarmela con chiunque. Senza problemi". Vincenzo Iaquinta è sicuro del suo buon momento e del compito che lo aspetta in Nazionale. Nella gara di qualificazione ai Mondiali 2010 contro il Montenegro, infatti, Lippi potrebbe schierarlo titolare come punta centrale. "Un problema per me? Non credo proprio - dice l'attaccante in conferenza stampa - Nella Juve gioco come esterno e mi trovo abbastanza bene con le due punte. In Nazionale, invece, giocare come prima punta, cercando spazi sia a destra che a sinistra, rispecchia le mie caratteristiche. Riesco a farlo molto bene".

Ed è proprio il buon periodo in maglia bianconera ad aumentare le credenziali di Iaquinta. Vicino ad essere ceduto allo Zenit San Pietroburgo nel mercato di gennaio, l'ex Udinese è rimasto alle dipendenze di Ranieri, diventato ora una delle migliori alternative a Trezeguet ed Amauri. "Del mio passaggio ai russi, a dire la verità, non mi è stato mai detto niente né dalla società né dal mio procuratore. La cosa si è saputa solo tramite i giornali e alla fine non è successo niente - racconta Iaquinta - E sono contento così, di essere rimasto alla Juve. Ora sto attraversando un bellissimo periodo. Sto giocando con grandissima continuità nella mia squadra, non sto avendo acciacchi fisici e sto bene mentalmente. Devo solo continuare su questa strada e sfruttare questa opportunità di giocare in Nazionale. Anche qui spero di fare bene come sto già facendo".

Ma il cammino per ritrovare la forma migliore, comunque, non è stato facile. Soprattutto nei due anni successivi alla vittoria nel Mondiale. "Per ogni giocatore ci sono momenti buoni e momenti in cui giochi di meno. Poi ci sono gli infortuni e i periodi in un cui non riesci ad allenarti e recuperare. Ora, invece, è un po' che gioco con continuità e devo sfruttare questo momento. E' molto importante: ho giocato cinque partite di seguito, mi sto allenando sempre e devo continuare così. Sto bene fisicamente, non voglio fermarmi più".

Una soddisfazione in più, quindi, anche per il fatto di aver abbattuto la concorrenza pesante nella Juve. "Venivo dall'Udinese dove, se saltavo qualche allenamento, la domenica giocavo sempre titolare. Alla Juve sono cambiate tante cose, ci sono tanti grandi attaccanti. Ma io ho sempre dimostrato di porter giocare in questa grandissima squadra, come sto facendo tutt'ora. In una grande squadra ci sono per forza dei grandi attaccanti, ma anche il più forte non ha il posto fisso. Ora è il mio momento e devo andare avanti così". Poi sulle ultime convocazioni di Lippi, i nuovi arrivati e quelli rimasti a casa: "Ci sono giocatori nuovi e giovani, che possono stare tantissimo in questa Nazionale. Lippi sta costruendo un gruppo nuovo per qualificarci il prima possibile al prossimo Mondiale. E dobbiamo cercare di ripetere il successo del 2006. Stiamo facendo bene, si sono aggiunti ragazzi importanti e giovani che possono fare il futuro di questa squadra. Abbiamo un gruppo bellissimo e c'è ancora tanto tempo per lavorare insieme. Il gruppo è la cosa più importante".

Basta parlare quindi dell'assenza di Cassano o della vicenda Amuri: "Se Cassano venisse alla Juve sarei contento. E' un giocatore forte, ma decide la società chi acquistare. Per quanto riguarda Amauri in azzuro, deve decide lui se venire e, soprattutto, il ct. Forse se Amauri non avesse mai parlato di questa cosa sarebbe stato meglio. Gattuso e Toni si sono espressi in maniera contraria solo perché lui si è trovato a metà in una situazione difficile. Deve essere lui il primo a prendere una decisione".

Infine, una battuta sulle squadre inglesi ancora avanti in Champions. "Hanno dimostrato ancora una volta di avere sicuramente qualcosa in più delle italiane. In Inghilterra c'è meno pressione, si gioca con maggiore tranquillità e serenità. In Italia c'è più tensione". Ma ora bisogna pensare al Montenegro di Vucinic e all'Irlanda del Trap: "Dobbiamo ottenere tutti e sei i punti a disposizione. Queste partite sono fondamentali per il cammino delle qualificazioni".